Torino, Bremer: "Preferisco giocare in una difesa a 3". Messaggio all'Inter?

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Il difensore granata svela la preferenza per la difesa a tre, stesso sistema di gioco utilizzato dall'Inter, squadra che lo ha tra i principali obiettivi di mercato per la prossima stagione. "Sono esploso in una difesa a tre, potendo scegliere preferirei giocare ancora con questo sistema", le sue parole a Dazn. Domenica la sfida a Ibra: "Contro di lui bisogna saper usare il fisico"

Il presente dice Torino e la sfida al Milan, il futuro invece potrebbe essere a tinte nerazzurre, visto che Gleison Bremer è uno dei nomi in cima alla lista dei desideri dell’Inter – piace molto anche alle altre big italiane e non solo – per la difesa della prossima stagione. Intervistato da Dazn, il difensore brasiliano del Torino lancia un messaggio, seppur indiretto, in direzione nerazzurra vista la sua preferenza a giocare in una difesa a tre, sistema adottato proprio da Simone Inzaghi all’Inter: “Se preferisco giocare in una difesa a tre a o quattro? È un po' difficile questa domanda, però sono abituato alla difesa a 3, è così che sono esploso. Quindi se devo scegliere, scelgo la difesa a 3". Prestazioni di alto livello quelle di Bremer, diventato punto fermo del Toro oltre futuro uomo mercato: "Ma tutti possiamo sbagliare in campo, è un errore pensare di non farlo mai. Certo, è importante conoscere gli avversari: se uno è veloce io non posso stargli sempre attaccato perché se lui mi fa un corto-lungo, sono morto; se è uno lento e io sono più veloce allora gli sto sempre attaccato e posso restare subito sull'anticipo", le sue parole.

"Contro Ibra serve saper usare il fisico"

Bremer (classe 1997) che domenica sera affronterà con il suo Torino il Milan di Zlatan Ibrahimovic: "A lui puoi stare attaccato, non va in profondità così tanto come Osimhen. È meglio stargli attaccato e cercare di anticiparlo, perché lui è grosso e devi saper usare bene il corpo. Ma per giocare come vuole mister Juric serve anche il cervello. Ogni tanto devi scappare e devi andare, quindi non è solo forza, intercettare e marcare. Con Osimhen prendi 3-4 metri, a lui non piace mai la palla al piede ma lontano". Il difensore del Torino aggiunge: "Sì, Lucio era il mio idolo. Van Dijk secondo me è fortissimo, in Italia un riferimento è Koulibaly, è davvero forte".

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