
Calciomercato Milan, Paquetá sulle orme di Kaká e Pato: tutti i brasiliani rossoneri. LE FOTO
La scommessa targata Leonardo si chiama Lucas Paquetá, che diventerà il 35° brasiliano della storia del Milan. I tifosi sognano il colpo "alla Kaká", dopo i tanti verdeoro che hanno illuminato San Siro. Altafini tra i primi e quarto bomber all time della storia rossonera. Cafù, Ronaldinho, Ronaldo e Pato tra gli altri che hanno ballato la samba a Milano

Sono 34 i brasiliani nella storia del Milan, nessun’altra nazionalità straniera è più rappresentata nei quasi 120 anni del club. Lucas Paquetá è pronto a diventare il numero 35: trequartista detto il “Mago”, ha Kakà come idolo e come possibile fonte di ispirazione per il futuro. 2561 le presenze “verdeoro" nel Milan. 538 i gol, il bottino che Lucas spera di incrementare, nel solco di un legame fortissimo tra il mondo brasiliano e quello rossonero. Questione di filosofia…

LUCAS PAQUETÁ - 35 milioni e un osservatore speciale: Leonardo. L'uomo che nel 2002 portò al Milan il fenomeno Kakà, ma anche Pato e Thiago Silva. Curriculum niente male e una storia tutta da scrivere, a partire dal prossimo gennaio. Ecco tutti i suoi predecessori, illustri e non, fuoriclasse e non…

KAKA (2003-2009 e 2013-2014) - La speranza numero uno per tutti i tifosi milanisti è ovviamente quella di vedere Paquetá ripercorrere le orme dei Kakà. I motivi? Tanti, sopratutto guardando alle analogie: ruolo, età al suo arrivo e ovviamente nazione sono le stesse. Leonardo come talent scout è altro trait d’unioni. Più quelle qualità che sembrano accomunarli anche sul campo. Lo storico "22" rossonero sbarcò a Milano nel 2003.

Col Milan più di 300 partite e oltre 100 gol. Lo scudetto al primo anno tra lo stupore del calcio mondiale. La beffa di Istanbul e la rivincita nel 2007. Capocannoniere e trascinatore nell'ultima Champions rossonera, vincerà poi anche il Pallone d'Oro. Il suo ritorno nel 2013 fu un flop. A brevissimo un suo nuovo ritorno come dirigente?

PATO (2007-2013) - Altra fonte di ispirazione e speranza per il cammino rossonero di Lucas Paquetá potrebbe essere proprio Alexandre Pato. Famoso il suo arrivo al Milan nell'estate del 2007: accolto da una folla degna di una superstar affermata (chiamatelo effetto Kakà), lui alzò i pollici sorridendo e mostrando l'apparecchio ai denti.

Al tempo il "Papero" era ancora minorenne, e dovrà aspettare i 18 anni e il mese di gennaio (altra analogia con Paquetá) del 2018 per esordire. Lì subito il gol al Napoli nel trio proprio con Kakà e Ronaldo. I gol da fuoriclasse e gli infortuni. Il ricordo più bello nel derby del 2011 che valse lo scudetto: una doppietta metà tricolore e metà verdeoro.

LUIZ ADRIANO (2015-2017) - Detto dei due big Kakà e Pato su cui tutti i tifosi milanisti stanno riponendo anche le proprie scaramanzie, ecco ora l'elenco a ritroso nel tempo di tutti i brasiliani rossoneri. L'ultimo (penultimo a breve) è ancora Luiz Adriano, prelevato dallo Shakhtar per 8 milioni nel 2015.

L'ex "brasiliano d'Ucraina" fallirà completamente, al pari di Carlos Bacca, la sua avventura nel Milan. Chiudendo un rapporto senza mai vero amore con appena 6 gol in 36 partite.

ALEX (2014-2016) - Grande rivale ai tempi del PSV, finì per "svernare" nel Milan prima del ritiro, e dopo le esperienze con le big Chelsea e Psg. Fu uno degli storici "parametri zero" di Galliani.

Di lui i tifosi ricorderanno un gol in un derby poi vinto 3-0 (prima della doppietta di Bacca), e - in realtà - poco altro...

GABRIEL (2012-2014 e 2017-2018) - Al Milan in due riprese, ma senza mai diventare titolare e senza far rivivere il mito (positivo) di Nelson Dida. In mezzo i prestiti a Carpi, Napoli, Cagliari e Empoli. Oggi difende i pali, a titolo definitivo, del Perugia allenato da Alessandro Nesta

RODRIGO ELY (2013-2017) - Partito dalle giovanili rossonere, non riuscirà mai a trovare vero spazio nella difesa titolare degli ultimi Milan. In mezzo i prestiti a Reggina, Varese, Avellino e Alaves.

La sua prima e grande occasione stava in realtà arrivando nell'estate del 2015 con Sinisa Mihajlovic in panchina: un pre campionato quasi da titolare inamovibile e poi la prima di campionato contro la Fiorentina. Tempo mezzora e Kalinic gli rovina la festa: doppio giallo e rosso al debutto. Dal quel giorno perderà la fiducia del tecnico serbo.

ROBINHO (2010-2014) - Sorridente accanto a Galliani e col gigante Ibra poco più in là. Cronologicamente parlando l'ultimo grande colpo brasiliano del Milan è lui: preso dal City per 18 milioni nelle ultime ore di mercato dell'estate 2010.

Quell'anno vincerà subito lo scudetto, affermandosi come uno dei giocatori più decisivi della cavalcata tricolore al pari dello stesso Ibra e di Thiago Silva in difesa. Nel Milan 144 partite e 32 gol (che sarebbero potuti essere molti di più!)

MANCINI (2010) - Memore degli storici fenomeni strappati all'Inter, come in passato furono Andrea Pirlo e Clarence Seedorf, Galliani provò la stessa mossa anche con Amantino Mancini: preso dai cugini in prestito.

Più che pacco regalo dei nerazzurri Mancini fu un pacco e basta: appena sette partite, zero gol e tanti (non cari) saluti all'Inter.

RONALDINHO (2008-2011) - L'ufo atterrato a Milano: uno dei giocatori più ambiti e amati della storia che da sogno diventò realtà. Il giorno della sua presentazione a Milano (in pieno agosto!) furono più di 30mila ad attenderlo. Luci, colori e ballerine di samba in mezzo al campo. Galliani dirà essere stata "la trattativa più difficile degli ultimi 20 anni".

Il primo gol in rossonero è un'incornata che decide il suo primo derby contro l'Inter. Cross di Kakà: lui segna, corre come un pazzo e poi balla proprio la samba sotto al Curva Sud dei tifosi milanisti. In rossonero non regalerà però mai le stesse magie viste nel Barcellona, e non vincerà nemmeno un trofeo.

THIAGO SILVA (2009-2012) - Altro fenomeno dai piedi brasiliani ma col compito di difendere la porta: Thiago Silva fu ennesimo colpo studiato da Leonardo, che poi lo ha ritrovato anche nel Psg. "Leo? No, non mi ha chiamato, ma lui e Maldini sono la mossa giusta per il Milan". In rossonero 119 partite, uno scudetto da leader e anche la fascia da capitano. E sia mai che ora non abbia voglia anche lui di ritornare a vestire quei colori…

FELIPE MATTIONI (2009) - Tra i tanti campioni, come sempre accade, anche tante meteore. Mattioni, preso nel 2009 dal Maga Esporte Clube, giocò appena una partita prima di percorrere lo stesso identico percorso ma in senso inverso.

EMERSON (2007-2009) - Arrivato dal Real, ben presto tutti i tifosi milanisti si accorsero che l'apice della carriera del centrocampista brasiliano, un tempo "Puma", era passata da parecchio.

Campione d'Italia con la Juve e con la Roma, in Spagna col Real e faro del centrocampo anche della nazionale brasiliana, in rossonero giocherà 40 partite senza mai brillare.

MARCUS DINIZ (2007-2012) - In rossonero la statistica dice cinque stagioni, passate in realtà tutte in prestito e senza mai giocare un match ufficiale col Milan. Eppure... tra i 34 brasiliani della storia rossonera c'è anche il suo nome.

RONALDO (2007-2008) - Sorridente e con la maglietta rossonera in mano: "il Fenomeno" fu probabilmente il più grande sgarbo milanista verso i cugini interisti. Arrivò nel 2007 dal Real per 7 milioni e mezzo.

Già sceso in campo in Champions coi "blancos", non sarà nella lista rossonera poi campione d’Europa ad Atene, ma contribuirà alla rimonta del Milan in campionato fino al quarto posto utile per la Coppa 2007-08, con sette gol. Il più famoso? Quello del derby poi perso 2-1.

RICARDO OLIVEIRA (2006-2007) - Meteora delle meteore: il Milan lo comprò dal Betis per 17 milioni nell'estate del 2006, dopo l'addio di Shevchenko e posando sulla sua schiena proprio la mitica numero 7 dell'ucraino. Gol alla Lazio al debutto e poi? Un disastro e appena 5 reti.

MARCIO AMOROSO (2006) - Nel 2002 fece letteralmente ammattire la difesa del Milan con una tripletta rifilata col suo Borussia Dortmund in semifinale di Coppa Uefa. Nel 2006 Galliani lo porta a zero a Milano.

In rossonero giocherà appena cinque partite segnando un solo gol, il decisivo 2-1 nell'ultima di campionato contro la Roma nella stagione 2005-2006, poi sconvolta dallo scandalo di "Calciopoli".

DIGÃO (2005-2011) - A sinistra Kakà, a destra il fratello Digão, arrivato al Milan con una raccomandazione decisamente pesante. In rossonero appena tre partite: smetterà col calcio (a ragion veduta) a 28 anni.

CAFU (2003-2008) - Sorriso sempre stampato sul volto, gomma da masticare praticamente infinita e chilometri su chilometri lungo la fascia destra. Il "pendolino" arriverà al Milan nel 2003 senza grandi aspettative...

...nella sua prima stagione il brasiliano sarà uomo chiave per lo scudetto, e vincerà anche la Champions del 2007.

RIVALDO (2002-2003) - Se l'ufo a Milano era Ronaldinho, "Extraterreste" per soprannome era invece Rivaldo, preso dal Barça a titolo gratuito.

Nel Milan 40 partite e 8 gol, nove con quello (giustamente) annullato di tacco nel suo esordio a Modena che per poco non fece prendere un infarto a Galliani. Come Ronaldinho non sarà mai al livello del suo passato blaugrana, ma vincerà comunque la Champions del 2003.

JULIO CESAR (2000) - Cinque partite in prestito dal Real e zero emozioni per il centrale brasiliano che poi chiuderà la sua carriera addirittura in Canada. Non l'unica meteora della difesa rossonera/verdeoro...

CLAITON DOS SANTOS (2002-2004) - Altro difensore altro nome mezzo sconosciuto ai più. Oggi Claiton, partito dalle giovanili del Milan e con appena una presenza in rossonero, gioca in B nella Cremonese.

SERGINHO (1999-2008) - Quasi dieci anni al Milan per il "terzino d'attacco" che in rossonero vincerà praticamente tutto. Ancora e per sempre scolpita nella storia la sua prestazione da urlo nel derby vinto 6-0 dal Milan contro l'Inter nel 2001. Tre assist e un gol che fecero crollare metà San Siro: game, set, match.

ROQUE JUNIOR (2000-2004) - In foto è il secondo a partire da sinistra, dopo Dida e prima di Comandini e Brncic, tutti vicino a Silvio Berlusconi.

In rossonero 75 partite e una Champions in bacheca, mica male!

DIDA (1999-2010) - Croce e delizia di una squadra fortissima. Dopo una clamorosa papera a Leeds si riscatterà sotto il lavoro del preparatore (ed ex portiere del Milan) William Vecchi, arrivando a parare tre rigori alla Juve in finale di Champions League. Poi le papere, tante, e un'altra Coppa nel 2007.

LEONARDO (1997-2003) - Giocatore, dirigente, allenatore, allenatore dei rivali dell'Inter e ora ancora direttore generale dell'area tecnico-sportiva rossonera. Suoi i tanti colpi visti prima: arrivò a Milano dal Psg per 8,5 milioni.

Col Milan vinse lo scudetto del centenario poi finito sul suo petto nella foto. 124 partite e 30 gol, i più belli? Quelli che forse farà (e farà fare) Lucas Paquetá.

GIOVANE ELBER (1991) - Tutta Europa se lo ricorda con la maglia del Bayern Monaco, con cui vincerà tutto in Germania e anche una Champions. Nel 1991 era però del Milan, che non lo farà mai esordire cedendolo poi al Grasshopper.

JOSÉ ALTAFINI (1958-1965) - Con 161 gol in sette stagione è il quarto marcatore all time della storia del Milan, con cui vinse la prima Coppa dei Campioni di sempre segnando due reti al Benfica in finale. Prima di lui, e dopo di lui, anche gli altri brasiliani André Cruz (1997-1999), Amarildo (1963-67), Emanuele Del Vecchio (1962-1963), José Germano (1962-1963), Dino Sani (1961-1964), Vicente Arnoni (1936-1936) e Elisio Gabardo, il primo, al Milan tra il 1935 e il 1938.