Guardiola: "Mai cercato dalla Juve. Allegri o De Zerbi? Entrambi vogliono vincere"

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Blitz in Italia di Pep Guardiola. L'allenatore del Manchester City è infatti a Cuneo per l'evento 'Dialoghi sul talento' realizzato dalla Fondazione CRC in collaborazione con Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca: "Allenare in Italia? Mi piace molto, vengo spesso". E poi rivela: "Mai cercato dalla Juventus. Allegri o De Zerbi? Entrambi vogliono vincere"

Ospite d'eccezione a Cuneo per l'evento 'Dialoghi sul talento' realizzato dalla Fondazione CRC in collaborazione con Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport Onlus. Si tratta di Pep Guardiola, allenatore del Manchester City arrivato in Italia dopo il ko subito ieri dall'Arsenal in Premier League. Grande accoglienza della platea presente, formata da molti studenti, e inevitabili i riferimenti al calciomercato e al presunto contatto con la Juventus del 2019: "No, non mi ha mai cercato. Se allenerei in Italia? Mi piace molto, si mangia molto bene e ci vengo spesso in vacanza. Ultimamente non ho seguito molto il calcio italiano ma sono sicuro che ci sia tanto talento, il talento è ovunque". Sulla polemica fra chi bada al risultato come Allegri e chi invece pensa soprattutto all'estetica come De Zerbi Guardiola ha le idee chiare: "Questo è un discorso antico. Pensi che Allegri voglia vincere e De Zerbi no? Allegri pensa di farlo alla sua maniera e l’altro alla sua. Tutti gli allenatori vogliono vincere, nessuno pensa solo al bello e dice che non gli interessa vincere. Non ho mai visto un allenatore che non vuole vincere o un giocatore che non vuole giocare bene. Sono modi di interpretare il calcio”.

 

Guardiola: "Il talento si sviluppa sbagliando"

 Uno dei temi toccati è stato quello dl talento: “Il talento non si sviluppa a casa sul letto con Instagram. Se vuoi essere un fotografo devi fare mille foto, capisci che sbagli tanto e poi vai avanti. Il problema di oggi è che tutti pensiamo a quello che dicono gli altri e non a quello che pensiamo noi stessi. Un calciatore oggi pensa di aver giocato benissimo, legge qualche critica e va a casa triste e viceversa quando pensa di aver giocato male, legge qualcosa di positivo e va a casa felice. I giovani devono pensare alla loro opinione che è quella che conta davvero. Ti piace giocare a calcio? Gioca molto. Se stai a casa sui social non potrai avere successo, è più difficile”. Talento che nel calcio vuol dire tecnica ch non vai separata dalla tattica per Guardiola: "Serve solo per aiutare i giocatori a rendere meglio, non va separata dalla tecnica. La tattica è un modo per far capire che tutti andiamo nella stessa direzione, non è una cosa estetica, è al servizio dei giocatori. E tutto va sempre abbinato al sacrificio"

Guardiola: "Tottenham può vincere la Premier. Baggio il più grande"

Sui temi di attualità Guardiola è stato sollecitato sulla Premier League che da ieri vede in testa con l'Arsenal, che ha sconfitto proprio il City, anche il Tottenham: "l squadra ha tutto per vincere. Conosco poco l'allenatore ma la squadra ha la qualità per stare in testa". A proposito di qualità e talento Guardiola non ha dubbi sulla risposta da dare a chi gli chiede qual è il più grande talento con cui ha giocato. "Sicuramente Roberto Baggio". Mentre da allenatore la scelta cade su Leo Messi: “È il più forte che abbia mai visto. La prima impressione come l’ultima. Maradona l’ho visto ma Messi l’ho visto in allenamento, nelle difficoltà. Arriva dall’Argentina distrutto, la prima parte della partita non la gioca, eravamo 0-0. Gioca gli ultimi 20 minuti e vinciamo 3-0 con suoi tre gol. Maradona ai suoi tempi sicuramente è stato più forte, ma io, mi dispiace per tutti gli altri, ma lui è un’altra roba”. Infine una battuta su Haaland: "Ha in comune con Messi il senso del gol, Messi era più trequartista ma dagli una palla vicino all’area di rigore e fa gol"