Sangue "All Blacks", Niko Kirwan in prova al Mestre

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Niko Kirwan con la maglia del Wellington, assieme a papà John, mamma Fiorella e alla sorella Francesca (Getty)
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Il 21enne centrocampista neozelandese (e italiano da parte di mamma Fiorella) si sta allenando con la squadra arancione agli ordini del tecnico Mauro Zironelli. E' il figlio di John, tra gli All Blacks campioni del mondo del 1987
 

"Se non dovesse andare bene con il Mestre (club neopromosso in Lega Pro n.d.r.), vorrei provare con qualche società di Serie D. In Nuova Zelanda il calcio sta crescendo, ma qui è un'altra cosa, e la mia metà italiana sta facendosi sentire troppo per non provarci sul serio".
A parlare così è Niko Kirwan, 21enne centrocampista neozelandese, e italiano da parte di mamma Fiorella, che in questi giorni si sta allenando con la squadra arancione agli ordini del tecnico Mauro Zironelli. Il cognome di questo ragazzo ancora in prova è di quelli che pesa, e anche la testimonianza che non sempre si sceglie di seguire le orme paterne o del nonno, come si è visto l'anno scorso in occasione dei Giochi di Rio: nell'Argentina che ha vinto l'oro nell'hockey prato giocava Lucas Masso, nipote del Cannibale del ciclismo, Eddy Merckx, e figlio del tennista Eduardo Masso e di Sabrina Merckx.

Niko invece è il figlio di John Kirwan, ex ct della nazionale italiana di rugby e, soprattutto, campione del mondo con la maglia degli All Blacks neozelandesi nel primo torneo iridato, quello giocato in casa e vinto nel 1987.
"Ho cominciato col calcio a nove anni nella squadra del San Giuseppe, il quartiere di Treviso dove vivevo prima di tornare in Nuova Zelanda - racconta Kirwan jr. - e non ho mai pensato seriamente al rugby come alternativa. La mia vera sfida è il calcio italiano".

Nella terra di papà John, che del rugby è anche apprezzato commentatore televisivo, Niko ha giocato nel Wellington e nell'Auckland, ora questa chance concessagli dal Mestre il cui allenatore è stato un grande tifoso di Kirwan senior. "John Kirwan? - dice Zironelli -, sono contento di averlo conosciuto via mail, è il mio idolo perché oltre al calcio a me è sempre piaciuto anche il rugby. Suo figlio ha abitato molti anni qui e ora è, appunto, in prova. Vedremo, intanto spero abbia uno spirito di adattamento veloce". Un po' come suo padre quando 'volava' in meta, anche se qui non c'è un pallone ovale da 'schiacciare' sull'erba.