Doping, Contador sempre più nei guai: un altro test positivo

Ciclismo
Contador sembra essere sempre più con le spalle al muro dopo le accuse di doping
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Lo rivela il NY Times, spiegando che il nuovo controllo ha evidenziato la presenza di un plastificante che si trova nelle sacche utilizzate per le trasfusioni di sangue. Si complica ulteriormente la situazione del tre volte vincitore del Tour de France

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Un nuovo test antidoping sul ciclista spagnolo Alberto Contador, vincitore di tre Tour de France, ha dato esito positivo, rendendo ancora più complicata la situazione per il ciclista considerato attualmente il migliore al mondo su strada. Lo scrive il New York Times, spiegando che il nuovo test ha evidenziato la presenza nelle urine di Contador di una sostanza chimica, un plastificante, che si trova nelle sacche di plastica utilizzate per le trasfusioni di sangue.

La presenza di questa sostanza nelle urine di un atleta può significare che quell’atleta ha effettuato di recente una trasfusione di sangue: e le trasfusioni sono vietate dall’Organizzazione Mondiale contro il Doping, ovviamente tranne in casi di emergenza sanitaria. Questo perché gli atleti in passato hanno spesso utilizzato le trasfusioni per alterare i loro valori ematici, facendosi prelevare del sangue prima dell’assunzione delle sostanze dopanti e facendoselo poi iniettare dopo la corsa, così da riequilibrare i valori. Il test su Contador è stato effettuato il 20 luglio, durante il Tour de France, e mostra la presenza di questa sostanza plastificante in misura otto volte più alta della quantità minima, considerata doping dalle autorità sportive internazionali.

Il giorno dopo quell’esame, Contador risulterà positivo al clenbuterolo. Il ciclista spagnolo si è giustificato dicendo che la sostanza era presente in una quantità talmente piccola da non poter essere frutto di doping, quanto in realtà di una banale contaminazione alimentare da carne avariata. Il problema del nuovo test è che le autorità non considerano ancora la presenza di plastificanti una prova inequivocabile di doping, quindi gli atleti possono facilmente mettere in discussione la validità della prova davanti al tribunale sportivo.

Allo stesso modo, però, la presenza di plastificante può essere messa in relazione ad altri elementi e avvalorare globalmente la tesi per cui un atleta avrebbe cercato di alterare le sue prestazioni. I legali di Contador hanno ribadito che il ciclista “non ha fatto niente di illegale” e non ha ricevuto trasfusioni di sangue. L’Unione Ciclistica Internazionale la settimana scorsa aveva diffuso un comunicato spiegando che Contador è stato sospeso “preventivamente” dall’attività sportiva.