Bigon e Sabatini: "Ibra al Bologna? Difficile. Verrebbe per stima e amicizia"

Calciomercato

Ospiti de "Il calciomercato che verrà", i due dirigenti del Bologna hanno parlato delle strategie del club: "Saremo la società che più risentirà degli effetti del coronavirus, ma non svenderemo i nostri talenti. Non abbiamo necessità di farlo". Poi su Mihajlovic: "Vederlo correre è il nostro trionfo" e su un possibile nuovo tentativo per Ibra: "Si può sviluppare solo attraverso un solido rapporto di amicizia e stima"

CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI

Riccardo Bigon e Walter Sabatini sono stati protagonisti della nuova puntata de "Il calciomercato che verrà", una serie di interviste a direttori sportivi (ma non solo) realizzate da Gianluca Di Marzio e Luca Marchetti sul tema del calciomercato del futuro e delle conseguenze imposte dall'emergenza coronavirus: "Il Bologna non svenderà", ripetono in coro il direttore sportivo e il coordinatore dell'area tecnica: "Abbiamo una grossa fortuna, perché non abbiamo necessità di cedere", ha spiegato Bigon in merito al futuro di Orsolini e a quello di tutti gli altri talenti del Bologna: "Quelli trascorsi sono stati due mesi molto atipici rispetto alle modalità di lavoro normali di questa fase della stagione. Da gennaio in poi solitamente  si fanno molti incontri per la nuova annata, però tutto ciò non è stato possibile. Ci possiamo basare solo su dati parziali, quindi oggi lavoriamo con mille incognite". "E' esattamente così - ribadisce Sabatini - le nostre valutazioni sono incomplete. Siamo la squadra in Italia che soffrirà di più questa situazione, perché stavamo facendo un grande campionato con ragazzi tutti di 20 o 21 anni.  La squadra stava decollando verso una classifica importante. Se avessimo continuato così il valore patrimoniale dei nostri giocatori sarebbe salito alle stelle. Ma il collasso del calcio e del mercato ci farà soffrire, anche se siamo una società parsimoniosa, che programma da anni acquisti e stipendi. Poi abbiamo una proprietà talmente solida che siamo tranquilli". 

"Non cambieremo strategia"

Ragazzi giovani, risorse sicure per il domani. Così si è mosso il Bologna nelle ultime sessioni di mercato: "E così continueremo a fare - ha spiegato Sabatini - l'indirizzo strategico non può cambiare per noi e per molte altre società di questo livello e di questo tipo. Oggi però nessuno di noi si sogna di mettere sul mercato un ragazzo meraviglioso e di grandissime potenzialità come, ad esempio, Svanberg. Perché non sappiamo che valore dargli. Sarebbe un valore solo potenziale. Il mercato è collassato, non c'è niente da fare. Scambi? Difficile farli, perché gli affari a quel punto dovrebbero essere fatti solo con società di pari livello. Non posso sedermi al tavolo con Inter, Juve o Roma. Gli stpendi dei loro giocatori ci ucciderebbero". "Facedo i conti semplici semplici, valutiamo quali percentuali di riduzione del fatturato ci saranno a causa di tutto questo stop e vediamo quanto più o meno sarà la riduzione del valore del mercato globale - le parole di Bigon - non possiamo parlare di cambio di strategia, perché il Coronavirus rappresenta, si spera, solo un periodo limitato. Quando si ripartirà, il mercato tornerà ad essere quello di prima. Ci sarà una parentesi di rallentamento, quello sì. Il Bologna però perderà molto poco, anche fermandosi un po'. Quest'anno siamo partiti con 8-10 giovani stranieri forti e di talento e non abbiamo avuto l'apporto del mister per quasi tutta la stagione. Motivo per cui, se si dovesse ripartire non saremmo in emergenza, anzi. Le date del mercato che verrà? Sabatini lo vorrebbe lungo tutto l'anno (sorride ndr). Fosse per me, lo farei corto prima che inizi il nuovo campionato. Ma io di solito non farei nemmeno quello invernale".

"Mihajlovic in campo? Un trionfo"

Fra le immagini più belle per tutto il mondo Bologna ci sono sicuramente quelle di Sinisa Mihajlovic, tornato a correre sui campi di Casteldebole: "Abbiamo sempre detto che la nostra coppa sarebbe stato riaverlo in panchina con noi nelle ultime partite. Rivederlo correre è un grande trionfo per noi". "E' uno dei pochi che ha usufruito in maniera positiva del lockdown - ha spiegato Bigon - la sua reazione alla malattia per stare vicino a noi lo aveva debilitato. E' andato oltre ogni limite, adesso si è un po' riposato e ha ricaricato la mente. Aveva avuto mesi di grande sofferenza. Ripartire con questo gruppo ci permetterà di essere più forti rispetto all'anno prima. L'obiettivo globale resta poi quello di crescere, di vedere nel futuro un Bologna più forte. Avremo un periodo di rallentamento, in cui qualche idea alternativa potrà giusto puntellare invece di dare quel cambio di marcia che avevamo programmato".

"Tomiyasu resta"

Uno dei tanti giovani del Bologna che stavano facendo molto bene è Takehiro Tomiyasu, terzino destro classe 1998 arrivato la scorsa estate dal Belgio e che prima dello stop aveva già messo insieme 21 presenze: "Lo abbiamo scovato nel monitoraggio dell'autunno 2018. Praticamente, all'inizio della stagione 2018/19 chi aveva il Belgio come campionato da monitorare aveva segnalato il calciatore. Poi nelle riunioni collegiali, dove siamo tutti, è stato approvato e allora siamo partiti con i live da novembre fino alla fine della stagione". "Cederlo? No, perché la cifra non rappresenterebbe il suo reale valore", ribadisce sicuro Sabatini, che lavora per scovare altri giovani talenti: "Stiamo sempre molto attenti all'anagrafe. L'altro giorno ho visto un classe 2004 che mi ha abbagliato. Nel nostro lavoro è forte l'attrazione verso il talento e l'età di un giocatore. Ogni giorno si spera di fare il colpo della vita per un senso di orgoglio e per omaggiare la professione". 

"Barrow diventerà un campione"

A gennaio scorso, invece, a Bologna è arrivato un altro ragazzo giovane. Si tratta di Musa Barrow, attaccante classe 1998 cresciuto nell'Atalanta: "E' molto molto forte", assicura Bigon, che la pensa proprio come Sabatini: "Sappiamo che arriverà tranquillamente a cifre iperboliche dal punto di vista realizzativo. Ha una corsa, un dribbling e una tecnica che disarmano. Fa cose da campioni. Ora diventerà più cattivo anche sotto porta e si affermerà davanti agli occhi di tutti. Mi ci gioco il residuo della mia carriera", scherza.  Chi ha qualche anno in più è Palacio, che a febbraio ha spento 38 candeline: "E' lui che, ogni anno, ci fa sapere a fine stagione cosa pensa di fare - spiega Bigon -  per noi averlo in gruppo finchè sta così bene è solo un piacere. E' un ragazzo splendido, un professionista esemplare". 

"Ibra? Difficile"

Il recente mercato del Bologna è stato infiammato dal nome di Ibrahimovic, per il quale Bigon e Sabatini ci hanno provato considerato il grande rapporto dello svedese con Mihajlovic. Poi, però, è arrivata la firma con il Milan, che Zlatan potrebbe di nuovo salutare dopo la fine della stagione: "Non offuscherebbe nessuno, potrebbe entrare negli ultimi minuti e risolvere la partita", sorride Bigon: "Si tratta di una trattativa che si può sviluppare solo attraverso un rapporto di amicizia solida e di stima reciproca - ribadisce Sabatini - in termini di cifre, non è un'operazione strategica per il Bologna, non è alla nostra portata. Farebbe crescere sicuramente i giovani intorno a lui, ma la vedo difficile. Non ci credo molto".