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Milan, chi in attacco? Belotti vs Kalinic: numeri a confronto

Calciomercato

I rossoneri sono davanti a un bivio: puntare sul futuro garantito da Belotti o risparmiare e concentrarsi su Kalinic? Montella e la dirigenza studiano il colpo migliore

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Belotti o Kalinic? Kalinic o Belotti? La domanda rimbalza ormai da settimane e, arrivati quasi alla fine di luglio, non ha avuto risposta. Quella che prima era una gara tra più cavalli si è ormai ridotta a una corsa a due. Morata è infatti completamente fuori dai giochi dopo il suo approdo ufficiale al Chelsea, mentre Aubameyang, la quarta scelta, difficilmente lascerà Dortmund, in particolare per le esose richieste del club giallonero. Ecco quindi che Fassone e Mirabelli si ritrovano a sfogliare la margherita e scegliere in Serie A: meglio l'attaccante del Torino o quello della Fiorentina? La giovane età e il fiuto del gol pendono dalla parte del granata, il costo dell'operazione e l'attitudine al gioco di squadra da quello del croato. Vincenzo Montella pare preferirebbe il centravanti viola, ma la dirigenza sogna di chiudere questa faraonica campagna acquisti con il grande colpo che corrisponde al nome dell'italiano classe 1993.

Gallo straripante fisicamente, Kalinic dotato tecnicamente

Nelle caratteristiche che solitamente fanno parte del bagaglio di una prima punta ci sono cinque punti fondamentali: la tecnica, la potenza, il colpo di testa, la rapacità e il tiro da fuori. Sulla prima, tra i due, si fa preferire Kalinic che, nei due anni in Italia, ha mostrato grandi colpi di classe come quando contrò il Sassuolo mise il suo timbro sulla partita con uno spettacolare colpo di tacco. Belotti invece attrae per la potenza che mette in campo. Non poche sono state quest'anno le reti siglate dal centravanti granata portandosi dietro tutta la difesa avversaria e trafiggendo il portiere grazie alla straordinaria potenza fisica a disposizione. Il Gallo è una sicurezza anche in questione di rapacità, il fattore che incarnava quello che una volta veniva definito il "rapinatore d'aria": un attaccante simile a Pippo Inzaghi per intenderci. Già 85 i gol messi a segno in 213 partite dal classe '93, contro i 133 in oltre 100 partite in più disputate dall'ex Dnipro. Da fuori area Belotti non ha invece lo stesso fiuto del gol, a differenza del collega della Fiorentina che si è fatto apprezzare anche per qualche rete dalla distanza, oltre che per il grande lavoro in appoggio alla squadra che gli ha permesso di offrire il doppio degli assist in carriera (42 contro 20). Molto equilibrio c'è invece sui colpi di testa, anche se l'attaccante azzurro in questo senso dà più garanzie, vista la capacità di stacco e il senso del gol che maggiormente gli appartiene. Starà al Milan ora fare la scelta migliore per il suo reparto d'attacco.