Campobasso promosso in Serie C: città in festa, la proprietà americana punta in alto

il ritorno

Alfredo Alberico

FOTO da campobassofc - Instagram

Con la vittoria a Chieti e il pareggio de L'Aquila, i rossoblù molisani tornano tra i professionisti dopo due stagioni dall'ultima volta e con una nuova società. La città fa festa mentre il presidente italo-americano Matt Rizzetta pensa già in grande per il prossimo campionato

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Aggrappati al calcio come fosse l’ultima speranza. E ora che Campobasso festeggia il ritorno in Serie C con un turno d’anticipo dopo la vittoria a Chieti (2-0), la speranza si è trasformata nel riscatto da anni di fallimenti che avevano fatto sprofondare l’ambiente in un pessimismo tremendamente cupo. Poi, però, sono arrivati gli americani. O meglio, sono tornati: la società di Matt Rizzetta, imprenditore italo newyorkese che suo malgrado aveva fatto parte della disastrosa precedente gestione come socio di minoranza, ha stretto un “patto” con la città ed è ripartito dall’Eccellenza per centrare in due stagioni il professionismo. Lo ha fatto battendo la concorrenza di società come Sambenedettese e L’Aquila in un Girone F della Serie D dove i lupi molisani non erano certo stati indicati come i principali favoriti. 

Il presidente del Campobasso, Matt Rizzetta. FOTO da campobassofc - Instagram

La stagione e i protagonisti: l'asso Maldonado

L’avvio non è stato dei migliori, poi l’inversione di marcia con l’arrivo in panchina del palermitano Rosario Pergolizzi. L’ex giocatore di Bologna, Ascoli e Brescia ha lavorato nel silenzio, senza mai scomporsi, anche quando per diverse settimane si è ritrovato a lavorare con risorse risicate dal punto di vista della rosa. E così è stato fino a trovare il giusto equilibrio in un buon organico dove spiccano la classe dell’ecuadoriano Luis Maldonado (ex Chievo e Catania) e la perfezione tra i pali di Manuel Esposito (prestito dal Benevento). 

FOTO Francesco Passarelli

Una media di tremila spettatori in casa

Il resto lo hanno fatto i tifosi, con una media di tremila unità in casa e una costante presenza in trasferta. A San Benedetto del Tronto come a Chieti, per esempio, erano oltre mille i supporters al seguito. Qualcosa di non proprio usuale tra i Dilettanti. Come non usuale per la città è apparsa la denominazione dello stadio legata a uno sponsor canadese – Avicor Stadium - che ha proiettato il Campobasso in una dimensione più moderna ma pur sempre legata al passato che vide i rossoblù in B a metà Anni Ottanta. Ed è proprio lì che gli americani arrivati in Molise vogliono riportare i lupi.

FOTO da seitorri.it - Maurizio Silla
Il maxischermo fuori dallo stadio di Campobasso per la decisiva sfida con il Chieti. FOTO seitorri.it - FOTO da seitorri.it - Maurzio Silla
La festa in città - FOTO da esiliatirossoblù - Facebook