Benalouane dà un pugno a un tifoso dopo Piacenza-Novara: la ricostruzione
serie cAl culmine di un diverbio all'esterno dello stadio Garilli, il difensore del Novara ha colpito un tifoso del Piacenza al volto. Dieci punti di sutura per l'uomo, mentre Benalouane è stato accompagnato in Questura. Il comunicato del Novara: "Gestione della sicurezza inadeguata, il nostro giocatore è stato offeso con epiteti di natura razzista"
Dopo partita movimentato al "Garilli" di Piacenza dopo il match di Serie C tra i biancorossi e il Novara, disputato domenica pomeriggio e terminato in parità. L'ex Atalanta e Leicester Yohan Benalouane, che oggi milita nella formazione piemontese, ha colpito un tifoso (ultrà ben noto in città) con un pugno nel parcheggio adiacente lo stadio. Il difensore era uscito dall'impianto per recarsi nell'auto di un compagno di squadra e, secondo le ricostruzioni, è stato avvicinato da alcuni tifosi del Piacenza. Con uno di loro è nata una discussione, culminata con un pugno. L'uomo è stato trasportato in ospedale dove è stato medicato con dieci punti di sutura nell'arcata sopraccigliare, mentre le forze dell'ordine hanno accompagnato Benalouane in Questura.
DG Novara: "Insulti razzisti nei confronti di Benalouane"
In merito a quanto accaduto nel post gara è intervenuto il direttore generale del Novara, Michelangelo Vitali, che parla di aggressione verbale ai danni del presidente Massimo Ferranti e insulti razzisti nei confronti di Benalouane: "Ogni forma di violenza, in campo e fuori, è sempre inaccettabile e da condannare a priori, ma quanto accaduto allo stadio Garilli nel post gara di Piacenza-Novara non può trovare giustificazione alcuna. Al termine del match il presidente Massimo Ferranti è stato accerchiato e aggredito verbalmente da un gruppo di tifosi locali all’uscita dallo stadio. Gli stessi tifosi, non contenti, hanno poi aggredito anche due calciatori del Novara FC, recando offese personali ad uno di essi con epiteti di natura razzista e spintonandolo più volte, il tutto senza alcun controllo da parte degli organi preposti che dovrebbero tutelare la sicurezza delle parti coinvolte nell’evento. Il calciatore, spaventato, ha reagito per tutelare la propria incolumità. Il Club azzurro non giustifica la reazione del calciatore, la violenza è sempre una risposta sbagliata, figlia però di una gestione del piano sicurezza inadeguata per un evento pubblico, che ha permesso che frange estremiste di tifosi locali entrassero a contatto diretto con i calciatori e i dirigenti della squadra ospite. È inaccettabile che venga messa a repentaglio la sicurezza di tesserati e dirigenti e ci auguriamo che episodi del genere non si verifichino mai più”