
Messi, 16 anni fa il suo 1° gol: cosa fanno oggi i giocatori del Barcellona 2004-2005?
16 anni fa, l'1 maggio del 2005, la Pulga segnava contro l'Albacete il primo gol di quella che sarebbe diventata (ed è tuttora) una carriera straordinaria e ricca di reti e trofei con la maglia del Barcellona. La sua prima gioia personale ci riporta alla stagione 2004/05, quando i blaugrana trionfarono nella Liga con Rijkaard in panchina. Un Messi 17enne e uno spogliatoio completamente diverso da quello di oggi: che fine hanno fatto i suoi compagni di allora? Non mancano sorprese e vecchie conoscenze italiane
Il suo futuro al Barcellona non è mai stato così in bilico come adesso. Contratto in scadenza e una scelta ancora da compiere, tra la volontà di rimanere 'suggerita' dal neo-presidente Laporta alla voglia di intraprendere una nuova avventura. Potrebbe chiudersi a breve il matrimonio tra Messi e i blaugrana? Un viaggio iniziato nella stagione 2004/05, impatto in prima squadra all’interno di un gruppo profondamente diverso da quello odierno. Cosa fanno oggi i compagni di allora?

VICTOR VALDES. Iniziamo dal portiere titolare, prodotto del vivaio che nel 2004 era già in prima squadra da un paio d’anni. Trofei a non finire e ben 536 gare ufficiali al Barcellona, lui che salutò nel 2014 chiudendo la carriera in Inghilterra. È tornato in blaugrana allenando la Juvenil A, breve permanenza e poi un passaggio in panchina all'Horta che milita nella Tercera División (la quarta categoria nazionale), ma secondo la stampa spagnola è pronto a ritrovare la Masia nelle vesti di responsabile portieri delle giovanili

JULIANO BELLETTI. Lo si ricorda per il gol-vittoria nella finale di Champions 2006 contro l’Arsenal, terzino brasiliano che il Barça aveva comprato due anni prima dal Villarreal (6 milioni di euro). Tre le stagioni al Camp Nou, altrettante al Chelsea prima del ritiro in Brasile. Cosa fa oggi Belletti? È rimasto legato al club, diventandone a lungo ambasciatore all’estero, e da inizio febbraio ha assunto il ruolo di assistente allenatore al Cruzeiro (dove aveva cominciato la carriera da giocatore)

THIAGO MOTTA. Ebbene sì, nella squadra 2004/05 c’era anche il centrocampista italo-brasiliano, all’epoca 22enne dalla lunga coda di cavallo. S’infortunò ad inizio stagione tornando solo ad aprile, l’addio nel 2007 e una carriera che l’ha portato dall’Italia alla Francia. Anche Motta è diventato allenatore: dopo gli inizi nell’U-19 del Psg, ha guidato il Genoa per un paio di mesi nella scorsa Serie A

RAFAEL MARQUEZ. Leggenda del calcio messicano, ben 7 gli anni al Camp Nou con 242 gare disputate e 12 titoli in bacheca. Lo abbiamo visto per un paio di stagioni al Verona in Serie A, penultima tappa della carriera conclusa in patria all’Atlas. Lì si è spostato dal campo alla scrivania nelle vesti di direttore sportivo, incarico mantenuto fino al giugno 2019. Recentemente ha confidato di voler intraprendere l’avventura da allenatore

CARLES PUYOL. A proposito di leggende, che dire dello storico capitano del Barcellona? Nel suo caso sono 19 gli anni in blaugrana tra giovanili e prima squadra, una seconda pelle per chi è sceso in campo quasi 600 volte con la squadra del cuore. Proprio Puyol si era schierato recentemente a sostegno di Messi all’inizio della telenovela col club a inizio stagione, ex difensore che dopo il ritiro ne era diventato dirigente prima della rottura nel 2015. È ambasciatore per Euro 2020, divenuto 2021

XAVI. Altro monumento del Barça, 767 incontri disputati con la squadra con cui ha vinto tutto. Ha salutato il Camp Nou nel 2015, 24 anni dopo il suo avvento alla Masia per chiudere la carriera in Qatar. Si è ritirato ormai quasi due anni fa proprio all’Al-Sadd, club dove ha intrapreso la vita da allenatore. Ma è vietato escludere un suo futuro in panchina nella società dove è stato una bandiera in campo

HENRIK LARSSON. Comprato dal Barcellona nell’estate 2004, due stagioni in Spagna (59 gare e 19 reti) prima del ritiro in patria nel 2009. Prolifico attaccante, Larsson ha accumulato una serie di incarichi in panchina in Svezia prima della chiamata più importante: è stata quella di Ronald Koeman, nuovo allenatore blaugrana che l’ha voluto come suo assistente

LUDOVIC GIULY. Lo ricordano i tifosi della Roma, ex centrocampista francese che visse una stagione nella Capitale (stagione 2007/08) dopo tre anni al Camp Nou. Giocherà anche nel Psg e tornerà al Monaco, poi l’addio al calcio nel 2016. Oggi è legato proprio al club del Principato: è rappresentante dei monegaschi e ha occupato la scorsa stagione un posto nello staff tecnico della squadra B

SAMUEL ETO'O. Un punto fermo nell’attacco di quella squadra dove, in cinque anni, accumulerà la bellezza di 130 gol in 199 presenze. Importante anche il biennio all’Inter culminato nel memorabile Triplete, poi 7 club diversi in altrettante stagioni fino al ritiro nel 2019. Cosa fa oggi l’ex punta camerunense? È collaboratore nella Confederazione calcistica africana

RONALDINHO. Nome ricorrente negli ultimi mesi per le vicende extra-campo, d’altronde la sua detenzione per 5 mesi in Paraguay ha fatto il giro del mondo. Stella indiscussa di quel Barcellona, stagione 2004/05 che propiziò il suo Pallone d’Oro sistemato in una bacheca stracolma di titoli. Se ne andrà nel 2008 direzione Milan e dirà basta nel 2015 in Brasile.

MAXI LOPEZ. Vi eravate scordate di lui? C’era anche La Gallina de Oro nel Barcellona 2004/05, impatto in prima squadra dopo essere stato prelevato dal River Plate. Quella stagione gli riservò un gol in 10 presenze, ma è diventato una garanzia in Italia dove ha giocato con 10 maglie diverse. Lo fa ancora oggi a 37 anni, guidando l'attacco della Sambenedettese in Serie C dopo l’annata a Crotone

GIOVANNI VAN BRONCKHORST. Terzino giramondo, olandese che trascorse quattro anni al Barcellona (2003-2007) con cinque trofei ad impreziosire la sua bacheca. Si è ritirato nel 2010 al Feyenoord e lì ha iniziato la carriera in panchina: dopo 8 stagioni tra incarichi di vice e di primo allenatore nel club, si è spostato in Cina al Guangzhou R&F, esperienza terminata lo scorso dicembre

GERARD LOPEZ. Talento del vivaio, tornato alla base nel 2000 e fino al 2005 al Barcellona. Dopo il ritiro nel 2011 è stato Ct della Catalogna (al posto di Johan Cruyff) e per tre anni allenatore del Barça B, incarico interrotto nell’aprile 2018. Recentemente si è prestato ad analizzare la situazione in casa blaugrana attraverso i media spagnoli

EDMILSON. Arrivato nell’estate 2004 per 8 milioni dal Lione, lui che si era già laureato campione del mondo nel 2002, il difensore verdeoro trascorse quattro anni al Camp Nou collezionando cinque trofei. Il ritiro risale al 2011. Edmilson ha iniziato una carriera da presentatore e opinionista in televisione, ma è anche ambasciatore delle scuole e della fondazione del Barcellona, oltre a gestire l'Academy dell'FC Ska, in Brasile

SYLVINHO. Altro brasiliano e come Edmilson arrivato in blaugrana nel 2004, dove resterà per cinque stagioni prima di chiudere al Manchester City. Non ha perso tempo e si è spostato in panchina: lo ricordiamo collaboratore di Mancini all’Inter ma anche di Tite nella Nazionale brasiliana. Si è messo in proprio al Lione, incarico interrotto dopo meno di cinque mesi nella scorsa stagione

DECO. Brasiliano di nascita ma portoghese d’adozione, jolly anch’egli trasferitosi al Barcellona nel 2004 dopo essere esploso nel Porto di Mourinho. Quattro anni con 161 presenze (20 gol e 44 assist in blaugrana), poi l’addio direzione Chelsea e il ritiro al Fluminense. Deco è diventato procuratore sportivo, scuderia che vanta diversi talenti come Tapsoba, Raphinha e Tiquinho Soares, ed è ambasciatore di Euro 2020

DEMETRIO ALBERTINI. Lo ricordano in pochi, ma a gennaio 2005 l’ex Milan si trasferì dall’Atalanta al Barcellona nell’ultimo cambio di maglia della carriera. Solo 6 presenze ma il titolo della Liga in bacheca, poi la lunga carriera dirigenziale: già vice commissario straordinario e vicepresidente della Figc, organo calcistico per il quale concorse alla presidenza sfumata nel 2014 ma dove è rimasto come presidente del settore tecnico

OLEGUER. Particolarmente curiosa la parabola dell’ex difensore blaugrana, fino al 2008 in squadra prima di chiudere all’Ajax nel 2011. Un rivoluzionario del pallone considerando il suo impegno politico: indipendentista e laureato in economia, Oleguer è spesso al centro dell'attenzione in Spagna per le sue opinioni mai banali

ANDRES INIESTA. Dal 2002 si era affacciato in prima squadra anche un’altra icona del club, all’epoca 20enne dal talento straordinario: doti che confermerà nei suoi 16 anni in prima squadra, 674 gare disputate e addirittura 32 titoli conquistati. La separazione risale al 2018, anno nel quale si è trasferito in Giappone al Vissel Kobe dove gioca ancora a 36 anni

GLI ALTRI. Meno noti ma comunque meritevoli di menzione i vari Fernando Navarro e Damià, entrambi ritirati come Gabri: l’ex centrocampista è stato anche allenatore di Sion e FC Andorra. Nello stesso Paese allena Albert Jorquera, ex portiere che attualmente guida l’FC Santa Coloma. Si è ritirato anche Rodri, difensore classe 1984, dopo l’ultima avventura a L’Hospitalet

FRANK RIJKAARD. Non ci siamo dimenticati ovviamente dell’allenatore di quel Barcellona, stagione 2004/05 dallo scudetto vinto che vedeva in panchina l’olandese. Resterà fino al 2008 conquistando cinque trofei. In seguito ha guidato Galatasaray e Arabia Saudita, annunciando nel 2014 il suo ritiro dalla carriera di manager. Si è allontanato dal mondo del calcio, lui che ha avuto il merito di lanciare Messi nel Barcellona