Perugia, Nesta: "La serie A è un sogno. Contratto fino a giugno? Se saremo contenti, ci sposeremo"
Serie BConferenza stampa di presentazione in casa Perugia, Alessandro Nesta ha parlato degli obiettivi della squadra umbra e del suo contratto, svelando i motivi che lo hanno spinto a firmare fino al 30 giugno
Il raggiungimento della zona playoff non è bastato a Breda per salvare la panchina, il Perugia ha deciso infatti di esonerare il proprio allenatore sostituendolo con Alessandro Nesta. Dopo l’avventura al Miami Fc, l’ex difensore del Milan riparte dalla società umbra, preparandosi ad affrontare la post season che potrebbe consentirgli di agguantare la serie A. Presentato oggi in conferenza stampa, Nesta ha voluto subito ringraziare Breda, per poi esprimere la propria idea di calcio: "Mi preme per prima cosa ringraziare Breda per avermi dato la possibilità di giocarmi i playoff, quando lo incontrerò magari gli offrirò un caffè". Archiviato poi l’argomento Breda, il nuovo allenatore del Perugia si concentra subito sul prossimo match di Empoli: "Andiamo lì per vincere, ottenere i tre punti ci permetterebbe di affrontare i playoff con uno spirito diverso. Tutti i giocatori saranno indispensabili fino alla fine della stagione, ho bisogno di ognuno di loro".
"La serie A è il sogno"
Nesta poi si sofferma sulla sua nuova squadra: "Alcuni giocatori li conosco per averci giocato contro, ma la società avevo iniziato a conoscerla a dicembre quando avevo iniziato a parlarci, li conosco tutti bene perché li ho seguiti. Poi quando era a Miami il mio secondo mi parlava sempre dell'andamento del Perugia. La Serie A è il sogno, ma per far ricordare a tutti il lavoro bisogna vincere e fare dei grandi playoff, perché se non si sogna e non si cerca qualcosa in più non va bene. La Serie B equilibrato, a parte l'Empoli non vedo grosse differenze tra le altre squadre. Inzaghi e Grosso? Mi farà molto piacere rincontrarli da avversari. Tifosi? Dobbiamo vincere e fare bene, solo così torneremo a farli innamorare di noi".
Capitolo futuro
L’allenatore del Perugia spiega infine i motivi che lo hanno spinto a firmare fino alla fine di giugno: "Torno in Italia dopo 7 anni, anche per me deve essere un 'vediamo dopo'. Ho la famiglia lontano e ci sono tante variabili che mi devono far decidere di stare qui per tanto tempo, poi io non ho una grande esperienza da allenatore. E' giusto che anche il presidente si tuteli e decida se sono all'altezza del compito o no. Se ci piacciamo come due fidanzati e siamo entrambi contenti ci sposiamo. Per me è meglio così".