Lo splendido avvio di stagione ha acceso i riflettori sull'attaccante del Genoa, spingendo molte big a prendere informazioni in vista delle prossime sessioni di mercato. Napoli, Inter, Juventus e Borussia Dortmund lo seguono, con gli azzurri che hanno già incontrato gli agenti a Roma
Nove gol in dodici partite, inizio sprint e riflettori che si accendono. Un nome che assomiglia ad uno sciogli lingua, un senso del gol innato e un impatto sul calcio italiano davvero devastante. Lui è Krzysztof Piatek, splendida intuizione di Enrico Preziosi, riuscito a portarlo al Genoa quasi per caso, grazie ad una cena ad Ibiza a base di astice alla catalana, cucinato dal presidente rossoblù in persona. Video su video, portati a tavola dall’agente del giocatore Gabriele Giuffrida, gol da urlo e doti da centravanti puro. La scintilla scatta, così Preziosi decide di ingaggiarlo. Quattro gol in Coppa Italia contro il Lecce per presentarsi, tutti segnati nei primi trentasette minuti di gioco. Un uragano vero e proprio che spazza via i salentini, impotenti di fronte alla forza di questo attaccante venuto dalla Polonia. In serie A la musica non cambia, otto reti nelle prime sei di campionato, roba che non si vedeva dai tempi di Karl Aage Hansen, giocatore dell’Atalanta nella stagione 1949/50. Un impatto devastante, che assomiglia più a quello di Enzo Pascutti, riuscito nel 1962 a segnare 8 gol in tutte le prime sei partite di campionato, proprio come Piatek. Il naturale appannamento di quest’ultimo periodo non ha spento i riflettori sull’attaccante polacco che, con le sue caratteristiche, è capace di tornare a colpire in qualsiasi momento.
Musica e calcio, il mondo di Piatek
Un’infanzia divisa tra scuola, musica e calcio. Una vita da affrontare di petto, non lasciando nulla al caso e contando sulle spalle del padre, un vero pilastro della vita di Piatek. Sveglia presto tutte le mattine, troppo lunga la strada da Niemcza a Dzierzoniów per prendersela comoda. Prima gli allenamenti e poi la scuola, tornando poi di nuovo sul campo al suono della campanella. Il ritorno a casa solo la sera, dopo una giornata sfiancante passata tra libri e pallone. Disciplina? Non molta, ma con un padre così rigido, difficile non migliorare. "Se non fosse stato per suo padre e per le sue regole dure, Krzysztof non sarebbe dove è ora. Ci sono stati momenti in cui non veniva agli allenamenti, ma bastava fare una chiamata al padre e il problema era risolto" le parole di Andrzej Bolisega, il suo primo allenatore e presidente ai tempi del Lechia Dzierzo Niów. Pazzo per il calcio ma anche per la musica Piątek, al punto da scegliere lui le canzoni da mettere sia nello spogliatoio che in hotel. "Una volta decidemmo di spegnerla – racconta Grzegorz Kurdziel, ex vice-allenatore del KS Cracovia – lui non esitò un momento 'Vuoi i gol? Allora tienila accesa' ci disse. Tutti i compagni iniziarono a ridere, si faceva voler bene da chiunque". Poi i 21 gol in campionato e l’arrivo in Italia, con quell’impatto devastante utile ad accendere su di lui i riflettori del mercato europeo.
Napoli in vantaggio, Juve e Inter in agguato
L’icona del calcio polacco Michał Probierz, ex tecnico proprio di Piątek, lo aveva anticipato qualche anno fa: "Tra qualche stagione varrà 30 milioni di euro, lo dissi di Lewandowski e ora lo dico di lui. Chiunque non lo voglia ora si pentirà in futuro di non averlo comprato per una miseria". Una profezia avveratasi a distanza di pochi anni, giusto il tempo necessario per Piatek di arrivare in Italia e collezionare reti su reti. La valutazione fatta dal presidente del Genoa Preziosi è proprio di 30 milioni di euro, ma il prezzo potrebbe lievitare viste le numerose squadre interessate al giocatore polacco. Juventus, Napoli, Inter e Borussia Dortmund si sono già iscritte all’asta, ma al momento la situazione resta in stand-by non solo per il periodo di appannamento del giocatore in zona gol, ma anche per via del fatto che Preziosi non vuole privarsene a gennaio. La strada più calda al momento è quella che conduce al Napoli, visto che i dirigenti azzurri hanno già incontrato gli agenti a Roma per cominciare a sondare il terreno circa la volontà di Piatek. Il club di Aurelio De Laurentiis prova a mettere la freccia, ma non sarà facile avere la meglio sull’agguerrita concorrenza: Preziosi si sfrega le mani, quella cena ad Ibiza a base di astice alla catalana potrebbe trasformarsi nella 'coincidenza' più fortunata della sua carriera da presidente.