Doping, Torri shock: "Lo fanno tutti, andrebbe legalizzato"

Ciclismo
Ettore Torri, capo della procura antidoping del Coni
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Il capo della procura antidoping del Coni è convinto che tutti i ciclisti facciano uso di sostanze vietate e che, se non fosse dannoso per la salute degli atleti, andrebbe legalizzato: "Più lavoro in questo campo e più mi meraviglio della sua diffusione"

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La bufera doping che sta investendo Alberto Contador e il ciclismo non sorprende il capo della procura antidoping del Coni Ettore Torri. Convinto che moltissimi ciclisti facciano uso di sostanze vietate, Torri lancia una clamorosa provocazione: se non fosse dannoso per la salute degli atleti, il doping andrebbe legalizzato. "Non sono l'unico a dirlo, ultimamente tutti i ciclisti che ho interrogato hanno ammesso l'uso di sostanze proibite".

Secondo Torri una soluzione per non configurare ingiustizie tra gli atleti, sarebbe la legalizzazione dell'abuso di farmaci: "Non è giusto quando si trova un atleta su cento", ha detto Torri. "Più lavoro in questo campo e più mi meraviglio della diffusione del doping. Non credo che il doping verrà estirpato".