Inter, scegli con calma. Anche il Milan fece così (e vinse)

Calciomercato
Benitez e Allegri: il primo, ingaggiato il 10 giugno 2010, fu esonerato a dicembre. Il rossonero invece arrivò fino allo scudetto
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Un anno fa, i rossoneri furono l'ultima squadra a trovare l'allenatore: Allegri firmò soltanto il 25 giugno. E alla fine è arrivato lo scudetto. Quelli ingaggiati per primi, invece, hanno avuto stagioni disastrose come Delneri o sono stati esonerati

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di Vanni Spinella

La fretta, si sa, è cattiva consigliera. Sempre: anche quando si tratta di scegliere un allenatore.
All’Inter devono crederci veramente se, giunti al 23 di giugno, dell’erede di Leo non si vede neanche l’ombra. Moratti e Branca continuano ad andare piano, certi, così facendo, di arrivare sani, ma soprattutto lontano.

Nonostante ciò, la gente inizia a mormorare e a ridere alle spalle dei nerazzurri. Quello che fa più discutere sono i tempi della vicenda. L’orologio biologico di una squadra a cui bisognerà dare una nuova identità tattica inizia a ticchettare.
L’Inter è rimasta infatti l’unica squadra di Serie A senza allenatore. Chi voltando pagina (Juve e Roma su tutte), chi confermando (Milan, Lazio e Napoli, ad esempio), chi tornando al passato (Chievo), tutte le altre si sono sistemate e possono iniziare a pianificare le operazioni di mercato con il loro tecnico.

Ma l’Inter è veramente così in ritardo?
In realtà no, e tanto rumore appare allora ingiustificato. Esattamente un anno fa, il 24 giugno 2010, c’era infatti una squadra che non aveva ancora ufficializzato il proprio allenatore. Voci, incontri in gran segreto, ma nessuna firma. Quella squadra era il Milan. Allegri firmò con i rossoneri soltanto il 25 giugno 2010, nonostante Leonardo avesse avvisato per tempo (quella volta sì) che avrebbe lasciato l’incarico e nonostante l’ex tecnico del Cagliari fosse stato esonerato da Cellino ad aprile.

A fine giugno, nel 2010, si contavano 9 allenatori confermati (come quest’anno). Gli altri vennero ufficializzati tutti tra il 19 maggio e il 25 giugno.
Con una “legge” che emerge in tutta la sua forza, confermando il detto popolare sulla gatta frettolosa. Dei 6 allenatori scelti tra fine maggio e i primissimi di giugno, ben cinque hanno avuto una stagione a dir poco travagliata (Delneri, che fu il primo a firmare, il traballante Mihajlovic e gli esonerati Di Carlo, Marino e Giampaolo). Il sesto è quel Guidolin che con l’Udinese ha fatto miracoli, ma dopo un inizio segnato da 4 sconfitte nelle prime 4 gare. Come a dire: scegliere per tempo l’allenatore non significa necessariamente garantire alla squadra più tempo per assimilare i suoi dettami.

Al contrario, è stata una stagione fortunata per Pioli e Ficcadenti, ingaggiati con tutta calma attorno al 10 giugno. L’eccezione è Benitez: firma anche lui in quei giorni, ma dura appena sei mesi.
E veniamo ai tecnici che firmarono in estate: Bisoli con il Cagliari il 23 giugno, Allegri con il Milan il 25, dopo un tira-e-molla infinito con Cellino che minacciava di non liberarlo. In quei giorni si parlava di Donadoni, della coppia Galli-Tassotti, addirittura di Costacurta, per la panchina rossonera. Così come, oggi, spuntano i nomi di Zenga e Mihajlovic (manca solo Bergomi) per quella dell’Inter. Le analogie ci sono tutte.

Ai tifosi nerazzurri non resta che consolarsi pensando che, un anno fa, il parto di Galliani fu simile per tempi e modi (dall’addio di Leo all’annuncio dato a fine giugno), ma alla fine nacque uno scudetto. In fondo, con la pazienza si vince tutto (o quasi).

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