Calciomercato Fiorentina, Pioli: "Simeone è perfetto: ha fame di gol!"

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Stefano Pioli ha parlato del nuovo acquisto della Fiorentina Giovanni Simeone (Lapresse)

Stefano Pioli ha parlato del mercato della Fiorentina nel corso di un'intervista rilasciata al Corriere dello Sport, durante la quale ha espresso il proprio parere sui nuovi arrivati: "Giovanni Simeone è un giocatore perfetto per voglia e fame di gol"

Pochi giorni e si ricomincia, il countdown è pronto ad esaurirsi e, a quel punto, si alzerà il sipario sulla nuova serie A. Tante novità, nuovi allenatori e tante pretendenti al  titolo che, per adesso, resta saldamente nelle mani della Juventus. Inserita invece nella corsa per l’Europa è la Fiorentina di Stefano Pioli, arrivato in estate sulla panchina viola al posto di Sousa. Tanta voglia di ricominciare per l’ex Inter che, intervistato dal Corriere dello Sport, si concentra subito sul mercato: "I responsabili sono i direttori, Corvino e Freitas, ma insieme abbiamo fatto scelte ben precise. Quando sono arrivato sapevo che avremmo dovuto cambiare molto: è sempre così quando si decide di cominciare un nuovo percorso. Tre sono gli elementi da cui non si sarebbe potuto prescindere: che fossero giocatori di talento e prospettiva, che fossero motivati e desiderosi di vestire questa maglia. Ci sono diversi stranieri, ma mi piace molto come il gruppo sta lavorando. Comincia una nuova Fiorentina. Meglio avere meno talento rispetto alla motivazione ed i giocatori che abbiamo preso sono tutte prime scelte. Giovanni Simeone è un giocatore perfetto per voglia e fame di gol. Punto molto anche su Badelj. Milan, come Astori, è un punto di riferimento. Renderà migliori la gestione della palla e i tempi di gioco. Veretout invece ha un giusto mix tra qualità e quantità. Una via di mezzo tra Iachini e Schwarz, un "tuttocampista" che sa fare l'interditore, contrasta l'avversario e far ripartire l'azione. Chiesa? E’ un giovane che non dovrà mai perdere di vista le qualità che lo hanno portato ad essere chi è, ovvero la generosità, il dinamismo e la voglia. Deve migliorare nel gioco senza palla, ma senza snaturarsi.  Eysseric l’ho conosciuto da avversario contro la Lazio, ci fece anche gol. E' un giocatore di qualità, capace di fare il trequartista e l'esterno sinistro. Ha tanto talento da esprimere.  Gil Dias? Volevo un mancino, uno con le sue caratteristiche: senza sarebbe stata una mancanza capace di far sentire il suo peso. E' estroso, vede la porta, la cerca, fa dribbling, tenta l'imbucata per il compagno, può puntare l'avversario".

Juventus, Milan e l'affare Bonucci

Per quanto riguarda invece le avversarie della Fiorentina, Pioli parte dal trasferimento di Bonucci dal Milan alla Juventus: "La Juventus senza Bonucci ha perso qualcosa, non solo tecnicamente ma come personalità e mentalità. Il Milan ha portato avanti un mercato importante, è stato una sorpresa. Certo che quando si cambia tanto, serve tempo. Senza Totti tutto il calcio ha perso qualcosa, la sua era una presenza di spessore per il valore tecnico e per l'immagine di talento cristallino qual è stato Francesco. Ci ha perso anche la Roma, che tuttavia è una squadra che può permettersi un centrocampo con De Rossi, Stootman e Naiggolan. Per natura, non mi do mai dei risultati del pre-campionato, a volte non sono veritieri. Sorpreso dalla vittoria in Supercoppa della Lazio? No, non poteva durare in eterno la maledizione Juventus. Era successo anche a me di affrontare i bianconeri in finale di Coppa Italia e quella sconfitta è ancora oggi il mio più grande rimpianto perché a quell'ambiente sono rimasto legato. Lotito è un presidente originale, ma che ha sempre lavorato bene. Tare un ds atipico, capace di individuare giocatori di qualità e di livello. Inzaghi ha ottenuto già la scorsa stagione un risultato importante. La seconda stagione è sempre più complicata, ma l'ha cominciata nella maniera migliore, conquistando un trofeo".

Sarri e il suo Napoli fortissimo

Per finire, Pioli dà un giudizio anche sui suoi colleghi: "Il Napoli è una squadra fortissima. Non so se è la squadra che gioca il calcio più bello, perché alla fine l'idea di calcio migliore è sempre di chi vince, però il Napoli è pronto per essere grande. Sarri è un allenatore molto bravo perché è stato capace di trasmettere un'identità ben precisa alla sua squadra. E' un tecnico intelligente ed "elastico", perché quando il vestito non era più adatto al suo gruppo lo ha cambiato restituendo un'organizzazione quasi perfetta all'undici schierato in campo. Spalletti all'Inter lo vedo bene, ma il nostro è un ruolo che impone di fare risultato. L'essere allenatore include al suo interno una percentuale di rischio e non è che più ti metti alla guida di club importanti e più aumenta la possibilità di fallire. Tutto è perfettibile sempre, tanto più che sono pochissime le squadre che al termine della stagione raggiungono gli obiettivi che si erano prefissi all'inizio. Domenica per me sarà la prima gara di un nuovo ciclo, quello viola, sul quale stiamo lavorando con grande attenzione. Ho studiato l'Inter proprio perché l'affronteremo subito, dunque per necessità, perché i mie".