Milan, Rangnick: "Non sarebbe stato saggio cambiare allenatore"

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Il tedesco torna sulla trattativa sfumata con i rossoneri: "Dopo il lockdown hanno ottenuto una serie di risultati positivi. Non sarebbe stato saggio cambiare allenatore dopo un periodo così positivo. Il mio futuro? Voglio un club pronto a vincere da subito"

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È stato a lungo il potenziale nuovo allenatore del Milan. Dopo mesi di trattative e accostamenti, però, è tutto saltato. Ralf Rangnick non si è più seduto sulla panchina dei rossoneri e alla fine ha lasciato anche il Lipsia. Proprio sul mancato accordo con i rossoneri è tornato a parlare il tedesco, spiegando i motivi della scelta. "Da quando è ripreso il campionato il Milan ha fatto molto bene, conquistando nove vittorie e tre pareggi - ha detto a Süddeutsche Zeitung -. Non sarebbe stato saggio, dunque, andarci. Non importa da quale prospettiva si guarda tutto questo: se dalla mia o da quella del club, in ogni caso non sarebbe stato saggio. Se mi mettessi nei panni dei milanisti, che si tratti di allenatori, direttori sportivi, giocatori o tifosi difficilmente avrei capito perché la società avrebbe voluto cambiare guida tecnica dopo un periodo così positivo".

Rangnick: "Ora cerco un club che possa vincere subito"

Da tutto a niente. Interrotto anche il rapporto con la RedBull, infatti, Rangnick si guarda ora attorno alla ricerca della sua prossima destinazione. "Non voglio pensarci troppo - ha aggiunto -. Ho familiarità con le lingue, per cui non escludo di andare all'estero. Di sicuro, però, alla mia età cerco un club che mi dia la possibilità di vincere fin da subito. Mi è dispiaciuto lasciare Lipsia senza trofei, ma abbiamo fatto qualcosa che in 100 anni di calcio non si era mai visto e che molto difficilmente si rivedrà nei prossimi 100”. 

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