A tutto Joao Miranda, leader silenzioso di un Inter tornata a credere anche allo scudetto: "Non è impossibile, proviamoci". Poi l’ammissione del difensore brasiliano: "Mai alla Juventus, qui accolto come un figlio"
Leader silenzioso - "Sono un giocatore che cerca di dimostrare la sua leadership in campo giocando bene a calcio, non mi serve gesticolare verso il pubblico. Cerco semplicemente di essere leader nel miglior modo possibile per la mia squadra. Nel corso della mia carriera ho sempre cercato di parlare meno e concentrarmi sul lavoro. La mia personalità? Sono una persona seria e corretta, cerco sempre di dare il meglio per la mia squadra, sia che al pubblico o ai media piaccia oppure no. L'unica cosa che mi interessa è rendere felici i miei compagni tramite il raggiungimento dei nostri obiettivi". Firmato Joao Miranda. Il difensore dell’Inter affronta diversi temi nel corso di un’intervista rilasciata al canale ufficiale della Serie A.
Scudetto ancora possibile - Raggiungimento degli obiettivi, che adesso – dopo la striscia di vittorie in campionato arrivata con Pioli in panchina – sembrano decisamente più alla portata. "Il nostro obiettivo è arrivare il più in alto possibile in classifica. Sappiamo che sarà difficile finire in vetta. Difficile, ma non è impossibile. Bisogna provarci, senza perdere di vista il nostro obiettivo che rimane quello di qualificarci alla prossima Champions League", ha ammesso Miranda. Che poi parla di Pioli, allenatore della svolta nerazzurra: "Lui ha portato quello che ci mancava facendoci sentire forti tatticamente e mentalmente. Sta facendo sì che tutti i nostri migliori calciatori giochino uniti per la squadra".
Mai alla Juventus - In vetta al campionato però c’è ancora la Juventus. Squadra nella quale Miranda ammette che non giocherebbe mai. "Anni fa la Juventus ha attraversato un processo di trasformazione. Oggi sono una squadra forte, perché i loro tifosi erano disposti ad accettare quel processo. Se in futuro giocherei alla Juventus? Per me è difficile, l'Inter si è sempre comportata bene con me, sia i tifosi che il management. L'Inter mi ha accolto nella sua casa come un figlio e sono stato trattato benissimo sia dai tifosi che dai dirigenti. L'Inter ha di sicuro un posto nel mio cuore. Icardi? Aver segnato così tanti gol alla sua età fa di lui un giocatore speciale".