Roma, Zaniolo apre a una cessione anche all'estero: le news di calciomercato

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Paolo Assogna

Paolo Assogna

Zaniolo e la Roma sono sempre più lontani. La società giallorossa sta rimandando ogni richiesta di rinnovo del contratto e sembra orientata verso una cessione del giocatore che al momento ha alcune richieste dall'estero, in particolare dal Tottenham di Antonio Conte. Rispetto a qualche mese fa Zaniolo sembra valutare l'ipotesi di una cessione anche all'estero

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Zaniolo ha capito ed è pronto per un esperienza all’estero. Ha capito a un anno dalla fine del contratto che non esiste nessuna volontà da parte della Roma di accogliere le sue richieste, nessuna volontà di rinnovare il contratto a scadenza giugno 2024. Ogni volta che viene tentato un approccio per affrontare la questione  rinnovo la risposta ricevuta dalla società è sempre la stessa: “non è una priorità”. Il fatto nuovo delle ultime ore  riguarda la voglia di guardarsi intorno oltre i confini della serie A. Fino a qualche mese fa Zaniolo  pensava ancora fortemente a una possibile permanenza nella Roma o eventualmente a un futuro nel Milan o nella Juve. Pensava che la Premier potesse essere più un progetto futuribile che legato al presente. Ora invece ha capito che in italia nessun club è disposto a investire realmente sul suo cartellino e allora nessuna esitazione nel considerare  una proposta estera, nessuna esitazione verso chi gli vorrà dare fiducia e metterlo nelle condizioni di ripartire dopo questi anni difficili

C'è il Tottenham. E non solo...

La Roma chiede 40 milioni, meno di quanto voleva appena 12 o 6 mesi fa, colpa di un’involuzione tecnica ed emotiva che ha attanagliato le prestazioni del giocatore. Eppure, estimatori in giro per l’Europa ne sono rimasti, tre su tutti: il Tottenham, che già in passato era stata la squadra che più aveva cercato di capire la disponibilità della Roma a cederlo, il West Ham e, più staccato, il Borussia Dortmund. La Roma sarebbe disposta a cederlo non solo a titolo definitivo ma anche in prestito con obbligo di riscatto (sebbene a condizioni abbastanza facili), a dimostrazione del fatto che oltre che con i tifosi (che l’hanno fischiato al termine della partita contro il Bologna) anche con la società il rapporto non sia così solido. E pure con lo stesso Mourinho non è scattata mai una vera e propria scintilla

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