Antonio Cioffi, dagli schiaffi di Gattuso al gol in finale di Coppa Italia di C

Accelerazione, uno contro uno, dribbling e destro sul primo palo. Antonio Cioffi ha deciso così la finale di andata di Coppa Italia tra la Giana Erminio e il suo Rimini. Un lampo nel secondo tempo, quando si stava avviando verso la conclusione una partita fino a quel momento equilibrata e abbastanza bloccata. Ma il talento dell'attaccante classe 2002 è stato la chiave per vincere per la squadra di Antonio Buscè. Un allenatore alla sua prima esperienza tra i professionisti, dopo la scorsa stagione in Serie D alla Vibonese e i sei anni, fatti di successi e soddisfazioni, nel settore giovanile dell'Empoli, la squadra con cui da calciatore aveva collezionato quasi 300 presenze. "Lo sapevo che avrebbe segnato e glielo avevo detto nei giorni scorsi", ha confessato Buscè a Sky Sport nel post partita. Una previsione fortunata o una sensazione legata ad altro? "Antonio è un giocatore che spacca le partite - ha continuato l'ex centrocampista - e quello che ha raccolto fin qui è poco rispetto alle sue possibilità. Quando ti punta può andare a destra e sinistra, quando calcia lo fa bene. Gli ho detto spesso che neanche lui crede nelle sue potenzialità, quindi come battuta prima della partita gli ho detto che se avesse avuto voglia di segnare e poi venirmi ad abbracciare, lo avrei aspettato volentieri. È successo, è corso ad abbracciarmi e tutta la panchina ha abbracciato lui, è stato un gesto molto bello che rafforza ancora di più il gruppo". Le caratteristiche tecniche le ha spiegate Buscè, ma chi è Cioffi? Ala o seconda punta, nato a Maddaloni, in provincia di Caserta, e cresciuto a pane e Napoli. Da ragazzino è entrato nel settore giovanile azzurro e ha fatto tutto il percorso, fino all'esordio in prima squadra: 17 gennaio 2021, 18 anni appena compiuti e un pomeriggio che Antonio non dimenticherà mai. Il Napoli di Rino Gattuso gioca in casa contro la Fiorentina e in panchina, accanto ai vari Mertens, Politano, Lobotka e Llorente c'è anche lui, Cioffi, col numero 58. La partita si mette subito bene: il primo tempo finisce 3-0, al 72° il risultato è addirittura di 5-0. E allora arriva il momento del ragazzino. "Ricordo che quel giorno faceva molto freddo - ha raccontato il classe 2002 - io ero in panchina che speravo di entrare, ma quando vidi che mancava una decina di minuti alla fine pensavo non ce l'avrei fatta e mi tolsi anche i parastinchi. A un certo punto invece il vice di Gattuso mi disse di scaldarmi e la temperatura mi salì subito a mille. Un'emozione indescrivibile, ho realizzato solo la settimana successiva quanto era accaduto". La Fiorentina è nel suo destino, perché a quasi un anno esatto di distanza, il 13 gennaio 2022, Cioffi colleziona anche la seconda presenza tra i professionisti, sempre contro i viola, questa volta in Coppa Italia e con Luciano Spalletti in panchina. "In quel caso, col risultato in parità, non mi aspettavo di entrare. Spalletti è un grandissimo allenatore, non devo dirlo io. Ricordo un siparietto con lui: un giorno arrivai a Castel Volturno con una maglietta con delle pistole e lui mi richiamò. 'Ma come vieni vestito al campo?', mi chiese. Di Gattuso invece ricordo le cazziate e gli schiaffi che mi dava in allenamento, per me è stato come un padre". Tappe fondamentali di un percorso che ha portato Cioffi a Rimini. Dopo altre due stagioni in prestito in Serie C, prima a Pontedera e poi ad Ancona, la scorsa estate la nuova tappa in Romagna. "Il percorso di Zerbin, che dopo tanti prestiti in C e B è arrivato in Serie A, deve essere da esempio per tutti noi che abbiamo fatto il percorso fino alla Primavera". Idee chiare, che ora Antonio vuole trasformare in realtà con altri gol decisivi. Ricordando anche i consigli dei suoi 'fratelli maggiori', come Insigne, Mertens, Koulibaly e Osimhen, che lo hanno aiutato quando per le prime volte si cambiava nello spogliatoio dei 'grandi' per allenarsi con loro. Con l'obiettivo di diventare lui stesso grande e alzare trofei da protagonista. Tra due settimane, l'8 marzo, allo stadio Romeo Neri di Rimini la grande chance con la finale di ritorno di Coppa Italia.

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