Contador, guarda e impara dai Signori del pedale
CiclismoL'attacco dello spagnolo ad Andy Schleck ha suscitato polemiche. A molti la situazione di ieri ha ricordato quella di Luz Ardiden del 2003, quando Armstrong cadde e Ullrich, l'eterno rivale, intravide la possibilità di vincere il Tour... GUARDA I VIDEO
di Matteo Veronese
L'attacco di Contador alla maglia gialla in difficoltà per problemi meccanici sull'ultima salita della quindicesima tappa del Tour 2010 ha fatto storcere il naso, e non poco, a una buona fetta di appassionati della bicicletta. In uno sport che, più di altri, conosce e celebra la fatica e la sfida, sono spesso gli stessi corridori a riconoscere le situazioni in cui attaccare un rivale e quelle in cui si devono mettere davanti alla fame di gloria i valori dello sport che si pratica.
Cosa che, evidentemente, è sfuggita ieri ad Alberto Contador. Due volte, almeno. La prima, quando ha attaccato la maglia gialla ferma per un problema meccanico poche decine di metri davanti a lui. La seconda poco più tardi quando, rispondendo alle domande dei cronisti, ha detto di non essersi accorto del problema di Andy e di essere stato avvisato troppo tardi. Eppure chiunque metta piede su una bicicletta, corra e addirittura vinca un Tour de France, dovrebbe avere tra i propri punti di riferimento Lance Armstrong, vincitore di ben 7 Grande Boucle, e Jan Ullrich, suo grande rivale negli anni 2000 alla corsa a tappe francese. Proprio loro due, assieme a Tyler Hamilton, sono stati i protagonisti di uno dei momenti di più alto "fair-play" di questa corsa. Salita di Luz Ardiden, Tour del 2003, ultima settimana: il cowboy texano veste, come da copione in quegli anni, la maglia gialla, mentre il tedesco lo segue in classifica a una quarantina di secondi. Iban Mayo, scalatore basco, attacca a pochi chilometri dalla vetta seguito da Armstrong e da un Ullrich non brillantissimo. Il re del Tour prova ad allungare ancora ma il manubrio della bici impatta contro un cappellino (giallo, ironia della sorte) sporto in avanti da un tifoso: Armstrong e Mayo cadono, Ullrich riesce a schivarli e prosegue, voltandosi di tanto in tanto. E' in quel momento che "l'eterno secondo", pur intravedendo la possibilità di interrompere il dominio dell'americano che durava già da 4 anni, decide di fare un passo indietro. Con Hamilton, che nel frattempo lo ha raggiunto assieme ad altri corridori, ordina a chiari gesti al gruppetto di testa di non attaccare, aspettando Lance e lasciando, di fatto, chiudere la porta del possibile trionfo. Armstrong vincerà poi la tappa grazie ad uno spettacolare attacco e farà suo il Tour con 61" proprio su Ullrich che però, persa la corsa, guadagnerà il rispetto del texano di ghiaccio e di molti appassionati di ciclismo, oltre al riconoscimento di Sportivo tedesco dell'Anno. Ieri, a Port de Balés, il gesto di Ullrich è tornato in mente a molti, ma non a tutti.
Con cinque tappe da disputare può succedere ancora di tutto. Contador vincerà il Tour per un secondo, per dieci minuti, oppure lo perderà a vantaggio proprio di Andy Schleck. Di certo oggi, nella tappa che parte da Bagnères-de-Luchon per arrivare a Pau e in cui si scaleranno nell'ordine il Col de Peyresourde, il Col d'Aspin, il Tourmalet e il Col d'Aubisque, vestirà la maglia gialla. Un po' meno gialla del solito...
L'attacco di Contador alla maglia gialla in difficoltà per problemi meccanici sull'ultima salita della quindicesima tappa del Tour 2010 ha fatto storcere il naso, e non poco, a una buona fetta di appassionati della bicicletta. In uno sport che, più di altri, conosce e celebra la fatica e la sfida, sono spesso gli stessi corridori a riconoscere le situazioni in cui attaccare un rivale e quelle in cui si devono mettere davanti alla fame di gloria i valori dello sport che si pratica.
Cosa che, evidentemente, è sfuggita ieri ad Alberto Contador. Due volte, almeno. La prima, quando ha attaccato la maglia gialla ferma per un problema meccanico poche decine di metri davanti a lui. La seconda poco più tardi quando, rispondendo alle domande dei cronisti, ha detto di non essersi accorto del problema di Andy e di essere stato avvisato troppo tardi. Eppure chiunque metta piede su una bicicletta, corra e addirittura vinca un Tour de France, dovrebbe avere tra i propri punti di riferimento Lance Armstrong, vincitore di ben 7 Grande Boucle, e Jan Ullrich, suo grande rivale negli anni 2000 alla corsa a tappe francese. Proprio loro due, assieme a Tyler Hamilton, sono stati i protagonisti di uno dei momenti di più alto "fair-play" di questa corsa. Salita di Luz Ardiden, Tour del 2003, ultima settimana: il cowboy texano veste, come da copione in quegli anni, la maglia gialla, mentre il tedesco lo segue in classifica a una quarantina di secondi. Iban Mayo, scalatore basco, attacca a pochi chilometri dalla vetta seguito da Armstrong e da un Ullrich non brillantissimo. Il re del Tour prova ad allungare ancora ma il manubrio della bici impatta contro un cappellino (giallo, ironia della sorte) sporto in avanti da un tifoso: Armstrong e Mayo cadono, Ullrich riesce a schivarli e prosegue, voltandosi di tanto in tanto. E' in quel momento che "l'eterno secondo", pur intravedendo la possibilità di interrompere il dominio dell'americano che durava già da 4 anni, decide di fare un passo indietro. Con Hamilton, che nel frattempo lo ha raggiunto assieme ad altri corridori, ordina a chiari gesti al gruppetto di testa di non attaccare, aspettando Lance e lasciando, di fatto, chiudere la porta del possibile trionfo. Armstrong vincerà poi la tappa grazie ad uno spettacolare attacco e farà suo il Tour con 61" proprio su Ullrich che però, persa la corsa, guadagnerà il rispetto del texano di ghiaccio e di molti appassionati di ciclismo, oltre al riconoscimento di Sportivo tedesco dell'Anno. Ieri, a Port de Balés, il gesto di Ullrich è tornato in mente a molti, ma non a tutti.
Con cinque tappe da disputare può succedere ancora di tutto. Contador vincerà il Tour per un secondo, per dieci minuti, oppure lo perderà a vantaggio proprio di Andy Schleck. Di certo oggi, nella tappa che parte da Bagnères-de-Luchon per arrivare a Pau e in cui si scaleranno nell'ordine il Col de Peyresourde, il Col d'Aspin, il Tourmalet e il Col d'Aubisque, vestirà la maglia gialla. Un po' meno gialla del solito...