Pirlo & Tevez, una partita per fermare quei due piccoli geni

Calciomercato

Alessandro Alciato

Berlino sarà decisiva. Andrea, 36 anni nelle prossime ore, prima ha detto che se vince la Champions lascia la Juve, poi che potrebbe lasciare a prescindere. Carlitos, invece, se va via vuole solo il Boca, ma il Boca si è mosso solo attraverso i giornali

Una partita per convincerli. Una partita per farli fermare un attimo, per farli voltare indietro, impercettibilmente. Una partita per alimentare la loro juventinità. Una partita perché possano capire, e a quel punto decidere. Andrea Pirlo e Carlitos Tevez, vedono Berlino e pensano al Barcellona, ma dopo il Barcellona ci sarà il loro futuro in ballo. Prima la finale, e poi il finale di una doppia storia, che poi è la stessa storia: loro e la Juventus. Loro e il loro cuore. Loro. Punto.

Pirlo, 36 anni nelle prossime ore, prima ha detto che se vince la Champions lascia, poi che potrebbe lasciare a prescindere, la tentazione è l'America, ma la tentazione è anche rimanere a Torino. Mls, cioè Major League Soccer, o Mls, cioè Ma Lascia Stare, che è quello che gli dicono i compagni da qualche settimana? A lui e a Tevez, l'altro piccoletto, campione della Juventus, campione del popolo, che lo rivuole a Buenos Aires con la maglia del Boca, anche se il popolo è inquieto.

Nel Superclasico ha lanciato bombe al peperoncino contro i giocatori del River. Bruciavano gli occhi, brucia il domani. Tevez, se va via, vuole solo il Boca, ma il Boca si è mosso solo attraverso i giornali: nessuno, da quella parte del mondo antico, ha ancora chiamato Marotta. Pirlo, se va via, può decidere. Gli Stati Uniti, oppure il Liverpool se i messaggi trasversali dopo l'addio di Gerrard diventeranno contatti ufficiali, oppure gli arabi, e in questo senso l'ultima offerta conosciuta è quella dell'Al Saad, club del Qatar che qualche tempo fa gli ha offerto quaranta milioni di euro in quattro anni. "Netti - era stata la precisazione - e considerali come base di partenza di un'eventuale trattativa". Berlino sarà il confine finale. Per la Juventus, fra il miracolo e il delirio. Per quei due, fra il passato e il domani.