Slot, eroe, disoccupato: Kabine, un calcio alla riconoscenza

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Mehdi Kabine, attaccante marocchino classe 1984. Storia di un sogno infranto...
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LA STORIA. Un sogno infranto: dopo una carriera senza acuti in Lega Pro e l'acquisto del Napoli solo per liberare un posto da extracomunitario, il marocchino è stato l'eroe della promozione del Carpi. Che non l'ha confermato. Ora ci prova in Romania

di Lorenzo Longhi

Utile e decisivo. Uno di quelli su cui, quando serve, si può contare. E su Mehdi Kabine, in pochi mesi, hanno potuto contare sia il Napoli, almeno sotto l'aspetto della burocrazia federale, e il Carpi, nella sua ora più gloriosa. Ma l'happy end non c'è, e questa è una piccola storia di pallone (e di mercato) minore, "minore" perché la rinoscenza non è di questo calcio e, quando non si è più utili, si saluta.

Sino al gennaio 2012, il nome di Kabine, attaccante marocchino classe 1984, era di fatto perso nel mare magnum delle serie inferiori, Lega Pro o giù di lì. Onesto mestierante, roba per addetti ai lavori nemmeno troppo eletti. Poi, nel gennaio 2012, la notizia che non ti aspetti: arriva il Napoli di De Laurentiis e lo acquista a titolo definitivo dal Carpi. Boom. Ma bastano poche ore per capire che è un trucco di mercato, dal momento che la normativa Figc in tema di exrtracomunitari di fatto garantisce l'equilibrio dei flussi (uno viene solo se uno va), ma si aggira facilmente. Calcolo, opportunità.

Ma Soccavo, Mehdi, nemmeno la vede: resta in prestito a Carpi, e a fine stagione il Napoli lo lascia libero... liberandosi lo slot extracomunitario e il club emiliano se lo riprende: un anno di contratto. Solita vita. Davanti ha Arma e Ferretti, poi Della Rocca, non certo Pandev o Cavani, eppure Mehdi vede più panca che il campo e la stagione scivola via fra alti e bassi. Però il Carpi arriva ai play off, ottiene la finale e se la deve giocare contro il superfavorito Lecce. Il cielo capovolto: Kabine entra nella ripresa della sfida di andata e gioca quel tanto che basta per segnare la rete dell'1-0. Anche a Lecce, nel ritorno, Mehdi è in panchina e il Carpi va subito sotto: con l'1-0, la promozione è dei giallorossi. Lui entra nel secondo tempo e ci mette 8 minuti per segnare su punizione l'1-1. Il Carpi, che non era mai stato in B, ci va proprio grazie a Mehdi, eroe di una città.

La B, un campionato che conta. Dirette tv e il nome sulla maglia, per la prima volta, a 29 anni. Può bastare per essere definito un sogno che si realizza. Invece no, invece niente. Il Carpi cambia tanto: "E' stato bello, grazie, tanti saluti". Più o meno va così, perché il contratto scade il 30 giugno e il rinnovo non arriva. Tutto sfuma nell'amarezza. Kabine, in questi giorni, è in prova ad un club rumeno, il Pandurii di Targu Jiu. Sconosciuto ai più, eppure vicecampione di Romania (ma a -16 punti dallo Steaua campione). Da lì, ripensare a quel piccolo sogno infranto, fa meno male. Per ora.