Frosinone, Daniel Ciofani: "Questo è lo sport"
Serie B"Dobbiamo ripartire, perché altrimenti non possiamo fare questo sport: bisogna avere quella mentalità. E’ certamente difficile, non posso negarlo, ma dobbiamo riuscire a portare 16.000 spettatori allo 'Stirpe' ancora una volta" ha detto l’attaccante giallazzurro
Una serata che si è conclusa nel modo più brutto e più inatteso, il Frosinone non riesce a salire direttamente in Serie A e dovrà così sperare di ottenere la promozione attraverso i playoff. La squadra di Moreno Longo, che ha pareggiato in casa contro il Foggia, è uscita dal campo dello Stirpe tra le lacrime; troppa la delusione per un obiettivo sfumato a pochi minuti dalla fine del match. Chi non era in campo ma si è comunque fatto sentire vicino ai compagni è l’infortunato Daniel Ciofani, che nel post partita ha anche parlato ai microfoni di Sky Sport provando a proiettarsi anche sulla prossima partita che il Frosinone dovrà affrontare: "Psicologicamente come si riesce a recuperare? Dobbiamo innanzitutto ringraziare il Presidente perché è una persona incredibile per le parole che ha speso negli spogliatoi. Dobbiamo ripartire, perché altrimenti non possiamo fare questo sport: bisogna avere quella mentalità. E’ certamente difficile, non posso negarlo, ma dobbiamo riuscire a portare 16.000 spettatori allo 'Stirpe' ancora una volta. Nei playoff ci servirebbe quel pizzico di fortuna in più. Anche questa sera tutti gli episodi ci sono andati contro. I rigori non dati? Io sotto questo punto di vista non amo né polemizzare né parlare di errori arbitrali, perché gli arbitri sono esseri umani e possono sbagliare valutazioni. Io posso solo giudicare. Il loro portiere ha fatto una grande partita e Floriano ha fatto un grande gol".
E ancora sugli episodi arbitrali: "Forse il fallo su Dionisi poteva esserci, ma non dobbiamo attaccarci a queste cose. Se per due anni succede la stessa cosa credo sia qualcosa di diabolico. Non posso pensare a niente di diverso, perché non è possibile. L'anno scorso eravamo a nove punti dalla quarta. Non so che dire, questa è la vita e lo sport è una metafora della vita. Dare spiegazioni a queste cose è difficile. Cosa ci ha detto il presidente nello spogliatoio? Preferisco tenerlo per noi, perché dev'essere la base su cui ripartire. Sono parole comunque di ringraziamento e incoraggiamento che solo una persona di spessore morale può riuscire a dire in un momento come questo", ha concluso l’attaccante.