Il Barcellona chiude la sessione estiva con il mancato arrivo dell'innesto atteso: non arriva né Coutinho né Di Maria. Albert Soler e Robert fernandez hanno incontrato la stampa per fare un bilancio di mercato
Né Countinho né Di Maria. E Dembelé che non basta a rimpiazzare Neymar. Il Barcellona di Bartomeu ci ha provato fino all'ultimo secondo ad aggiudicarsi un colpo che salvasse il mercato. Ma niente. E alla fine resta solo l’ombra di un fallimento memorabile nella storia della gestione del club. Colpo duro per una realtà come quella blaugrana, abituata a scegliere e aggiudicarsi quasi sempre con discreta facilità i suoi nuovi campioni. Adesso è il Psg ad impugnare lo scettro del mercato, che oltre al dominio gli ha rubato anche Neymar e negato Angel Di Maria. E il Liverpool ha seguito la scia dei francesi. Per Coutinho non c’è stata quasi via di comunicazione, e pensare che una settimana fa Bartomeu fiducioso prometteva l'arrivo di “uno, o due innesti”. Un’umiliazione troppo grande per un realtà così imponente.
"Dimissioni? Non ci pensiamo neanche"
La situazione pesa in primo luogo ai tifosi che da giorni protestano in piazza, manifestando il loro disappunto e invitando i dirigenti alle dimissioni. Ma Albert Soler e Robert Fernandez non ci pensano nemmeno lontanamente: "Il Barcellona non ha perso appeal a livello internazionale per aver avuto senso comune e rensabilità. Questo non è perdere, ma vincere - ha chiatrito Soler-. I soci che votano lo fanno depositando la fiducia nelle persone che considerano migliori per dirigere il club. Con azioni come quella di ieri facciamo proprio questo. Non ha nulla a che vederfe con la perdita di 'status' internazionale, bensì con la coerenza. Per quanto riguarda le dimmissioni le decisioni si prendono quando i risultati positivi non arrivano. Se io e Robert avessimo ingaggiato due giocatori per un valore totale di 270 milioni di euro saremmo stati irresponsabili e allora si che avremmo dovuto dimmetterci", ha cocluso Soler.
200 milioni per Coutinho
Le dichiarazioni e le promesse poi non totalmente mantenute dei dirigenti blaugrana nel corso dell'estate hanno determinato di fatto una crisi istituzionale. Albert Soler e Robert Fernandez hanno provato allora a fare chiarezza, incontrando la stampa per fare un bilancio di mercato: "Non metteremo a rischio il cub. Abbiamo una rosa magnifica: ci sono stati quattro innesti (Semedo, Paulinho, Dembélé e Deulofeu), tre cessioni e il recupero di un nuovo giocatore."
“Parlare di 100 milioni nei mercati precedenti sarebbe sembrato una barbarità - ha detto Soler -. Adesso sembra tutto normale. Prima eravamo noi a governare il mercato, adesso è diverso. Tutto cambia. Abbiamo deciso di non mettere a rischio il nostro patrimonio - hanno spiegato. "Si è arrivati a pagare 50 milioni un portiere. Il liverpool ha chiesto 200 milioni per Coutinho", ha ammesso Soler.
Sulla cessione di Neymar: "L'abbiamo saputo lo stesso giorno in cui ci ha informati che sarebbe andato via. Né io, né ilpresidente abbiamo ricevuto precedenti informazioni. A chi voglia speculare e dire che lo sapevamo chiarisco che non è così. Il giocatore ha preso la sua decisione e lui è l’unico responsabile. Abbiamo dei messaggi Whatsapp salvati che certificano che il primo contatto con il Psg c'è stato a luglio." Relativamente al rinnovo di Messi il ds blaugrana ha chiarito che “quando il club annuncia un accordo è perché è già completamente concordato dalle due parti e mancano solo le firme su un contratto. Non c’è nessun problema”.