Florentino Perez ha scelto di affidare all'allenatore del Chelsea la panchina lasciata dal dimissionario Zidane. Il rapporto tra l'italiano e la sua attuale dirigenza però sta bloccando una trattativa a dir poco suggestiva
A raccontarlo così è roba da non credere. La panchina del Real è libera ma, nonostante tu sia un designato, in questo momento è difficile che diventi la tua. Florentino Perez avrebbe individuato in Conte il candidato numero uno per la sostituzione del dimissionario Zidane. Per Conte parlano i numeri prima che la sua voglia di calcio, di impegnarsi sempre al massimo per arrivare fino al tetto. Finora d’Italia e di Inghilterra (oltre che della B). Conte è certamente uno dei migliori allenatori in circolazione ma non basta questo per essere presi in considerazione da Perez. Deve scattare la scintilla, deve essere lui a corteggiarti. Non puo proporti. E così è stato: Florentino vuole Conte. Beh: direte voi, allora è fatta. No. Non proprio. Perché c’è anche chi resiste al fascino della camiseta. Non perché abbia intenzione di snobbarla, ci mancherebbe pure. Anzi: l’orgoglio di essere rientrati nella lista di Perez, peraltro al primo posto, è molto. Il problema è come al solito il Chelsea. Che ha già deciso di mandarlo via, ma non gliel’ha ancora comunicato. Da parte sua Conte non ha alcuna intenzione di fare il primo passo. È una questione di principio: il rapporto con la sua attuale dirigenza è talmente burrascoso che non ha intenzione di cedere neanche di un millimetro. È stato costretto a leggere nomi su nomi come suoi successori. Ha sempre aspettato, in silenzio, senza fare polemica, consapevole che se fosse stato licenziato avrebbe percepito una penale di circa 20 milioni di euro.
Ecco perché Conte (almeno al momento) dice no. Una questione di rapporti con la sua attuale società. Che poi è anche quello che sta bloccando il Chelsea in questo momento (compresa la campagna acquisti). Soltanto successivamente saranno fatte ulteriori riflessioni: Conte è un sergente di ferro, è un allenatore che chiede totale dedizione alla squadra. Florentino l’avrebbe scelto anche per questo lato del suo carattere. Non avremo forse la controprova: ma nello spogliatoio delle merengues raramente hanno vissuto con allenatori di questo stampo caratteriale: forse quello che gli si avvicina di più è Capello. Ma ribadiamo: queste sono considerazioni successive. E Conte, che di certo non ha paura di niente, figuriamoci di lavorare al Real, non si è proprio posto il problema.
Egoisticamente, da italiani, ci piacerebbe vedere lui su quella panchina. Una delle più prestigiose del mondo, anche della storia, forse. Ci piacerebbe vedere la qualità tecnica del Real abbinata alle capacità tattiche e strategiche di Antonio: con o senza CR7. D’altronde lui è l’uomo delle missioni impossibili.
Ma al momento non resta che aspettare...