Frosinone, Longo: "Ordine e maturità, avanti così"

Serie B
Moreno Longo, allenatore del Frosinone
LONGO

Il commento dell'allenatore dopo la vittoria sul Pescara: "In una squadra che vuole vincere ci vogliono giocatori come Ciano, bravi nell'uno contro uno e capaci di sbloccare una situazione tattica in cui gli altri studiano"

E' un Frosinone inarrestabile, bello da vedere, concreto e pragmatico. Tris al Pescara e primo posto confermato in Serie B, a tre lunghezze di distacco dalle inseguitrici (Empoli e Palermo). Ciano, Terranova e Chibsah lanciano i "ciociari" in vetta alla classifica, Moreno Longo può soltanto applaudire i suoi ragazzi: "Ordine e maturità, andiamo avanti così". 

"Per vincere servono giocatori come Ciano"

"La partita che ci aspettavamo era questa, una in cui bisogna saper attaccare con maturità e con ordine. In una squadra che vuole vincere ci vogliono giocatori come Ciano, bravi nell'uno contro uno e capaci di sbloccare una situazione tattica in cui gli altri studiano il Frosinone; Ciano è uno dei giocatori che ti può portare a vincere la partita, così come Citro, che nel suo attacco della profondità riesce ad essere decisivo. Oggi ho visto un possesso palla fatto con propositività, e non era semplice perché il Pescara ha continuato a correre". Su Beghetto: "Nel secondo tempo è venuto in risalto perché è stato cercato di più e perché era marcato da un attaccante. Non ho deciso di bloccarlo, gli ho detto di attaccare con più coraggio". 

"Ottima fase offensiva"

E ancora: "Abbiamo avuto due palle gol per andare in vantaggio - continua Longo in sala stampa, nel post partita - un buon approccio alla gara. Da quel momento c'è stata una gara equilibrata e molto tattica. Zeman si è anche snaturato per il suo tipo di calcio. È venuto a difendersi e a ripartire, oggi non abbiamo avuto a disposizione alcuni spazi che di solito il Pescara concede. Nella conferenza pre-partita Zeman aveva già impostato questa gara, hanno tolto profondità proprio nella lettura dei loro centrali difensivi, non hanno voluto per scelta togliere questi spazi ai nostri attaccanti. La nostra fase offensiva era buona, il Pescara difendeva con sei giocatori, ma sapevamo allo stesso tempo che nelle ripartenze a campo aperto potevano giocare bene". Conclude: "Doveva venir fuori la maturità di una squadra capace di vincere. In B difficilmente ho visto prendere a "pallonate" l'avversario".