Il talentuoso classe 1999 presentato dai Colchoneros: "Voglio essere parte della storia dell'Atletico. Ho parlato con Cristiano Ronaldo, mi ha detto cose ottime su questa città. Non penso ai 126 milioni e alla maglia numero 7, voglio scrivere la mia storia"
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"Io sono qui per scrivere la mia storia. Cristiano è Cristiano, ma io sono Joao Felix”. Con queste parole il talentuoso attaccante classe 1999 si è presentato all’Atletico Madrid, squadra che lo ha fortemente voluto e che per lui ha sborsato la cifra record di 126 milioni di euro (la quarta più alta di sempre). Arrivato dal Benfica, Joao Felix si è detto pieno di ambizioni per questa nuova avventura: “Sono molto contento di far parte del progetto dell’Atletico e della storia del club - ha spiegato in conferenza - Sono qui per aiutare il più possibile, i compagni mi hanno accolto molto bene. I 126 milioni? Sono temi di mercato, io non so nulla, mi limito a giocare e a fare il mio per aiutare questa nuova squadra”. Joao Felix è diventato anche il portoghese più pagato di sempre, superando CR7: “Non do attenzione a dettagli così. Sappiamo tutti che giocatore è Ronaldo: è il più forte del mondo, forse di sempre. Mi ha parlato tanto di Madrid, mi ha detto che gli piaceva molto. Io sono qui per fare la mia storia”.
"La 7 di Griezmann? Non voglio sostituire nessuno"
Tra gli obiettivi del giovanissimo attaccante ci sarà anche quello di far dimenticare ai tifosi dell’Atletico Griezmann, la cui maglia numero 7 sarà proprio sulle spalle di Joao Felix: "A volte ascoltiamo cose buone, altre no - ha proseguito - io vorrei fare del mio meglio senza dover sostituire nessuno. Il derby col Real Madrid? Una partita con il Real è sempre una grande sfida, è un grande club. E giocando con l'Atletico so bene quanto sia speciale, anche perché è una rivale diretta. Ci giocheremo in amichevole a luglio, sarà un buon test per il campionato”. Una battuta finale anche sul Benfica, il club che lo ha lanciato tra i grandi: “È stato un club speciale per me, hanno scommesso sul mio talento e li ringrazierò per sempre per come mi hanno trattato. Non è facile andarsene dal Portogallo, andar via di casa: sarò sempre un tifoso del Benfica”, ha concluso.