Napoli, Mertens: "Ancelotti mi ha chiesto di restare, è stato convincente. Voglio vincere col Napoli"

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L’attaccante del Napoli ha parlato dal ritiro della Nazionale belga del nuovo allenatore: "Mi piacerebbe lavorare con lui, ci siamo sentiti ed è stato convincente". Poi sullo scudetto: "Non abbiamo vinto con 91 punti, questa cosa mi ha fatto male. E quando l’Inter vinceva con la Juve…"

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I Mondiali di Russia da preparare con il Belgio, ma uno sguardo sempre rivolto anche al Napoli. Ancora da decifrare il futuro di Dries Mertens, che dopo ottime stagioni in maglia azzurra sarebbe finito nel mirino di diversi club europei. Chi non vorrebbe fare a meno dell’attaccante belga, però, è il nuovo allenatore del Napoli, che ha provato a convincere il giocatore a rimanere. Ad ammetterlo è stato lo stesso Mertens: "Ancelotti? Certamente mi piacerebbe lavorare con lui – ha detto il classe ’87 nel corso di una conferenza stampa dal ritiro della sua Nazionale -, lui mi ha già chiamato chiedendomi se volessi restare. Se è stato convincente? Sì, è stato molto convincente".

Non vincere lo scudetto mi ha fatto male

Mertens è poi tornato a parlare del campionato appena concluso, nonostante il record di 91 punti il Napoli non è riuscito a vincere il titolo, finito per il settimo anno consecutivo nelle mani della Juventus: "Quella appena conclusa è stata una stagione particolarmente dura, soprattutto dal punti di vista mentale. Siamo riusciti a fare 91 punti, ma nonostante questo non abbiamo vinto lo scudetto. E’ una cosa che non era mai successa in Italia, m ha fatto veramente male. Adesso abbiamo staccato, il riposo di una settimana mi ha fatto bene e mi sento pronto per i Mondiali. Il mio ruolo in campo con Sarri? Lui mi considerava un attaccante e non voleva che scalassi in fascia, per questo diverse volte mi sono ritrovato in panchina. Ma Milik aveva bisogno di essere pronto per i Mondiali e lo posso capire".

Inter-Juve, eravamo euforici… Non guarderò più le partite in diretta

In chiusura Mertens ha ricordato la gara probabilmente spartiacque dell’ultima Serie A, quella tra Inter e Juventus cha ha visto i bianconeri ribaltare la gara a San Siro negli ultimi minuti. Il giorno dopo è arrivato il crollo del Napoli a Firenze che ha chiuso i giochi: "Eravamo in hotel e stavamo guardando Inter-Juve – ha ricordato l’attaccante belga – e quando i nerazzurri sembravano vicini alla vittoria eravamo tutti euforici. Poi, invece, è arrivato il successo della Juventus, è stato un colpo sul piano del morale. Ma secondo me non abbiamo perso lì il titolo, perché anche se avessimo concluso la stagione con 96 punti, i bianconeri ne avrebbero avuti 98. I giocatori della Juventus sono più forti di noi mentalmente. Noi siamo una squadra giovane e dobbiamo imparare dai nostri errori. Ma una cosa è sicura: non guarderò più le partite in diretta".