McQuaid: "La Spagna ammetta i suoi problemi col doping"

Ciclismo
Il presidente dell'Unione Ciclistica Internazionale Pat McQuaid (foto Getty)
pat_mcquaid_uci

Il presidente dell'Unione Ciclistica Internazionale Pat McQuaid attacca la Spagna e il suo governo: "Devono ammettere che hanno dei problemi col doping". Intanto la stampa spagnola sostiene che l'UCI stessa punti a soli tre mesi di squalifica per Contador

Commenta subito nel forum del ciclismo

Dura presa di posizione del presidente dell'Unione ciclistica mondiale Pat McQuaid. Parlando a margine dei Mondiali in Australia, McQuaid ha detto che "la Spagna ed il suo governo devono ammettere che hanno dei problemi con il doping. Non conosco la percentuale esatta, ma una buona parte dei casi di doping che abbiamo vengono da quel paese".

Le parole del presidente dell'Uci sono state dette a commento del caso di Alberto Contador, vincitore del Tour 2010 trovato positivo ad un controllo durante la corsa, e di un'altra positività ufficializzata ieri, quella della spagnola Margarita Fullana, specialista della mountain bike, tre volte campionessa del mondo di questa specialità e bronzo olimpico a Sydney, risultata positiva per Epo ad un test del 30 agosto scorso e ora sospesa.

"Il governo spagnolo - ha detto ancora McQuaid - prima di tutto deve riconoscere che nel paese c'è un problema doping, perchè non so se attualmente lo considerino tale. Si devono sedere e mettersi a discutere con le autorità sportive. Il ciclismo in Spagna è una disciplina molto seguita, ma ha bisogno del pieno supporto del governo nel tentativo di renderlo uno sport pulito".

Nei giorni scorsi, oltre la positività di Contador erano state annunciate anche quelle di altri due ciclisti spagnoli durante la Vuelta: Ezequiel Mosquera (piazzatosi al secondo posto nella classifica finale, dietro a Vincenzo Nibali) e David Garcia Da Pena.

Parlando ancora del caso Contador, il presidente dell'Uci ha sostenuto che "il fatto che le tracce di clenbuterolo trovate siano molto ridotte non giustifica l'eventuale dolo. L'Uci ha la capacità di spedire i campioni organici prelevati in qualsiasi laboratorio. Se pensiamo che mandarle in uno specifico laboratorio possa rendere più efficace la lotta alle sostanze proibite, noi lo facciamo. Non parlo di Contador in particolare, ma faremo tutto ciò che è in nostro potere".

Di tutt'altro avviso però la versione della stampa spagnola. Il popolare quotidiano sportivo spagnolo As sostiene che la stessa Uci punti a chiudere l'affare Contador in tempi rapidi, e che il presidente Uci Pat McQuaid avrebbe detto ieri durante una riunione in Australia con i suoi stretti collaboratori che "non ci sarà un caso Contador" e che "in pochi giorni chiuderemo la questione". Il quotidiano El Pais titola che "L'Uci si orienta a discolpare Contador". Secondo i due quotidiani l'Uci si orienterebbe verso una sospensione leggera, di tre mesi, di Contador, che interverrebbe in novembre, cioè fuori stagione ciclistica.

Il ciclista spagnolo, triplo vincitore del Giro di Francia, è stato sospeso provvisoriamente giovedi dopo che la notizia del risultato positivo al clembuterolo al controllo del 21 luglio scorso era stata resa pubblica da una tv tedesca. Contador si dichiara "innocente" e vittima di un errore, affermando di aver subìto una "contaminazione alimentare". Il clembuterolo, sostiene, si trovava in un pezzo di carne che gli era stato portato dalla Spagna. Negli ultimi due giorni sono stati resi noti altri casi di ciclisti spagnoli - Ezequiel Mosquera e David Garcia all'Hes all'ultimo Giro di Spagna, e la campionessa del mondo di mountain bike Margarita Fullana all'Epo - risultati positivi a controlli antidoping.