
Acquisti azzeccatissimi, perfetti per fare il salto di qualità, e flop colossali, dimenticati dopo pochi mesi: il mercato di gennaio ha riservato gioie e dolori negli ultimi anni ai bianconeri. Ecco tutte le operazioni dal 2008 in poi

Se la finestra invernale di calciomercato è un'occasione per mettere la classica 'ciliegina sulla torta', si può dire che la Juventus abbia indovinato spesso le sue operazioni, preferendo piuttosto rimanere ferma in alcune sessioni. Barzagli (diventato poi una colonna del club) e Matri gli investimenti più azzeccati, mentre ad Anelka va il titolo di flop assoluto. Eppure, anche lui, ha in bacheca uno scudetto...

2008: GUGLIELMO STENDARDO. Arriva dalla Lazio in prestito oneroso per 400 mila euro. Gioca solo sei partite, ma si rivela un prezioso aiuto per il ritorno in Champions della Juve. In estate i bianconeri provano a riscattarlo, ma cambiano idea dopo le esose richieste del presidente Lotito

2008: MOHAMED SISSOKO. Qualche giorno dopo a Torino approda anche il centrocampista maliano. 11 i milioni spesi dalla Juventus per prelevarlo dal Liverpool, ottimo l'approccio con la prima rete segnata con una bella rovesciata ai danni della Fiorentina. In totale 100 presenze con la Vecchia Signora, prima di volare direzione Psg nell'estate del 2011

2010: ANTONIO CANDREVA. Nel gennaio 2009 i bianconeri non fanno operazioni, per poi tornare sul mercato invernale con l'acquisto dell'attuale esterno nerazzurro, preso dall'Udinese in prestito con diritto di riscatto della metà del cartellino, oltre all'esborso di un milione di euro a favore del Livorno come indennizzo. In bianconero Candreva non sfigura, con due reti e due assist in 20 partite, ma non riuscendo a risollevare le sorti della squadra, finita poi 7^. A fine stagione non viene riscattato

2010: MICHELE PAOLUCCI. Ancor meno rilevante fu l'avventura in bianconero dell'attaccante classe '86. La Juve lo aveva acquistato qualche mese prima in compartecipazione col Siena, lasciandolo in prestito ai toscani. A gennaio, però, i numerosi infortuni convincono la società a prenderlo in prestito per 6 mesi. Debutta subito da titolare contro il Chievo, chiudendo alla fine la sua esperienza a Torino con 101 minuti giocati

2011: LUCA TONI. Carenza in attacco e così i bianconeri chiudono una doppia operazione. La prima è l'acquisto del centravanti azzurro dal Genoa, a titolo gratuito. Nelle 16 presenze tra campionato e coppa riesce a lasciare il segno appena due volte, non trovando mai spazio nei sei mesi della stagione successiva, l'ultima parte della sua esperienza alla Juve

2011: ANDREA BARZAGLI. Il difensore resta uno dei capolavori di Marotta. Comprato per soli 300 mila euro dal Wolfsburg, in poche settimane diventa uno dei baluardi della difesa bianconera. Il suo arrivo non cambia le sorti della squadra nell'immediato, ma si rivela un innesto fondamentale per il grande ciclo costruito dalla Juve negli ultimi anni

2011: ALESSANDRO MATRI. L'ultimo acquisto di quel mercato è un altro attaccante, prelevato dal Cagliari in prestito con diritto di riscatto (18 milioni complessivi). I primi gol arrivano proprio contro i sardi e nel complesso sono 9 nei suoi primi sei mesi a Torino. Rimane alla Juve fino all'agosto 2013, contribuendo alla vittoria dei primi due scudetti dell'era Conte

2012: MARTIN CACERES. Dopo aver già vestito la maglia bianconera nella stagione 2009-10 (quando non era stato riscattato causa infortunio), torna a Torino nel gennaio 2012, con la Juve in piena lotta per il titolo, e si consacra come un elemento fondamentale fin dall'esordio

2012: SIMONE PADOIN. Nello stesso mese arriva anche il jolly di Antonio Conte, il "portafortuna" dei tifosi bianconeri. L'Atalanta incassa 5 milioni dalla sua cessione e la Juve beneficia della sua duttilità fino al 2016, anno della sua partenza al Cagliari. Con la Juve ha vinto 5 scudetti, collezionando 103 gettoni in tutte le competizioni

2012: MARCO BORRIELLO. L'avventura alla Juve dell'attaccante napoletano dura, invece, solo 6 mesi. Sufficienti, comunque, ad alzare lo Scudetto. Arrivato dalla Roma in prestito per 500 mila euro, disputa 13 partite in quel campionato, per lo più spezzoni di gara, con due gol realizzati a Cesena e Novara

2013: FEDERICO PELUSO. L'anno dopo la Juventus sente la necessità di rinforzarsi con un giocatore abile a giocare sulle fasce, su entrambi i lati del campo. E l'ex Atalanta, arrivato in prestito con diritto di riscatto per 5.8 milioni complessivi, si dimostra effettivamente un ottimo rincalzo. 17 le presenze stagionali in quei sei mesi, mentre l'anno successivo gioca meno e a giugno decide di lasciare i bianconeri per il Sassuolo

2013: NICOLAS ANELKA. Meno vincente (si può parlare tranquillamente di "flop") si rivela invece la scommessa sull'attaccante francese, approdato a Torino dopo l'esperienza in Cina. Gioca in totale appena 55 minuti, non convincendo nessuno e facendo le valigie sei mesi dopo (con uno Scudetto dentro)

2014: PABLO DANIEL OSVALDO. Non più esaltante l'esperimento argentino, arrivato in prestito con diritto di riscatto dal Southampton, ma non confermato dalla dirigenza bianconera in particolare per via del suo carattere burrascoso. Osvaldo si toglie comunque la soddisfazione di vincere il tricolore, segnando l'unica rete (oltre alle due in Europa League) proprio contro la sua ex squadra, la Roma

2015: PAOLO DE CEGLIE. Nel gennaio 2015 la Juve richiama anticipatamente dal prestito il terzino mancino che aveva trascorso i primi sei mesi stagionali al Parma. Con Allegri, tuttavia, non trova comunque molto spazio, giocando appena 104 minuti distribuiti in due gare. Quell'anno la Vecchia Signora sfiora la vittoria della Champions, arrendendosi davanti al Barcellona

2015: STEFANO STURARO. Molto più funzionale per l'allenatore toscano l'arrivo anticipato del centrocampista 25enne. Era stato infatti comprato l'estate prima dal Genoa, ma lasciato in prestito in Liguria per un anno. Le buone prestazioni con i rossoblù convincono la Juve ad anticipare il suo ritorno

2015: ALESSANDRO MATRI. Nello stesso anno l'attaccante classe '84 completa l'operazione-bis. Per la seconda volta, infatti, passa alla Juve nella finestra invernale. In quest'occasione in prestito gratuito dal Milan (via Genoa) per rimanere a Torino solo sei mesi. Il tempo per mettere in bacheca un altro scudetto e, soprattutto, realizzare il gol decisivo nella finale di Coppa Italia

2017: TOMAS RINCON. Dopo l'assenza di colpi nel gennaio 2016 (fatta eccezione per quelli legati ai giovani e con prospettiva futura), la Juve torna a investire nel mercato di riparazione. Il profilo individuato per rafforzare una squadra già di talento fu il centrocampista venezuelano, messosi in mostra con il Genoa e strappato alla concorrenza della Roma. Nei sei mesi bianconeri scende in campo in 19 occasioni, ampiamente sufficienti, ma in estate la società decide di venderlo ai cugini del Torino

2019: CACERES. Dopo un gennaio 2018 senza operazioni in entrata (solo i rientri dai prestiti di Lirola, Mattiello e Orsolini, subito rigirati in prestito), il mercato invernale del 2019 è segnato dal secondo ritorno in bianconero – a 10 anni di distanza dalla prima volta – per il difensore uruguaiano, che era già stato alla Juve nella stagione 2009-2010 e ci era tornato dal 2012 al 2016. Arriva dalla Lazio in prestito oneroso (600mila euro) per puntellare la difesa nella seconda metà di campionato; alla fine saranno 9 presenze, in un ruolo da comprimario, che gli permetteranno comunque di vincere il suo sesto scudetto con la Juventus