Calciomercato Inter: se a gennaio parte Miranda si punta su Andersen o Christensen

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Miranda ha espresso il desiderio di giocare di più: ancora non ci sono offerte per lui, ma se dovessero arrivare verrebbero valutate. A quel punto, caccia al sostituto, con i due danesi in cima alla lista dei desideri e il blucerchiato favorito

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Al momento non è considerata una priorità, ma se si dovessero verificare certe condizioni, allora l'Inter nel mercato di gennaio potrebbe anche pensare a un rinforzo per la difesa. Più che di rinforzo, in realtà, si tratterebbe di una sostituzione - esce un giocatore, ne entra un altro - dato che la condizione numero uno è la cessione di Miranda. Il brasiliano vuole giocare di più, non si aspettava tanta panchina in questa prima parte di stagione e non l'ha mai nascosto, lanciando segnali chiari a più riprese e manifestando la sua insoddisfazione alla società per il ruolo che ricopre al momento. Che, per adesso, è quello di terzo centrale dietro alla coppia De Vrij-Skriniar, sulla carta quella titolare per Spalletti.

Sul tavolo del club nerazzurro non è giunta ancora alcuna offerta per Miranda e non sarà certo l'Inter a cercare di venderlo: tuttavia, se dovesse arrivare l'offerta giusta (per il club e per il giocatore), verrebbe valutata e, in caso di cessione, ci si metterebbe al lavoro per il sostituto.

In realtà, i nomi sul taccuino dei dirigenti interisti ci sono già, due in particolare, che hanno in comune la nazionalità e non solo: Andersen della Sampdoria e Christensen del Chelsea. Cognomi in rima per due 22enni di grande prospettiva ma già pronti, forti fisicamente e nel giro della nazionale.

Il profilo di Joachim Andersen

La priorità è il blucerchiato Joachim Andersen, con il quale l'Inter ripeterebbe in un certo senso l'operazione Skriniar, il difensore arrivato proprio dalla Samp nell'estate 2017 e di cui Andersen prese il posto, rendendosi protagonista di un buon finale di stagione, la sua prima in Serie A, lo scorso anno (7 presenze in tutto, a fine campionato). Merito di Giampaolo, che decide di lanciarlo sul serio solo dopo averlo visto effettivamente pronto e maturo, dandogli prima il tempo di adattarsi alla realtà italiana, tanto che adesso, al suo secondo anno in A, è già un punto fermo della squadra, titolare inamovibile. La Samp, che lo aveva prelevato dal Twente nell'estate 2017 per 1,4 milioni di euro, adesso ci farebbe una grande plusvalenza, un po' come per Skriniar (che era valutato, al momento della cessione, non meno di 20 milioni). Destro naturale, i mezzi fisici non si discutono (1.90 di altezza), e chi ha lavorato su di lui è rimasto impressionato dall'applicazione e dalla rapidità di apprendimento, doti che a 22 anni fanno sempre felice un allenatore. Ancora non ha debuttato in nazionale maggiore (gioca nell'Under21 e ha fatto tutta la trafila delle giovanili), ma sembra che sia solo questione di tempo ormai, viste le 16 presenze collezionate quest'anno (in 16 giornate), senza mai perdere un minuto, segno di quanto Giampaolo fondi su di lui la retroguardia, segnando anche un gol (nel 5-0 al Frosinone) e rimediando 3 gialli.

Il profilo di Andreas Christensen

Piace, ma non è in uscita a gennaio, anche Andreas Christensen, ma qui bisogna spostarsi in Premier, al Chelsea di Sarri, che nella prossima finestra, appunto, non sarebbe intenzionato a lasciarlo partire nonostante in questa prima parte di stagione non abbia trovato spazio. Solo una presenza in campionato per il classe '96 di Lillerød, anche lui danese, destro (adattato anche a terzino, in alcuni casi) e forte fisicamente (un paio di centimetri più basso di Andersen). Dopo una stagione, con Conte allenatore, in cui si era guadagnato il posto da titolare (a scapito di David Luiz), in questa stagione Sarri l'ha utilizzato in Europa League, schierandolo in tutte e sei le partite del girone, preferendogli il brasiliano quando c'è da disegnare l'undici titolare, cosa che ha portato diversi top club (si parla del Barcellona su tutti) a chiedere informazioni a riguardo. Figlio di Sten, che fa il preparatore dei portieri nel Brøndby, è cresciuto nelle giovanili del Chelsea e tornato nel club inglese dopo un biennio in prestito al Borussia Mönchengladbach, con 62 presenze in Bundes (e 5 gol), prima delle 24 collezionate nella scorsa stagione sotto la gestione Conte, fino a meritarsi la convocazione al Mondiale 2018, dove ha giocato tutte e quattro le partite giocate dalla Danimarca, prima dell'eliminazione agli ottavi contro la Croazia. Fisico ma non solo: in carriera è stato schierato anche davanti alla difesa, per sfruttarne la visione di gioco e il buon lancio.