Roma, Luis Enrique: "Qui per emozionare". Totti lo accoglie

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L'allenatore spagnolo è stata la scelta del ds Sabatini per la panchina giallorossa
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Primi passi dell'allenatore spagnolo in visita insieme ai suoi collaboratori nel centro sportivo giallorosso. Il nuovo ds Sabatini: "Abbiamo fatto una scelta coraggiosa". E il capitano lo accoglie a braccia aperte. IL VIDEO DEL NEO TECNICO A TRIGORIA

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Battesimo giallorosso per il nuovo tecnico della Roma, Luis Enrique, che oggi ha compiuto i primi passi nel centro sportivo di Trigoria. L'allenatore asturiano, accompagnato dai suoi quattro collaboratori (c'era anche De La Pena), ha incontrato il direttore sportivo giallorosso, Walter Sabatini, e ha visitato per la prima volta il centro sportivo ''Fulvio Bernardini''.

Le prime parole -
"Promesse poche, mando un saluto a tutti i telespettatori e a tutti i tifosi. Siamo molto emozionati e vogliamo diventare una parte del club. La società ha dato un segnale prendendo un tecnico giovane e spagnolo. E' il primo anno che lavoriamo in una società così. Siamo qui per emozionare e rendere felici i tifosi". Questo il saluto del nuovo allenatore della Roma Luis Enrique ai tifosi giallorossi dai microfoni di Roma Channel dopo la sua visita a Trigoria. "Nel calcio - ha proseguito - bisogna essere ambiziosi in ogni partita. Speriamo che questo sia motivo di orgoglio per i tifosi, daremo sempre il massimo. Spero di raggiungere molti traguardi qui a Roma. Forza Roma!".

Il benvenuto di Totti -
Francesco Totti ha aspettato l'arrivo dell'allenatore asturiano, e dei suoi collaboratori per salutarlo e dargli il benvenuto a Trigoria. Dopo un veloce incontro, Totti ha lasciato il centro sportivo 'Fulvio Bernardini', mentre Luis Enrique, accompagnato dal suo staff, ha cominciato a fare il giro di perlustrazione (campi, stanze, gli uffici di Trigoria), con Antonio Tempestilli a fare da Cicerone. Nel centro sportivo presente, oltre al ds Sabatini, anche l'ex direttore sportivo Daniele Pradé, per una riunione operativa con il nuovo allenatore per costruire la Roma del futuro. Non trova conferma invece l'indiscrezione che vorrebbe l'arrivo nella Capitale del futuro direttore generale della Roma, Franco Baldini.

Le parole di Sabatini - Walter Sabatini, neo direttore sportivo della Roma, nella prima conferenza stampa da dirigente giallorosso spiega la scelta di puntare sul giovane tecnico spagnolo, proveniente dalla panchina del Barcellona B: "Abbiamo fatto una scelta coraggiosa. E la rifarei. Luis Enrique rappresenta la discontinuità, un'idea di calcio che vogliamo perseguire. E' un ragazzo interessante che sfida sempre se stesso. Luis si sfiderà, affronterà questa avventura portando la sua cultura le sue idee", dice Sabatini. La Roma non proverà necessariamente a imitare il calcio che esprime il Barcellona allenato da Pep Guardiola. "Noi non siamo in cerca di un calcio suggerito, non cerchiamo di imitare necessariamente quello che c'è oggi in uno sport che vive di movimenti. Oggi si impone, attraverso la Spagna e il Barcellona uno stile un po' barocco ma efficace. Il tecnico farà una sintesi adatta alle esigenze dettate dal nostro campionato", aggiunge Sabatini. Il tecnico, dice il ds, "è soddisfatto dell'organico così com'è, ma è chiaro che chiederà degli interventi. Certamente, le scelte che faremo saranno  mirate ad abbassare l'età della squadra. Non porteremo liceali, ma forti giocatori giovani".

Totti? Una divinità
- "Francesco è innominabile - ancora Sabatini - è una specie di divinità e sarà al centro del progetto. La Roma sarà modellata attorno a lui. E' intramontabile, è come la luce sui tetti di Roma. La luce persiste, va avanti, dilaga. Lo avevano dipinto come stanco e claudicante, invece lui va in campo e sfianca gli avversari. Lui è il capitano e dovrà contribuire in maniera  importante per costruire il futuro di questa società e questo club".

Rivoluzione - "La dimensione in cui sono capitato adesso la percepisco con chiarezza. Alla Roma non ci sono  macerie, ci sono da correggere alcune cose dal punto di vista tecnico  e culturale. Io voglio fare rivoluzione culturale non tecnica, cioé introdurre pensieri alternativi. Chiedo complicità non chiedo pazienza".

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