Cosa ha di speciale Fabio Pisacane e perché il Cagliari ha puntato su di lui

Salutato Davide Nicola, il Cagliari ha scelto di affidare la propria panchina a Fabio Pisacane, alla prima esperienza da allenatore in Serie A. L’ex difensore ha iniziato la sua nuova carriera da allenatore nel 2022 come collaboratore tecnico nel club sardo, successivamente è stato allenatore nelle giovanili e da luglio 2023 guida la Primavera del Cagliari, con cui lo scorso aprile ha vinto una storica Coppa Italia. Un successo che - insieme ai buoni risultati ottenuti in campionato - ha convinto il presidente Giulini a puntare per il presente e il futuro del Cagliari proprio su Pisacane. Un riconoscimento importante per lui, che fin da giovanissimo ha sempre lottato duramente per conquistarsi ogni successo e risultato, come ci racconta Claudio Onofri, il talent scout che lo ha scoperto e portato al Genoa nei primi anni del 2000: “Sono contentissimo per lui perché è un ragazzo che merita ogni bene. Ci sentiamo ancora spesso, è un amico. È chiamato a un compito difficile, ma sono certo andrà molto bene perché ha tutte le caratteristiche morali e umane per emergere. E poi Cagliari è la sua seconda casa”. Inizi del 2000, Claudio Onofri – ex calciatore di Torino, Genoa e non solo – lavora come osservatore per il Genoa e, su un invito del collega Carmine Tascone, va a Napoli per osservare due giocatori: “Mi aveva segnalato due ragazzi, alla fine del provino mi dice ‘Allora ti sono piaciuti?’ e io rispondo ‘Sì, non male però… mi ha colpito più un altro, Fabio Pisacane’. Al tempo in pochi credevano nel suo talento e invece a me colpì il suo atteggiamento e così lo portai a Genova. Non era un fenomeno dal punto di vista tecnico ma aveva una grinta e una voglia fuori dal comune. Aiutava sempre i compagni, in campo era sempre concentrato e dava sempre più di quello che poteva. Il suo carattere e il suo carisma erano più importanti dell’aspetto tecnico”. Determinazione, spirito di sacrificio e leadership: così Pisacane si è fatto notare da ragazzino e così si è fatto largo nel settore giovanile del Genoa. Qualità che ha mantenuto e sviluppato negli anni e che ora lo caratterizzano anche da allenatore: “Anche nella sua ‘nuova vita’ da allenatore, più dell’aspetto tecnico e tattico credo riesca a fare la differenza con il suo carisma. I moduli e gli schemi sono importanti, lui sicuramente curerà sempre ogni dettaglio in entrambe le fasi di gioco, come ogni allenatore, ma la sua migliore qualità è la capacità di sapersi relazionare con tutti. Fabio parla in maniera diretta, è schietto e non ha paura di dire a qualcuno ‘hai sbagliato’ quando necessario. Ma sa anche dare supporto e incoraggiare. Ha tutte le qualità umane per essere un buon allenatore”. Difficile sapere con certezza quale modulo utilizzerà e su quali giocatori punterà, ma qualche certezza c’è: “Al di là delle richieste tattiche, ai suoi giocatori chiederà di non risparmiarsi mai e di aiutarsi sempre a vicenda. Lavorerà molto sulla testa dei suoi giocatori. Ricordo che quando era giovane era capace di ripartire subito dopo un errore. Cancellava immediatamente l’errore e cercava subito di fare meglio. Non si scoraggiava davanti a una difficoltà ma anzi era più motivato di prima. Mi aspetto farà altrettanto da allenatore e penso proverà a trasmettere questa sua mentalità alla sua squadra”. Caratteristiche molto importanti per un allenatore secondo Onofri: “Se riesci a trasmettere questi contenuti ai tuoi giocatori, hai già ottenuto un buon risultato. Penso vedremo un Cagliari sempre motivato a non mollare mai, sembra una banalità in un calcio così complicato come quello moderno, però non lo è assolutamente. Se un allenatore riesce a trasmettere queste impostazioni a livello mentale, otterrà sicuramente un valore aggiunto da ogni giocatore. E poi i risultati sono una conseguenza”. Dopo aver lavorato anche nel Milan, oggi Onofri non fa più l’osservatore ma lavora come agente nell'agenzia SGC di Giuseppe Santella. Seppur con una posizione diversa, la sua missione è ancora quella di trovare talenti in giro per il mondo. E chissà, magari anche il prossimo talento scoperto diventerà prima un calciatore di Serie A e poi un allenatore. Proprio come il nuovo allenatore del Cagliari. Quel Fabio Pisacane, scoperto 25 anni fa a Napoli quando in pochi credevano nelle sue qualità…

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Cosa ha di speciale Fabio Pisacane e perché il Cagliari ha puntato su di lui

Emiliano Tomasini