Che cosa rende così speciale Patrick Dorgu

Il Lecce ci ha provato in tutti i modi a resistere ma alla fine le insistenze del Manchester United si sono fatte troppo forti. E così Patrick Dorgu lascia il Salento e vola a Old Trafford, mentre la società di Sticchi Damiani deve ‘accontentarsi’ di aver messo a segno la cessione più remunerativa della sua storia. Restano deluse, invece, le big italiane, che volevano acquistarlo in estate. Ma perché tutte la ‘grandi’ lo volevano? Perché il Lecce non voleva privarsene? E ancora, perché lo United ha insistito così tanto per averlo da subito? Dorgu è davvero così speciale? Adesso proviamo a capirlo. Duttilità Nato a Copenaghen da genitori nigeriani , Dorgu cresce calcisticamente nel Nordsjaelland, club specializzato nella crescita dei ragazzi di origine africana e uno dei migliori settori giovanili di tutta l’Europa. In Danimarca gioca prevalentemente come terzino sinistro e, all’occorrenza, come esterno sinistro di centrocampo . Nell’estate del 2022 si trasferisce al Lecce, dove si trasforma in un giocatore totale. Prima in Primavera e poi in prima squadra viene impiegato praticamente ovunque: terzino destro o sinistro, esterno di centrocampo a destra o a sinistra, ala destra o sinistra. Le fasce sono il suo dominio: non importa quale sia il lato o la zona di partenza, Dorgu corre e fa la differenza. La heatmap della sua stagione lo dimostra: Nel 3-4-3 di Amorim sarà impiegato come esterno sinistro a tutta fascia, ma – quando necessario – lo vedremo anche esterno a destra o, indifferentemente dal lato, più alto, come ala. Un vero e proprio jolly. Corsa e fisico ma non solo Basta guardarlo giocare 10 minuti per capire che corsa e fisicità sono senza dubbio le sue migliori qualità, ma il classe 2004 ha tanti altri punti di forza. Secondo i parametri di Soccerment, il danese rientra nella categoria dei giocatori ‘Chance creator’, vale a dire quei calciatori particolarmente creativi e capaci di effettuare numerosi passaggi nella metà campo avversaria e nel terzo finale. Questa tipologia di giocatore spicca per la creazione di occasioni da gol e per i tiri da fuori area e hanno una funzione di collegamento tra la progressione del pallone e le fasi di finalizzazione. Rispetto agli altri terzini della Serie A, in questa stagione Dorgu si è messo in luce per le sue conduzioni di palla progressive , posizionandosi nel 91° percentile . Molto positivo anche il numero di conduzioni nel terzo di campo offensivo ma è da migliorare il numero di passaggi effettuati in questa zona di campo . Quando calcia, però, è pericolosissimo: ha un SGA per xG di 8,39 e solo il 7% dei terzini della Serie A ha un dato migliore del suo. I dati di Fbref.com aggiungono che solo il 4% dei terzini dei top cinque campionati europei ha più xG di Dorgu a partita ed è nel 5% dei terzini che calciano di più . Nonostante l’evidente propensione offensiva, si fa apprezzare anche a livello difensivo. Rispetto agli esterni dei maggiori campionati europei spicca per duelli aerei vinti , tackles vinti , palloni intercettati e rinvii . Feeling con il gol Pur giocando solo all’occorrenza in attacco, Dorgu ha da sempre una propensione per il gol. Nella stagione 2021/22 segna 3 reti in 22 presenze con l’Under 19 del Nordsjaelland, l’anno successivo ne realizza 4 con la Primavera del Lecce in 33 gare. La scorsa stagione segna 2 gol in Serie A e quest’anno è già a quota 3 in appena 21 presenze. Positivi anche i numeri con la sua nazionale : 2 gol in 5 presenze con l’Under 19 e uno in 4 partite con i ‘grandi’ . Piccole curiosità: il Lecce decide di acquistarlo nel giugno del 2022 dopo che Fabio Piluso, talent scout che lavora con Corvino, lo vede giocare un’amichevole proprio con la sua nazionale contro l’Ungheria Under 18. La Gazzetta dello Sport racconta che inizialmente Dorgu non vuole lasciare la famiglia e la scuola, ma il Lecce riesce a convincerlo spiegandogli le opportunità di crescita che troverà in Italia. Le previsioni del club giallorosso si rivelano veritiere: un anno più tardi, nell’estate del 2023, lo seguono Liverpool, Barcellona e Manchester City, ma – in accordo con il suo agente – Dorgu sceglie di rimanere a Lecce. Ora, invece, i tempi sono maturi per partire davvero. Mentalità Fin da piccolo ha le idee chiare: il calcio è la sua passione e diventerà un calciatore. Il suo idolo è Cristiano Ronaldo e passa le ore davanti alla tv a guardare e riguardare le partite del Real Madrid. Ha sette anni quando un giorno sua madre lo sgrida perché sta troppo davanti al televisore, il piccolo Patrick risponde senza scomporsi: “Un giorno CR7 saprà chi sono”. Può sembrare una frase come tante, ma per Dorgu diventa una vera e propria missione. Come Ronaldo cura meticolosamente ogni dettaglio, si allena sempre al massimo e lavora costantemente per migliorarsi. Distrazioni extra calcio? No, grazie. Per capire quanto ci tenga a diventare un campione, vi basti sapere che un giorno la dirigenza del Lecce lo contatta e gli dice “Patrick, vorremmo tuo comprare tuo fratello Ifenna ”. La sua risposta? “No, grazie. Vorrei rimanere da solo e concentrarmi in un momento decisivo”. Per Dorgu il calcio viene prima di tutto e forse proprio per questo è così speciale.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Che cosa rende così speciale Patrick Dorgu

Special Olympics, lo sport come rivincita

Difesa e ThuLa: la vittoria chirurgica dell'Inter

Il giro immenso di Juri Cisotti

A chi è andato meglio il mercato di gennaio?

Un Diablito al City: Echeverri sulla scia del Kun

La nuova missione dei supereroi Jury e Antonio