Berlino sarà decisiva. Andrea, 36 anni nelle prossime ore, prima ha detto che se vince la Champions lascia la Juve, poi che potrebbe lasciare a prescindere. Carlitos, invece, se va via vuole solo il Boca, ma il Boca si è mosso solo attraverso i giornali
Una partita per convincerli. Una partita per farli fermare un attimo, per farli voltare indietro, impercettibilmente. Una partita per alimentare la loro juventinità. Una partita perché possano capire, e a quel punto decidere. Andrea Pirlo e Carlitos Tevez, vedono Berlino e pensano al Barcellona, ma dopo il Barcellona ci sarà il loro futuro in ballo. Prima la finale, e poi il finale di una doppia storia, che poi è la stessa storia: loro e la Juventus. Loro e il loro cuore. Loro. Punto.
Pirlo, 36 anni nelle prossime ore, prima ha detto che se vince la Champions lascia, poi che potrebbe lasciare a prescindere, la tentazione è l'America, ma la tentazione è anche rimanere a Torino. Mls, cioè Major League Soccer, o Mls, cioè Ma Lascia Stare, che è quello che gli dicono i compagni da qualche settimana? A lui e a Tevez, l'altro piccoletto, campione della Juventus, campione del popolo, che lo rivuole a Buenos Aires con la maglia del Boca, anche se il popolo è inquieto.
Nel Superclasico ha lanciato bombe al peperoncino contro i giocatori del River. Bruciavano gli occhi, brucia il domani. Tevez, se va via, vuole solo il Boca, ma il Boca si è mosso solo attraverso i giornali: nessuno, da quella parte del mondo antico, ha ancora chiamato Marotta. Pirlo, se va via, può decidere. Gli Stati Uniti, oppure il Liverpool se i messaggi trasversali dopo l'addio di Gerrard diventeranno contatti ufficiali, oppure gli arabi, e in questo senso l'ultima offerta conosciuta è quella dell'Al Saad, club del Qatar che qualche tempo fa gli ha offerto quaranta milioni di euro in quattro anni. "Netti - era stata la precisazione - e considerali come base di partenza di un'eventuale trattativa". Berlino sarà il confine finale. Per la Juventus, fra il miracolo e il delirio. Per quei due, fra il passato e il domani.
Pirlo, 36 anni nelle prossime ore, prima ha detto che se vince la Champions lascia, poi che potrebbe lasciare a prescindere, la tentazione è l'America, ma la tentazione è anche rimanere a Torino. Mls, cioè Major League Soccer, o Mls, cioè Ma Lascia Stare, che è quello che gli dicono i compagni da qualche settimana? A lui e a Tevez, l'altro piccoletto, campione della Juventus, campione del popolo, che lo rivuole a Buenos Aires con la maglia del Boca, anche se il popolo è inquieto.
Nel Superclasico ha lanciato bombe al peperoncino contro i giocatori del River. Bruciavano gli occhi, brucia il domani. Tevez, se va via, vuole solo il Boca, ma il Boca si è mosso solo attraverso i giornali: nessuno, da quella parte del mondo antico, ha ancora chiamato Marotta. Pirlo, se va via, può decidere. Gli Stati Uniti, oppure il Liverpool se i messaggi trasversali dopo l'addio di Gerrard diventeranno contatti ufficiali, oppure gli arabi, e in questo senso l'ultima offerta conosciuta è quella dell'Al Saad, club del Qatar che qualche tempo fa gli ha offerto quaranta milioni di euro in quattro anni. "Netti - era stata la precisazione - e considerali come base di partenza di un'eventuale trattativa". Berlino sarà il confine finale. Per la Juventus, fra il miracolo e il delirio. Per quei due, fra il passato e il domani.