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Palermo, debiti e rischio penalità: ricostruzione. Balata: "Lega B preoccupata e vigile"

Serie B

Il presidente della Lega B a Sky Sport 24 per parlare della crisi del Palermo Calcio: "Stanchi di queste situazioni, seguiamo la vicenda". Debiti e scandenze potrebbero portare a penalità. La proprietà inglese è assente e sono arrivate anche le dimissioni del presidente Richardson: i legali di Zamparini hanno deciso di mettere in mora il gruppo britannico per adempiere agli obblighi. Squadra in ritiro a Roma, ma almeno c'è una ritrovata sintonia con i tifosi

LA DIRETTA GOL SERIE B

PALERMO, UFFICIALI LE DIMISSIONI DI RICHARDSON

PALERMO, LA SOCIETA' E' NEL CAOS

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Sembra non trovare pace il Palermo Calcio, preda di una crisi societaria e ora anche di risultati costata il primo posto nella classifica di Serie B e che ha spinto la squadra allenata da Roberto Stellone a scegliere di andare in ritiro a Roma con l’obiettivo di preparare al meglio la sfida contro il Perugia. Una scelta che non nasce dai dissapori con la tifoseria che, anzi, sembra essersi ricompattata attorno alla squadra. E ciò dopo lo sfogo del difensore Giuseppe Bellusci che, al termine della partita con il Foggia (0-0), aveva detto: "Se ci abbandonate facciamo ancora più fatica, dobbiamo essere uniti tutti. Non si può fischiare una squadra in questo momento in cui non sappiamo di chi è il Palermo". Ma non solo. Dopo appena due mesi dal suo insediamento, il presidente Clive Ian Richardson ha ufficialmente rassegnato le proprie dimissioni facendo riesplodere il caos. Di tutto questo e del futuro rosanero si è parlato a Sky Sport 24con Mauro Balata, presidente della Lega Serie B

Crisi Palermo, ricostruzione

Era il 2002 quando Maurizio Zamparini acquistò il club rosanero. Da allora sono passati 14 anni ricchi di molte cose. Di allenatori, parecchi quelli esonerati Zamparini, ma anche di risultati importanti come una finale di Coppa Italia (2010-2011), due stagioni in Europa League (2005-2006 e 2011-2012) e giocatori che, come Cavani e Dybala, hanno fatto e stanno facendo la fortuna di alcuni top team. Si arriva così all'attualità, alla trattativa che a dicembre 2018 aveva visto Zamparini annunciare la cessione del club a un gruppo londinese: lo Sport Capital Group

Ma che fine hanno fatto gli inglesi?

Ci sono scadenze economiche che sono una sorta di spada di Damocle sul Palermo Calcio. La dirigenza inglese tace, ma tra certificazioni e autorizzazioni che mancano, metà febbraio e giugno diventano due snodi decisivi per le sorti rosanero. Senza girarci troppo attorno, servono soldi e subito: innanzitutto per saldare due mensilità ai calciatori entro il 15 febbraio. Si tratta di circa 20 milioni che, in caso di inadempimento, potrebbero portare a 2 o 4 punti di penalizzazione. Mentre ci si chiede 'che fine hanno fatto gli inglesi?', in città è tornato "forte" il nome del 40enne imprenditore pugliese Raffaello Follieri che aveva già mostrato il suo interesse per il club. Un interesse che sembra non essere mai venuto meno. Intanto i legali di Zamparini hanno deciso di mettere in mora il gruppo inglese chiedendo alla cordata di adempiere immediatamente agli obblighi presi attraverso il contratto.

Balata: "Preoccupati ma vigili"

A Sky Sport 24 il presidente della B, Mauro Balata, ha spiegato la situazione dal suo punto di vista: "Siamo preoccupati ma attenti. In piena sintonia con l'Assocalciatori così come con il Comune di Palermo. Stiamo discutendo su ciò che accade e cercando di supportare la gestione sportiva. Rino Foschi è l'interlocutore e siamo in attesa di sviluppi".

Foschi figura chiave

Rino Foschi, direttore dell'area tecnica che era stato al centro di un vero e proprio balletto da "resta o va via?", in questo momento è un punto di rifermento fondamentale. Lo è diventato dopo essersi ritrovato praticamente isolato con allenatore squadra. Cosa che ha compromesso anche il risultato sportivo: il Palermo non è più primo in classifica (secondo a -1 dal Brescia). 

Balata sul regolamento federale

"Queste criticità emergono nel momento in cui c'è la cessione a un nuovo soggetto - ha spiegato il presidente della Lega B - Non abbiamo avuto come interlocutori i nuovi acquirenti, che non hanno adempiuto a quanto previsto dal regolamento federale. L'articolo 3, in particolare, parla di meritevolezza sotto il profilo bancario. Cosa, anche questa, non adempiuta. Abbiamo scritto ai titolari e attendiamo i requisiti. Balata ha poi aggiunto: "Tengo a precisare che siamo un'associazione regolata dalle leggi ordinarie dello Stato e che tutti devono attenersi a obblighi di lealtà e trasparenza. In caso contrario, saremmo i primi a denunciarlo alle autorità competenti". 

"Non è la prima volta"

"Non è certo la prima volta che ci si trova a gestore criticità - ha proseguito Balata -. Qui siamo di fronte a una città e ad un territorio di grande importanza che vogliamo tutelare. Serve una figura di gestione sportiva, monocratica o collegiale, un raccordo tra componenti federali e società, in grado di portare fuori i club da momenti del genere".

Il Palermo in ritiro 

La squadra, come detto, è in ritiro a Roma. Una scelta fatta in tempi stretti e che non è nata da dissapori con la città. Non c'è dubbio che la tifoseria sia stanca per le estenuanti trattative, ma lo sfogo di Bellusci dopo la gara con il Foggia ha rinsaldato il rapporto, con gli stessi tifosi che in buon numero hanno accompagnato la squadra alla partenza. Insomma, è stato sancito un patto di ritrovato amore. 

Cosa rischia il Palermo?

"Se il club non procede ad assolvere gli adempimenti Covisoc rischia deferimento e penalità - ha spiegato Balata -. Non possiamo sostituirci al club ma monitoriamo. Il Palermo ha una storia importante e l'ha avuta con Zamparini. Cerchiamo di stare uniti e di fare il possibile per agevolare una situazione che speriamo possa avere una soluzione positiva. Analogie con i casi Bari, Cesena e Avellino? Si va verso una Serie B a 18 squadre e blocco dei ripescaggi. Il problema lo abbiamo denunciato: il calcio professionistico non riesce più a sostenere un elevato numero di club. Servono personaggi che amano il calcio, la città dove fanno calcio e soprattutto persone capaci di gestire. Siamo inoltre la seconda divisione in Europa che riceve meno risorse e questo complica la gestione delle società".