Laxalt e i suoi fratelli: storia degli uruguaiani al Milan

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Diego Laxalt è soltanto l’ultimo uruguaiano a vestire la maglia rossonera. Dalle stelle Schiaffino e Ghiggia ai flop Viudez e Cardacio, ecco tutti gli uruguagi della storia del Milan

LAXALT-DAY: C'E' LA FIRMA COL MILAN

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Nella giornata di ferragosto l’accordo totale e l’arrivo a Milano, giovedì 16 le visite mediche con il Milan e la firma sul nuovo contratto: Diego Laxalt è pronto per la nuova avventura in rossonero. Un arrivo importante quello dell’esterno proveniente dal Genoa, che rinforzerà a dovere la squadra di Gennaro Gattuso. Una responsabilità non da poco per il classe ’93, che è soltanto l’ultimo uruguaiano nella storia del Milan: con Laxalt, infatti, il club rossonero rinnova la propria tradizione uruguaiana. Una tradizione che vanta sia meteore che campioni del mondo, come la coppia Schiaffino-Ghiggia, i due grandi eroi del Maracanazo nel 1950, o come Viudez e Cardacio, arrivati da giovani promesse e finiti ben presto nel dimenticatoio. Andiamo a scoprire chi sono stati i predecessori di Laxalt nella storia rossonera.

Juan Alberto Schiaffino

E’ probabilmente il calciatore uruguaiano più importante dell’intera storia del Milan. Arrivato in rossonero quasi trentenne, nel 1954, Schiaffino ha conquistato con il Milan tre scudetti (1954/55, 1956/57, 1958/59) e ha sfiorato la Coppa Campioni del 1958, venendo sconfitto insieme ai suoi compagni in finale dal Real Madrid di Alfredo Di Stefano. Nelle sei stagioni al Milan l’attaccante ha totalizzato 171 presenze e 60 gol, lasciando un segno indelebile nella storia del club. Schiaffino ha addirittura qualcosa in comune con Laxalt, perché prima di passare al Milan fu vicinissimo a firmare con il Genoa. Poi, però, si vestì di rossonero, diventando un giocatore importantissimo nella storia del Milan e vestendo anche la maglia della Nazionale italiana.

Alcides Ghiggia

Una sola stagione con la maglia del Milan, ma lo scudetto del 1961/62 in bacheca per l’eroe uruguaiano del Maracanazo, che in maglia rossonera ha collezionato appena quattro presenze. Un calciatore di grande spessore Ghiggia, che anni dopo aver segnato la rete decisiva per la vittoria della sua Nazionale contro il Brasile ai Mondiali del 1950 tornò sull’accaduto con la celebre frase: “Soltanto tre persone sono state in grado di zittire il Maracanà. Il Papa, Frank Sinatra ed io”. Anche lui, fa parte degli uruguaiani della storia del Milan.

Oscar Washington Tabarez

Non soltanto i calciatori, a metà degli anni ’90 anche un allenatore uruguaiano è stato protagonista – in negativo – sulla panchina del Milan. E’ Oscar Washington Tabarez, il ‘Maestro’ che nonostante l’età e i problemi di salute tanto bene ha fatto sulla panchina della Celeste anche agli ultimi Mondiali di Russia. E’ andata diversamente, però, alla guida del Milan: arrivato all’inizio della stagione 1996/97, Tabarez ha debuttato ufficialmente con una sconfitta nella Supercoppa Italiana contro la Fiorentina e la sua esperienza è terminata dopo appena 11 giornate, complice una pesante sconfitta contro il Piacenza nel dicembre ‘96.

Pablo Garcia

Centrocampista classe ’77, Pablo Garcia è un altro uruguaiano che non è stato in grado di lasciare il segno al Milan. Arrivato dall’Atletico Madrid B nella stagione 2000/01 non è riuscito ad imporsi, collezionando appena cinque presenze prima di passare in prestito al Venezia nella stagione successiva.

Tabaré Viudez

Insieme al compagno Mathias Cardacio, con il quale era arrivato per una cifra complessiva di 4,5 milioni di euro all’inizio della stagione 2008/09, Viudez è stato probabilmente il più grande flop uruguaiano nella storia del Milan. Attaccante classe ’89, ha esordito nel marzo 2009 contro l’Atalanta sostituendo David Beckham, ma l’arbitro ha fischiato la fine del match appena due secondi dopo il suo ingresso in campo. Risolto il contratto consensualmente nell’agosto 2009, ha continuato a giocare tra Uruguay, Messico e Turchia.

Mathias Cardacio

Una presenza in più rispetto al compagno di avventura Viudez, ma anche per Cardacio l’esperienza rossonera è stata totalmente negativa.  Ha esordito Coppa Italia nel dicembre 2008 e in campionato nell’aprile 2009, prima di risolvere il suo contratto e continuare la carriera tra Argentina, Messico, Brasile, Grecia e Cile. Il classe ‘87 ha una cosa in comune con  Diego Laxalt: è un difensore del Defensor Sporting, la squadra uruguaiana del neo acquisto rossonero, che adesso spera di conquistare i tifosi del Milan.