Una lettera a cuore aperto per il Calciomercato

Caro Calciomercato, siamo arrivati alla fine di un altro viaggio insieme, e come sempre è il tempo dei bilanci. Qualcuno è arrivato, qualcuno sembrava pronto a partire ma è rimasto, altri hanno scelto nuove strade. Per accogliere qualcuno, spesso, serve che qualcun altro lasci spazio. È stata l’estate delle trattative infinite e di quelle lampo, delle notti corte e delle giornate eterne, delle emozioni forti e dei ricordi lenti. L’estate di Modric e di Vardy, del Papu che è tornato e del Pisa che ha rialzato la testa. Un’estate che ha regalato sorrisi e delusioni, perché questo sei tu, Calciomercato: un’altalena di emozioni che ci ricorda che innamorarsi troppo, a volte, è pericoloso. Quest’anno sei stato particolarmente caro: 1,19 miliardi di euro spesi, la terza sessione più ricca della storia della Serie A, dietro solo al 2019/20 e al 2018/19 . Ma sei stato anche il più redditizio: 1,10 miliardi incassati, mai così tanto prima. Il Milan è stato il club che ha guadagnato di più, con oltre 169 milioni di euro. Hanno salutato Reijnders e Theo, ha visto svanire colpi di mercato all’ultimo secondo. Eppure, ha ricostruito, investendo su Ricci, De Winter, Rabiot, Jashari e soprattutto Nkunku, l’acquisto più caro dell’era RedBird. Al secondo posto con il maggior incasso c’è il Napoli, che è riuscito a incassare circa 126 milioni. Spendendone quasi 200 per Hojlund, Beukema, Lucca, Lang e Milinkovic-Savic. La Juventus ha speso circa 140 milioni di euro, tutti per lo più utilizzati per i riscatti dei vari Kalulu, Nico Gonzalez, Di Gregorio, Kelly e Conceiçao. Ha preso a parametro zero David e ha accarezzato Kolo Muani senza mai stringerlo: alla fine il francese è volato al Tottenham, mentre i bianconeri hanno trovato la forza all’ultimo con Openda e Zhegrova. L’Inter, invece, ha cambiato pelle in corsa: Fabregas non si è mosso dal Como, Chivu sì. E con lui Bonny, Diouf e Akanji. I nerazzurri avevano iniziato prima di tutti con Sucic e Luis Henrique, già protagonisti al Mondiale per Club. Ma la vera partita, quella per Lookman, non si è mai chiusa. Quella per Konè non è mai partita invece, visto che Inter e Roma ne facevano due valutazioni troppo distanti. Il campionato e le coppe ci diranno chi avrà fatto bene e chi avrà fatto male, ma visto che siamo in tempo di bilanci, la sensazione è che, Napoli a parte, le altre big si sarebbero potute muovere un po' prima e non ridursi all’ultimo. Numeri a parte, con la fine del mercato è giusto stappare una buona bottiglia di vino. E cosa c’è di meglio di un vino d’annata, che migliora col tempo? De Laurentiis poche ore fa ha mostrato la prima pietra del nuovo stadio: la vera prima pietra l’aveva posata già a maggio, convincendo Kevin De Bruyne a lasciare l’azzurro City per l’azzurro Napoli. Anche il Milan ha scelto un sorso pregiato: Luka Modric. Tra pochi giorni compirà 40 anni, ma a giudicare dalle prime uscite sembra ancora capace di fermare il tempo, come se i suoi piedi conoscessero un segreto che a noi resta invisibile. E poi Jamie Vardy, che accenderà la Serie A con la sua favola senza tempo. Un colpo da PlayStation trasformato in realtà dalla Cremonese: chiamarlo sogno non basta, è qualcosa di più. C’è chi ha scelto esperienza per guidare la gioventù. Il Como ha affidato la sua crescita ad Alvaro Morata, il Sassuolo a Matic, il Bologna a Ciro Immobile, la Fiorentina a Edin Dzeko. E il Pisa, tornato in Serie A, ha deciso di puntare sulla conoscenza di Cuadrado e Raul Albiol. Ma il colpo più romantico, forse, lo ha regalato la Serie B: il Papu Gomez versione 3.0, dopo Catania e Bergamo, ha scelto Padova per rinascere dopo la squalifica. Caro Calciomercato, ma tu hai visto cosa è successo con Lookman? Già l’anno scorso voleva partire, ma l’amore per l’Atalanta lo aveva trattenuto. Stavolta ha chiesto la cessione apertamente, ha svuotato i social, ha atteso l’Inter. Eppure, non c’è stato verso di trovare un accordo. L’offerta da 42 milioni più 3 di bonus non è bastata per smuovere neanche un mattone del muro dei Percassi. Il nigeriano ha vagato tra Portogallo e Londra, si è allenato da solo, poi è tornato a Zingonia, sospeso in un limbo che tu non hai risolto. Ora resta un punto interrogativo: ricucire lo strappo o partire altrove? A perderci, intanto, sono i tifosi. Quelli che dopo la notte di Dublino pensavano fosse amore eterno. Un amore simile a quello che i napoletani avevano promesso a Osimhen. L’anno scorso era andato via in prestito, ma era un addio mascherato da ‘arrivederci’. Era stato l’eroe dello scudetto, 33 anni dopo. Poi i 75 milioni lo hanno portato lontano, lasciando però nei vicoli un profumo di vittoria che non svanirà mai. In mezzo, quell’offerta faraonica del PSG da oltre 200 milioni per lui e Kvaratskhelia. Il georgiano a Parigi c’è arrivato comunque, Osimhen ha preso un’altra strada. Forse un giorno si rincontreranno. Un po’ di capricci li hai combinati anche con il Milan. È servito più di un mese prima di riuscire a convincere il Brugge a lasciar partire Jashari, ma pochi precedenti ci sono se pensiamo a quanto successo in attacco. Viste le difficoltà ad arrivare ad Hojlund, i rossoneri scelgono di virare su Boniface già trattato qualche settimana prima. Si trova l’accordo e il nigeriano arriva a Milano per le visite mediche. Mancava solo la firma. Che però tarda ad arrivare. Boniface risale sull’aereo che appena due giorni prima lo aveva portato a Milano: la trattativa salta. Stessa sceneggiatura, diverso protagonista: Harder. Anche lì sembrava tutto fatto, anche lì tutto è svanito. Alla fine, è stato Nkunku, strappato al Chelsea, a vestire il rossonero. L’acquisto più caro dell’era RedBird. Insomma, caro il nostro Calciomercato, non ci hai fatto mancare nulla: colpi ad effetto, sorprese improvvise, trattative sfumate all’ultimo e affari che sembravano impossibili. Un grazie lo dobbiamo a chi ci ha accompagnato in questi tre mesi in giro per l’Italia con L’Originale. Ma soprattutto a te, Calciomercato, che ogni volta riesci a regalarci emozioni nuove. Adesso è tempo di fermarsi un istante, di riposare un po’. Anche se tu, in fondo, non dormi mai. Sediamoci, guardiamo insieme il sole tramontare e brindiamo a questa estate che si chiude. Perché sappiamo che tra un paio di mesi, con l’alba di gennaio, tornerai di nuovo a splendere!

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Una lettera a cuore aperto per il Calciomercato

Pier Francesco Monachino