Casarotto in fin di vita, gli investitori: preghiamo per lui

Ciclismo
Restano gravissime le condizioni di Thomas Casarotto
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Lo ha stabilito una Tac effettuata nel pomeriggio all'ospedale di Udine, dove il ciclista veneto si trova ricoverato in terapia intensiva dopo la terribile caduta del Giro del Friuli. I proprietari del Suv: "Speriamo che che Thomas ce la faccia". IL VIDEO

Sono giudicati ormai irreparabili i danni al cervello subiti da Thomas Casarotto, il giovane ciclista di Schio (Vicenza) a causa della caduta di ieri nel corso del Giro del Friuli Venezia Giulia. Lo ha stabilito una Tac effettuata nel pomeriggio all'ospedale di Udine, dove Casarotto si trova ricoverato in terapia intensiva. Gli esami effettuati sul giovane ciclista "hanno evidenziato alcuni gravi danni a livello cerebrale e l'equipe medica, di concerto con i genitori del ragazzo, ha deciso per il momento di non intervenire con alcuna operazione chirurgica": lo rende noto la squadra Uc Arcobaleno Generali, per cui corre Casarotto. "Le gravi condizioni in cui versa Casarotto - prosegue la nota della società - si possono dunque definire ancora una volta stabili, anche se le speranze di una ripresa si fanno sempre più flebili".

"Siamo vicinissimi alla famiglia, siamo genitori anche noi. Siamo andati a pregare in chiesa e speriamo che Thomas ce la faccia": sono le prime parole di Roberto e Graziella Russi, la coppia che ieri era bordo del Suv con cui si è scontrato Thomas Casarotti, ciclista di 19 anni ricoverato in terapia intensiva a Udine. "La prima cosa che abbiamo fatto - ha spiegato Graziella Russi, raggiunta dall'ANSA a Prato Carnico (Udine) - è andare a pregare per il ragazzo, così giovane". Roberto Russi, 64 anni, che al momento dello scontro era alla guida dell'auto e ora è indagato dalla Procura di Tolmezzo (Udine) per l'ipotesi di reato di lesioni personali colpose, non vuole parlare - ha spiegato la moglie - perché ancora troppo choccato dall'accaduto.

Stamani ha fatto visita a Thomas il ds della Arcobaleno Generali, Roberto Zoccarato, assieme ai compagni di squadra. Il presidente della società, Mauro Flora, definisce "un segnale forte" la decisione di annullare l'ultima tappa del Giro, presa oggi dagli organizzatori e dalle squadre. "Prima di tutto - sottolinea - nel rispetto della vita umana, che deve essere e rimanere sempre il valore più importante nello sport e non solo, e poi anche per rivendicare più sicurezza nelle strade percorse quotidianamente dai nostri ragazzi; stiamo facendo tutti il tifo per Thomas - conclude - non ci arrendiamo".

"Chiunque di noi poteva essere al suo posto": è Matteo Trentin, 21 anni, di Borgo Valsugana (Trento), a fotografare lo stato d'animo dei ragazzi che, al Giro ciclistico del Friuli Venezia Giulia categoria Elite-Under 23, hanno visto uno di loro, Thomas Casarotto, di 19 anni, schiantarsi con la sua bicicletta contro un Suv che poteva essere dappertutto, ma non sulla discesa che i ciclisti stavano facendo a 70-80 chilometri all'ora. Matteo Trentin, che corre per la Marchiol Pasta Montegrappa Orogildo, conosceva bene Thomas. "Fra corridori ci conosciamo tutti", racconta all'arrivo del Giro, a Udine. "Quello che è successo - aggiunge - è fra le cose che ti colpiscono, che ti segnano e ti fanno riflettere sulla sicurezza, che non è mai troppa. Di certe cose, purtroppo, ti accorgi quando capitano".

Non nasconde la tristezza neanche Vegard Stake Laengen, il ciclista della nazionale norvegese e vincitore del Giro. Ammette di essere felice per la vittoria, "ma - aggiunge - profondamente triste per quello che è accaduto. Avrei voluto lottare fino all'ultima tappa, ma accetto quello che giustamente hanno deciso tutti, ciclisti, direttori sportivi e organizzatori, per rispetto verso questo ragazzo. Se non fosse successo questo fatto grave - ha concluso - il sapore della vittoria sarebbe stato diverso".

Carlos Alexandre Manarelli, 21 anni, di origine brasiliana, dovrebbe entrare nella squadra di Thomas la prossima stagione, conosceva Thomas da circa un anno. "Sono e siamo tutti molto turbati - ha detto alla fine della cerimonia di premiazione, a Udine - perché ogni domenica si corre tutti insieme. Ho conosciuto Thomas al Giro d'Italia e in quella occasione abbiamo vissuto tante esperienze insieme, condividendo lo stesso sogno di diventare professionisti. E' un ragazzo sorridente, allegro e davvero bravo e corretto anche come avversario. Tutti - ha concluso - speriamo in un miracolo, di rivederlo fra noi".

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