Ogbonna, il Toro, la Signora e quei triangoli sotto la Mole
CalciomercatoDalla Juventus al Torino o viceversa: l'imminente passaggio del difensore granata in bianconero continua la saga dei cambi di casacca fra le rivali torinesi. Con tanti nomi illustri (Gabetto, Simoni, Serena, Bruno, Pessotto) ed episodi da leggenda
di Lorenzo Longhi
Siamo sempre lì, al triangolo, e allora tanto vale considerarlo: lui, lei, l'altro. Lui, il calciatore; lei, la Signora; l'altro, il Toro. Storia di tradimenti sotto la Mole, dal Torino alla Juventus o viceversa, poco cambia. Salvo soprese, Angelo Ogbonna si vestirà di bianconero, lui che con il Torino - dove arrivò a 14 anni - è diventato uomo e calciatore.
Non sarebbe il primo caso, ma i tifosi faticano a farci l'abitudine: passi l'addio, ma da una squadra all'altra della stessa città proprio no. Specie se, in una delle due, sei cresciuto. I granata, proprio per questo, non perdonarono Federico Balzaretti, enfant du pays che nel 2005, svincolato dopo il fallimento del Toro, se ne andò proprio alla Juventus. Fu l'ultimo trasferimento diretto di un certo livello, sicuramente uno dei più contestati. Ma indigesto per i granata, nel 1994, fu anche l'addio di Fusi, che del Toro era stato anche il capitano, per raggiungere la neonata Juventus di Lippi, assieme all'altro transfuga Jarni. Un anno più tardi, fu Pessotto a compiere il medesimo tragitto, regalandosi gloria eterna vincendo subito, alla Juventus, la Champions League, e prendendosi pure la responsabilità di tirare un rigore nella finale di Roma contro l'Ajax. Alla Juve, il fedele Pessotto è ancora oggi, da dirigente, 18 anni dopo quel trasferimento.
Più da basso impero sono stati l'effimero trasferimento in prestito dalla Juve al Toro di Pasquato (2012), e il passaggio di Sorrentino dalle giovanili bianconere a quelle granata nel 1998, ma bisogna tornare al 1990 per trovare un trasferimento Juve-Toro capace di far discutere. Si parla, qui, di Pasquale Bruno, ed ogni commento è superfluo.
Il trasferimento dal Toro alla Juve di Aldo Serena, nel 1985, fu invece "colpa" dell'Inter che ne deteneva la proprietà del cartellino. Prima di Serena, l'ultimo passaggio stracittadino era datato 1967, quando Gigi Simoni venne ceduto dal Torino alla Juventus, che però avrebbe voluto Meroni. Per parlare poi di grossi calibri d'antan, i nomi non mancano: Vecchina, Bodoira, Bo, Borel, Silvio Piola, Depetrini (che la Juve mandò al Toro dopo Superga), "capitan Carappa" Carapellese, Antoniotti e, soprattutto, il più grande bomber torinese di sempre: Guglielmo Gabetto. Che nel 1941, a 25 anni, dopo avere segnato 103 gol nella Juventus era considerato ormai in fase calante dalla dirigenza bianconera. Al presidente granata Novo non parve vero: sborsò 330 mila lire e lo acquistò. E con 127 reti divenne una leggenda del Grande Torino...
Siamo sempre lì, al triangolo, e allora tanto vale considerarlo: lui, lei, l'altro. Lui, il calciatore; lei, la Signora; l'altro, il Toro. Storia di tradimenti sotto la Mole, dal Torino alla Juventus o viceversa, poco cambia. Salvo soprese, Angelo Ogbonna si vestirà di bianconero, lui che con il Torino - dove arrivò a 14 anni - è diventato uomo e calciatore.
Non sarebbe il primo caso, ma i tifosi faticano a farci l'abitudine: passi l'addio, ma da una squadra all'altra della stessa città proprio no. Specie se, in una delle due, sei cresciuto. I granata, proprio per questo, non perdonarono Federico Balzaretti, enfant du pays che nel 2005, svincolato dopo il fallimento del Toro, se ne andò proprio alla Juventus. Fu l'ultimo trasferimento diretto di un certo livello, sicuramente uno dei più contestati. Ma indigesto per i granata, nel 1994, fu anche l'addio di Fusi, che del Toro era stato anche il capitano, per raggiungere la neonata Juventus di Lippi, assieme all'altro transfuga Jarni. Un anno più tardi, fu Pessotto a compiere il medesimo tragitto, regalandosi gloria eterna vincendo subito, alla Juventus, la Champions League, e prendendosi pure la responsabilità di tirare un rigore nella finale di Roma contro l'Ajax. Alla Juve, il fedele Pessotto è ancora oggi, da dirigente, 18 anni dopo quel trasferimento.
Più da basso impero sono stati l'effimero trasferimento in prestito dalla Juve al Toro di Pasquato (2012), e il passaggio di Sorrentino dalle giovanili bianconere a quelle granata nel 1998, ma bisogna tornare al 1990 per trovare un trasferimento Juve-Toro capace di far discutere. Si parla, qui, di Pasquale Bruno, ed ogni commento è superfluo.
Il trasferimento dal Toro alla Juve di Aldo Serena, nel 1985, fu invece "colpa" dell'Inter che ne deteneva la proprietà del cartellino. Prima di Serena, l'ultimo passaggio stracittadino era datato 1967, quando Gigi Simoni venne ceduto dal Torino alla Juventus, che però avrebbe voluto Meroni. Per parlare poi di grossi calibri d'antan, i nomi non mancano: Vecchina, Bodoira, Bo, Borel, Silvio Piola, Depetrini (che la Juve mandò al Toro dopo Superga), "capitan Carappa" Carapellese, Antoniotti e, soprattutto, il più grande bomber torinese di sempre: Guglielmo Gabetto. Che nel 1941, a 25 anni, dopo avere segnato 103 gol nella Juventus era considerato ormai in fase calante dalla dirigenza bianconera. Al presidente granata Novo non parve vero: sborsò 330 mila lire e lo acquistò. E con 127 reti divenne una leggenda del Grande Torino...