Milan-Emerson Royal, il terzino rapper: la storia dalle favelas al possibile futuro in A
IL PROFILOIl soprannome "Royal" (merito della zia) e una vita tra le favelas brasiliane prima del trasferimento in Europa grazie a Betis e Barcellona. Ora le porte della Serie A stanno per spalancarsi con il Milan a un passo dal terzino del Tottenham
Si chiama Emerson Aparecido Leite de Souza Junior e la sua storia ce l’ha tatuata sul braccio: due bambini, abbracciati su un campo di calcio. E una frase: “Dalle favelas, verso il mondo”. È proprio dalle favelas brasiliane che parte la sua storia, e quel “verso il mondo” presto potrebbe essere ricalcato in “direzione Serie A”. Come ogni brasiliano che si rispetti ha un soprannome che si porta dietro fin da bambino. Il suo è Royal. "Merito" della zia, e questo perché da piccolo, quando piangeva, spalancava la bocca assomigliando alla mascotte della più famosa marca di gelatine brasiliana: per l’appunto, la Royal.
L'Europa grazie a Betis e Barcellona, e il rap come hobby
Classe 1999, Emerson lascia il Brasile nel 2019 dopo aver giocato con le maglie del Ponte Preta e dell’Atletico Mineiro, vero e proprio trampolino per il salto in Europa. Due stagioni al Betis, che lo acquista in sinergia con il Barcellona. Ma al Betis giocherà, in blaugrana praticamente mai. Lì resterà il tempo della preparazione estiva e di tre presenze in campionato, poi il passaggio al Tottenham. Inizialmente con qualche difficoltà. L’arrivo di Conte cambia tutto e lo fa diventare uno degli uomini chiave del suo gioco. E presto potrebbe diventarlo anche per Fonseca. Non definitelo però l’alter-ego di Theo, perché difende di più, perché spinge di meno e soprattutto tira di meno. A differenza di Calabria invece gioca maggiormente dentro il campo e recupera più palloni. Perfezionista nel lavoro, rapper nel tempo libero. Un pò come Rafa Leao, che lo aspetta al Milan. Per duettare in campo e nelle sale di registrazione. L’obiettivo? La cima delle classifiche.