Maldini, parole da campione: "appartenenza" e "progetto" le più ricorrenti

Calciomercato

Vanni Spinella

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Un discorso di "presentazione" in cui si mischiano passato e futuro. L'importanza di sapere cosa significhi "stare al Milan" (da trasferire ai giocatori di oggi) e la serietà del nuovo progetto che l'ha convinto a tornare nel mondo del calcio

MALDINI-MILAN, LA CONFERENZA STAMPA

Che sia un ritorno in famiglia, per Paolo Maldini, è chiaro da ogni sua parola. Appartenenza, amicizia, storia, persino dovere. Tornare al Milan, tornare a casa, per lui era un dovere: sapeva che sarebbe accaduto prima o poi, doveva solo capire lui stesso quando. È stato oggi. Non sappiamo quanto abbia pesato le parole, nel farlo; l'abbiamo fatto noi per lui, analizzando quelle più ricorrenti nelle sue risposte.

Milan

Inevitabilmente, è la parola che Paolo Maldini ha pronunciato più spesso nel corso della sua conferenza di "presentazione", chiamiamola così. Forse anche nel corso di tutta la sua vita. "Alla base c'è l'amore per il Milan", "Ho sempre seguito il Milan" (parlando di questi anni lontano dal calcio), ma anche "la fortuna di stare al Milan", quando parla di quello che è stato il suo passato e che adesso è il presente per tanti giovani promettenti. Insomma, "sapere cosa significhi giocare nel Milan" è uno di quei concetti con cui la generazione di Paolo Maldini è cresciuta e che lui ha il compito di trasferire a quelle future, che hanno un po' perso di vista valori come questo. Potremmo metterla giù così: "insegnare" il Milan ai ragazzi di oggi potrebbe essere la prima missione di Maldini.

Appartenenza

Il concetto è strettamente legato a quello di Milan. Il club come una fede, il valore della maglia, l'identità. Maldini parla nello specifico di "senso di appartenenza" e ancora una volta le sue parole hanno il sapore dell'amarcord quando si augura che torni "quel senso di appartenenza che io ho vissuto negli anni da calciatore". Chi meglio di lui, figlio di Cesare e mai nemmeno sfiorato dall'idea di provare nuove esperienze in altri club, potrebbe parlare di appartenere, letteralmente "fare parte di". Ecco, Paolo Maldini era un fenomeno ma non ha mai giocato per spiccare, non ha mai giocato da solo: sapeva di "appartenere" a qualcosa di più grande, di fare parte di una famiglia.

Ruolo

L'abbiamo ammirato nei panni del terzino e del centrale di difesa, ma adesso il suo ruolo è un altro. Lo stesso Maldini ha impiegato parecchio tempo a capire quale fosse: cosa potesse dare al calcio smessi i panni del giocatore, in quale ruolo appunto potesse essere più utile alla causa. Tipico - un simile rimuginamento - di chi vuole fare le cose bene perché sente il senso dell'appartenenza e alla sua famiglia vuole garantire solo il meglio di sè. Gli è stato chiesto chiaramente quale sarà il suo ruolo, probabilmente finirà di capirlo bene solo mentre inizierà a lavorarci su; la certezza è che le tante proposte ricevute negli anni non l'avevano mai stuzzicato prima d'ora perché il "ruolo" non era quello adatto, e lui si sarebbe sentito inutile. Come se Sacchi gli avesse chiesto di giocare centravanti: per il bene della famiglia, probabilmente gli avrebbe fatto notare che in squadra c'era già Van Basten.

Progetto

Ruolo e progetto, l'ha detto lo stesso Maldini, vanno a braccetto. Solo Questo progetto ("serio", "in cui credo") e questo ruolo hanno fatto sì che lui tornasse al Milan. E se in passato sono stati un grande presidente e grandi allenatori ad assicurargli che progetto-e-ruolo corrispondessero alle sue aspettative, adesso la figura chiave è stata quella di Leonardo, determinante nel rassicurarlo riguardo alle intenzioni della nuova proprietà. Ma progetto è innanzitutto sinonimo di futuro. Segno che Paolo Maldini non porta con sè solo il suo pesante (per i giocatori di oggi) passato e il suo carico di trofei in bacheca: quello è il passato, ma lui ora è determinato a guardare al futuro. Solo i veri innamorati (del club, e non di se stessi) ne sono capaci.

Sempre

Sempre è l'eternità. È ieri oggi e domani. Vero, Maldini lo usa in più accezioni e parlando di argomenti diversissimi tra loro, ma è comunque affascinante che una simile parola - così importante, così significativa - finisca tanto spesso sulle sue labbra. Per i tifosi del Milan non ci può essere rassicurazione più grande, per il futuro, di un "sempre" detto da un Maldini.