Brescia-Cosenza, 75 Daspo per gli scontri dopo la retrocessione del club lombardo

i provvedimenti
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La Questura di Brescia ha emesso 75 Daspo (che si aggiungono a 4 arresti) nei confronti dei protagonisti degli scontri - sia all'interno che all'esterno dello stadio - avvenuti lo scorso 1 giugno al termine della sfida contro il Cosenza, che aveva decretato la retrocessione in Serie C del club lombardo

Il Questore di Brescia ha firmato 75 Daspo della durata da 3 a 10 anni nei confronti di altrettanti ultras del Brescia Calcio, protagonisti lo scorso 1° giugno degli scontri dentro e fuori lo stadio Rigamonti in occasione della finale play out tra Brescia e Cosenza persa dai lombardi che sono retrocessi in serie C. I 75 Daspo, firmati sulla base della ricostruzione dei video, arrivano dopo i 4 arresti differiti avvenuti nelle ore successive alla partita. Una parte di ultras aveva fatto invasione di campo con lancio di fumogeni mentre altri erano usciti dallo stadio per cercare lo scontro i tifosi del Cosenza. 

La ricostruzione completa degli incidenti

Secondo la ricostruzione della polizia, i disordini si sono scatenati negli ultimi dieci minuti della partita, dopo il gol del pareggio del Cosenza e che avrebbe significato la retrocessione del Brescia. In una prima fase, dalla Curva Nord è iniziata una pioggia di fumogeni in campo che ha costretto il direttore di gara a sospendere la partita. Contestualmente, sempre dalla Curva Nord, un numeroso gruppo di ultras ha invaso il campo nel tentativo di entrare in contatto con la tifoseria ospite. Le squadre del Reparto Mobile della Polizia di Stato hanno fatto immediatamente ingresso in campo e hanno arrestato l’avanzata degli ultras, respingendoli nel settore e creando un cordone di sicurezza. Nel frattempo, il direttore di gara, sentito il dirigente del servizio di Ordine Pubblico, ha interrotto la partita. Nei frangenti successivi, un altro numeroso gruppo di ultras si è diretto dall’esterno dello stadio verso il settore ospiti e, dopo avere lanciato fumogeni, petardi e artifizi pirotecnici, ha cercato di sfondare le strutture di sicurezza dell’impianto. Anche in questo caso, sottolinea la polizia, l’intervento dei reparti è stato tempestivo e ha evitato il contatto tra le opposte tifoserie. Contemporaneamente, un altro gruppo di ultras ha impegnato via dello Stadio e sempre nel tentativo di accedere al settore ospiti, ha abbattuto le barriere di sicurezza e dato avvio a una fitta sassaiola all’indirizzo delle squadre delle forze dell’ordine schierate in prossimità dei varchi di accesso della Curva Sud che sono riuscite a mantenere il presidio e a respingere i facinorosi. Altri e ulteriori violenti tentativi di sfondamento, in via Novagani, in piazzale Kossuth e in altre vie limitrofe all’impianto sportivo, sono stati fronteggiati e contenuti da polizia e carabinieri. Gli scontri hanno determinato il ferimento di 11 operatori delle forze dell’ordine e il danneggiamento di diversi veicoli di servizio della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri. Al termine del servizio di ordine pubblico, diversi soggetti sono stati accompagnati in Questura per essere identificati e, nelle successive ore, sono stati eseguiti quattro arresti differiti. Dopo l’analisi di migliaia di fotogrammi sono state denunciate all’autorità giudiziaria diverse decine di persone e applicati 75 provvedimenti di Daspo.