Modena, situazione sempre più critica: sgomberato lo stadio Braglia

Serie C - Lega Pro
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Dopo lo sfratto messo in atto negli scorsi giorni, la Polizia Municipale ha provveduto allo sgombero dello stadio Braglia rendendo ancora più critica la situazione del Modena

Si fa davvero dura la situazione in casa Modena, società costretta a dire temporaneamente(?) addio al proprio stadio. Dopo lo sfratto avvenuto negli scorsi giorni, infatti, la Polizia Municipale è intervenuta nella mattinata di venerdì per mettere in atto lo sgombero di tutti i materiali della società dal 'Braglia'. Oltre agli oggetti rimasti all’interno dell’immobile, le autorità, con l’ausilio dei tecnici, hanno provveduto anche al cambio delle serrature, per impedirne l’accesso ai non autorizzati. Un intervento che si è reso necessario vista la scadenza del termine del provvedimento di revoca della concessione al Modena, un atto che chiude dunque la complessa procedura avviata sulle inadempienze di natura economica del Modena, sordo a solleciti e diffide per il mancato versamento di tre rate del mutuo e della fideiussione rilasciata dal Comune. Una situazione disastrosa che si ripercuote anche in ambito prettamente sportivo, visto che il Modena, dopo il passaggio di proprietà tra l'ex procuratore Antonio Caliendo e l'ex presidente del Varese Aldo Taddeo, occupa attualmente l' ultimo posto nel proprio girone di serie C con sette sconfitte di fila, due a tavolino proprio per la mancanza di uno stadio per le partite in casa. Per regolamento, se le partite perse 0-3 a tavolino dovessero diventare tre, il Modena verrebbe addirittura escluso dal campionato.

Il funerale della società

La società vive un periodo molto complicato da ormai più di un anno, il rapporto con i tifosi è ormai compromesso. L'ultimo episodio in ordine cronologico è stato il "funerale" celebrato dalla tifoseria dopo la mancata apertura dello stadio Braglia, che ha portato alla sconfitta 0-3 a tavolino contro il Mestre, nella partita valida per la sesta giornata del campionato di Serie C. I Canarini infatti sono stati interdetti dall'uso dell'impianto per i debiti accumulati nei confronti del comune.