Catania, riecco Pulvirenti: "Chiedo scusa, sogno ancora la A"

Serie C - Lega Pro
pulvirenti_catania

Dopo due anni di silenzio Antonino Pulvirenti è tornato a parlare. Intervenuto in conferenza stampa da Torre del Grifo, il presidente del Catania – principale imputato per la vicenda ‘Treni del gol’ - si è scusato con i tifosi per la questione calcioscommesse e ha ribadito la volontà di rimanere alla guida del club rossazzurro.

Riecco Antonino Pulvirenti. Quest’oggi dal centro sportivo di Torre del Grifo il presidente del Catania è tornato a parlare, due anni dopo l’ultima volta in pubblico. Nel mezzo la vicenda calcioscommesse che ha colpito la società siciliana, sprofondata in Serie C dopo lo scandalo ‘Treni del gol’ dell’estate 2015. Additato dai tifosi come principale responsabile della caduta del club, Pulvirenti – affiancato dall’amministratore delegato Pietro Lo Monaco - è intervenuto in conferenza stampa per chiedere scusa e per annunciare l’avvenuto risanamento economico della società rossazzurra. "Oggi è giunto il momento di parlare: lo avevo promesso e ora il Catania è vivo – ha detto Pulvirenti -. Giovedì scorso Finaria ha portato a termine con successo il piano di ristrutturazione societaria: per questo adesso, grazie al lavoro fatto nei due anni precedenti, possiamo pensare al rilancio totale del club. Abbiamo saldato ogni rata con le banche e pagato tutto il concordato, quindi possiamo pensare con serenità alla ristrutturazione. In questi anni mi sono impegnato in silenzio e con i fatti per fare in modo che il Catania potesse continuare a vivere. Per fortuna adesso, anche grazie al lavoro fatto da Lo Monaco e alle risorse investite, possiamo guardare al futuro con ottimismo". 

'Cosentino, che errore! Scusate tifosi' 

A causare il crollo del Catania, prima dello scandalo calcioscommesse, secondo Pulvirenti è stata la decisione di affidare la società all’argentino Pablo Cosentino. "In realtà, l’anno in cui poi andò via, io avrei voluto continuare con Gasparin ed affidare soltanto il mercato a Cosentino – ha spiegato il presidente del Catania –. Purtroppo, però, Gasparin non accettò la coesistenza delle due figure. Questo è stato il più grande errore che ho fatto, ancora oggi non riesco a rendermi conto di come abbia potuto fare. Non riesco a darmi una spiegazione. E soprattutto non sono in grado di darvi una giustificazione. In quel periodo non riuscivo davvero a rendermi conto di ciò che stava succedendo, per colpa di questa mia scelta scellerata è andato tutto perso. Ed è per questo motivo che vorrei chiedere ufficialmente scusa alla tifoseria. Le ho addossato le colpe delle mie azioni, moralmente questa è la cosa che mi fa più male. Chiedo scusa e continua a farlo con i fatti. Un ritorno allo stadio? Provo disagio, proprio perché sono consapevole di aver fatto del male alla gente. Per questo non mi sento ancora pronto a guardarla negli occhi. Prima di ritornare, vorrò essere sicuro di risentirmi a posto con la mia coscienza". 

 

'Sogno la Serie A'

E in chiusura Pulvirenti non ha nascosto le sue speranze: "Nonostante tutto quello che è successo – ha concluso il presidente rossazzurro – sogno ancora di tornare ad essere il presidente del Catania in Serie A. Quell'errore che ho commesso purtroppo rimarrà per sempre, ma accosto il riscatto alla risalita, è questo il mio sogno. Dapprima arrivando in B, poi sperando di tornare in Serie A".