Un gol ad Ancona, un gol in casa del Fano. E sei punti in più in classifica per la squadra di Pippo Inzaghi. E' Davide Marsura l'uomo del momento in casa Venezia. Tra l'azienda di papà e l'idolo Alexis, ecco i suoi segreti
Dalla panchina, un disco rotto. ‘Marsu’.‘Marsu’. E ancora ‘Marsu!’. Inzaghi non lo molla un attimo, mai, a qualsiasi minuto, pure all’ora del the in pieno intervallo. Mille consigli, altrettante indicazioni. “Vai di qua, fai questo, guarda quello”. Ma soprattutto ‘puntalo’ perché un giocatore come lui, così tecnico e imprevedibile, non si vede spesso in Lega Pro, vero e proprio lusso per la categoria. A fine partita un buffetto. “Bravo ‘Marsu’, va bene così”. Perché il ragazzo si è guadagnato la pagnotta con un gol decisivo da tre punti. Anche se ne avrebbe potuti fare altri cinque. Ma son giovani (Marsura è 1994) e promettenti e quando matureranno ne vedremo delle belle. Nella conferenza post Fano, l’attaccante del Venezia non nasconde la propria soddisfazione: "Sono contento, avevo bisogno di questo gol”. Che mancava dal 17 settembre ad Ancona. A proposito, anche in quel caso fu 0-1 e partita decisa da ‘Marsu’. Ma dopo Fano lui non guarda al bottino personale e pensa solo al collettivo. “Sono doppiamente felice perché è stata una rete determinante. Dedica? Alla mia squadra, al lavoro che stiamo facendo, al mister, allo staff. Stiamo dando tutto per arrivare in alto". In B. E se per la porta principale e senza playoff, meglio. Per ‘Marsu’ sarebbe un ritorno perché in B c’è già stato nonostante la giovane età: 28 partite tra Modena e Brescia. Velocità, gamba, fisico. Pensa solo a giocare. Tatuaggi? "Nessuno”. Di qualità in campo ne ha sempre avute, e non è un caso che lo volesse anche il Manchester United. Davide Marsura ci spiega in esclusiva: “Quando avevo sedici anni il braccio destro di Ferguson - David Williams - è venuto a parlarmi. Ti dirò, la tentazione c’è stata. Soprattutto a livello economico. Poi però ho fatto una scelta professionale, di vita”. L’Italia, l’Udinese. “Ho avuto la fortuna di allenarmi con Alexis Sanchez, un vero fenomeno. Di Natale? Ho fatto qualche panchina in prima squadra però Totò non è un tipo che ti dà grande confidenza. Ci tiene ai ragazzi giovani ma resta molto sulle sue. Tra noi c’è sempre stato un rapporto di grande rispetto". Da Udine a Venezia, a distanza di tanti anni: la costante si chiama Maurizio Domizzi. “Certo! Siamo tornati ad essere compagni di squadra. Ad inizio stagione Mauro si ricordava benissimo di me, è sempre stata una bravissima persona, mi ha dato molti consigli al tempo e continua a darmene oggi”. Ma se Davide Marsura non avesse fatto il calciatore? “Non ci ho mai pensato francamente". Anche se l’attività di suo padre sarebbe stata parecchio invitante. “E’ il proprietario di un’azienda agricola che produce prosecco, da anni ormai! Ma non sono mai entrato nel giro… ho lasciato casa giovanissimo, già a 14/15 anni”. Ovviamente per il calcio, sogno che porta dentro fin da bambino. Modelli? “Tutti quelli tecnici. Adesso direi Cristiano Ronaldo”. E Filippo Inzaghi?! Davide sorride. “Effettivamente dovrei prendere da lui sotto porta… sarei già in doppia cifra!”. Il Pippo allenatore però non gli fa mancare nulla. “Si può sempre contare su di lui. Ha un rapporto molto diretto con i giocatori, ci parla spesso, anche attraverso colloqui individuali. Mi trovo molto bene in questo club, posso crescere senza pressioni”. ‘Marsu’ torna a parlare al plurale. “Questo Venezia ha tutti i presupposti per fare bene”. Attualmente terzo nel girone B di Lega Pro, a meno uno dalla doppia capolista Pordenone-Reggiana. E se ‘Marsu’ segnasse con più regolarità di problemi non ce ne sarebbero. Perché quando la mette lui si vince, sempre.
Inzaghi nel post del match tra Fano e Venezia - "Era importante tornare alla vittoria dopo la sconfitta contro il Padova, tra l’altro immeritata. Sarebbe stato un peccato non fare punti sul campo del Fano. L’analisi del match? Abbiamo sofferto da squadra, siamo andati subito in vantaggio e poi ci siamo compattati. Avremmo potuto fare meglio in qualche ripartenza ma questi sono punti pesanti, importanti. Oggi siamo stati molto concreti. Chiunque abbia giocato in questo campo ha sempre fatto fatica. Anche il Parma. Per questo credo siano punti pesantissimi. Pordenone e Reggiana 33, Venezia 32? Adesso siamo racchiusi in un gruppetto più staccato dal resto, dobbiamo dare continuità ai nostri risultati. Era molto molto importante ripartire bene. Padova? Non bisogna fare vittimismo. Gli applausi dei tifosi a fine partita hanno dimostrato come la squadra ci sia. E contro il Fano abbiamo reagito”.