Calciomercato Milan, il valore della rosa è invariato nonostante la crisi. Ecco perché

Calciomercato

Nonostante la crisi nei risultati, il valore di mercato dei giocatori acquistati in estate è sceso appena dell'1.38% secondo i parametri di Play Rating. Rimane il problema però in caso il rendimento negativo si prolungasse nel lungo periodo

235.2 milioni. È l’ammontare totale di quanto ha speso il Milan in estate per rivoluzionare la squadra e acquistare 10 nuovi giocatori, senza contare i circa 300 mila euro versati all’Asteras Tripoli per ingaggiare Antonio Donnarumma nell’ambito dell’operazione rinnovo con il fratello Gianluigi. Numeri che, a guardare l’andamento attuale e di questi primi 4 mesi di stagione, fanno mettere le mani nei capelli ai tifosi rossoneri. Solo 24 punti messi in cassaforte nelle prime 17 giornate, vale a dire circa 10 milioni di euro spesi in media per portare a casa un punto. Un rendimento talmente negativo che la dirigenza non può permettersi di concedersi per altri mesi. La situazione al momento è davvero preoccupante, ma tuttavia non compromessa in maniera definitiva.

Se le prestazioni sul campo sono state ben al di sotto di quelle che erano le aspettative, il valore della rosa dei rossoneri è rimasto pressoché la stessa. Secondo dati derivanti da Play Ratings infatti, un centro studio specializzato in analisi e proiezioni di mercato, nonostante il pessimo rendimento del Milan, i rossoneri acquistati la scorsa estate hanno avuto una svalutazione in termini di valori di mercato solo dell’1.38%, pari a poco più di 3 milioni di euro sui 235 spesi. Quasi nulla quindi. Il parco patrimoniale oggi non ha avuto ingenti perdite. Andando nello specifico e analizzando il valore di ogni singolo giocatore approdato quest’estate a Milanello, si può notare che solo quattro di loro hanno subito un calo del proprio prezzo da agosto ad oggi. Tra questi la flessione peggiore è quella di André Silva (- 7.3) che, a fronte dei 40 milioni di euro spesi per portarlo via dal Porto, non ha ancora mai segnato in Serie A. Per fortuna dei rossoneri il portoghese ha comunque dato un assaggio delle sue qualità in Europa League, oltre ai gol con la sua Nazionale che avrà la possibilità di giocarsi il Mondiale in Russia. Quasi invariato invece il valore di Bonucci, l’arrivo più importante e oneroso della compagna acquisti rossoneri, sceso ad oggi di 800 mila euro. Altra decrescita riguarda poi il compagno di reparto dell’ex Juve, ovvero Musacchio, primo colpo dell’era cinese. Strappato al Villarreal per 18 milioni, oggi ne vale 16. Calo di rendimento e di valore infine anche per Kessié, la cui valutazione attualmente è pari ai 23.8 milioni, vale a dire 4.2 in meno rispetto a quando ha preferito firmare per i rossoneri e non per la Roma con cui aveva già un pre-accordo.

    

Il rischio nel lungo periodo

Da questo punto di vista i rossoneri possono quindi stare tranquilli ancora per un po’. Il problema, nel caso, diventerebbe reale nel lungo periodo, ragionando in prospettiva. Il Milan ha infatti effettuato questi investimenti affinché i giocatori arrivati in estate producano valore. Il danno sarebbe quindi economicamente rilevante per la società rossonera qualora per la durata dei contratti, che variano dai 4 ai 5 anni, i giocatori del Milan (acquistati a ‘prezzi’ da Champions) avrebbero ancora e reiteratamente questi scarsi standard di rendimento. Non riuscire a tornare nella principale competizione europea per club in breve tempo non rappresenterebbe un problema per le casse societarie per i mancati introiti derivanti dalla partecipazione alla Champions, ma perché a lungo andare il valore prodotto non sarebbe congruo con la spesa. Ecco perché un giocatore come Bonucci, oggi 30enne, rischierebbe di avere una svalutazione di quasi 30 milioni, o uno come Kalinic potrebbe vedere il suo valore ridotto di circa 20 milioni. Dei circa 235 milioni investiti quasi 90 andrebbero quindi persi, uno scenario che comprometterebbe le stagioni dei rossoneri per gli anni a venire.