Milan da re, Roma da sogno, nuova Juve. E l'Inter guarda

Calciomercato
I tre super colpi di mercato: Ibrahimovic, Robinho e Borriello
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Il bilancio del mercato: rossoneri padroni con i botti Ibra e Robinho. Giallorossi da urlo con Burdisso e Borriello. Marotta rifà il look alla Juve: comprata un'intera squadra nuova. Moratti per la prima volta non spende. Allenatori: c'è già chi è saltato

ALBUM: Il MilanLa Juventus - Le novità della stagione 2010-2011
Il tabellone del calciomercato - Fantascudetto

di Eleonora Serra

Le jeux son fait, rien ne va plus. Ci vorrano settimane per capire chi al calciomercato ha puntato bene e chi perderà. Ha giocato pesante il Milan, che si è affidato al mercato delle grandi firme a prezzi da outlet per regalare ad Allegri un attacco da scudetto. Niente da fare invece per Benitez, vittima del mercato del vento cambiato. L'Inter invece di comprare vende e scottata dall'affare Quaresma decide di non affidarsi nemmeno al last minute. Niente big, solo giovani promesse. Come quella sbarcata a Napoli, che appartiene al mercato delle stranezze. Nicolau Dumitru. padre romeno, madre brasiliana, passaporto svedese e accento toscano.

Lascia sorpresi, Nicolau, come il mercato delle panchine. Dodici hanno cambiato padrone, comprese Inter, Milan e Juve. Colomba lascia il Bologna ancora prima di cominciare. Per questo forse, Zaccheroni ha scelto il Giappone. Aveva scelto l'Inter Giuseppe Sculli, inserito suo malgrado nel mercato delle figuracce. Lui saluta i tifosi, l'Inter ci ripensa e lo lascia a Genova. Ma è stato anche il mercato delle porte in faccia. Ne sa qualcosa Domenico Girardi, attaccante del chievo arrivato tardi all'appuntamento con l'Albinoleffe. Porte in faccia alla Juve da Di Natale, Burdisso, Borriello, Kaladze... Marotta però si consoli. Il mercato del restyling più incisivo è il suo: 11 giocatori per rifarsi il look.

Da torino se ne è andato, invece, Diego, che con Balotelli e Huntelaar ha scritto il mercato dei talenti inespressi. Campioni che lasciano l'Italia senza aver lasciato il segno. Invece lascia il segno - e lo sanno bene tanti presidenti - Mino Raiola, specializzato in missioni impossibili. Nessuno fa guadagnare i calciatori quanto lui. Gli affari li hanno fatti anche le piccole: Parma, Cesena, Lecce, e Brescia. Il livello della serie a si alza pericolosamente, là davanti sono tutti avvisati. Il suo messaggio al campionato lo scrive anche Genova: la Samp perde la champions ma batte la tentazione di sbaraccare: Pazzini, Palombo e Cassano restano. Preziosi invece vende, ma soprattutto compra, in un misto di giovani scommesse e garanzie. Ciliegina sulla torta: un Kaladze lastminute. Arriva all'ultimo anche Borriello, il colpo di coda del mercato della Roma capoccia, capace anche di strappare Burdisso all'Inter. I tifosi ringraziano, gli ultimi fuochi si spengono.

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