Contador si difende: "Non mi sono mai dopato"

Ciclismo
Conferenza stampa con Bjarne Riis a Maiorca del ciclista spagnolo: per discolparsi
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"Posso dirlo a voce alta, mi considero un esempio di pulizia": è la prima reazione in una conferenza stampa a Maiorca del ciclista spagnolo dopo l'annuncio mercoledì sera della proposta di sospensione per un anno da parte della sua federciclo

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"Non mi sono mai dopato, posso dirlo a voce alta, mi considero un esempio di pulizia": è la prima reazione in una conferenza stampa a Maiorca del ciclista spagnolo Alberto Contador dopo l'annuncio, mercoledì sera, della proposta di sospensione per un anno da parte della federazione di ciclismo spagnola per essere risultato positivo al clenbuterolo l'anno scorso al Tour di Francia.

"Difenderò la mia innocenza fino in fondo" ha detto Contador. Lo spagnolo insomma non alza bandiera bianca e va al contrattacco. Il trionfatore nell'ultimo Tour, durante la Grande Boucle 2010, è risultato positivo al clenbuterolo. "La quantità della sostanza rinvenuta non influisce sul rendimento. E' impossibile che condizioni le prestazioni, non mi ha aiutato in nessun modo a vincere il Tour de France. Io ho sempre praticato lo sport in maniera onesta"', dice Contador. Il corridore  iberico ha sempre sostenuto che la positività è dovuta  all'assunzione di carne adulterata.

"L'unico mio errore è stato mangiare carne che non era stata controllata in anticipo. Mi hanno sottoposto a circa 500 controlli in vita mia: sono venuti a testarmi a casa, nel giorno del mio compleanno, mi hanno tirato fuori da un cinema... Ho sempre accettato tutto, perché avevo fiducia in questo sistema antidoping. Adesso, però, non ci credo più: il sistema è obsoleto e inadeguato. La regola è obsoleta e se non viene modificata si continueranno ad avere casi di falso positivo", dice ancora Contador.

Per il momento la misura prevista dalla Rfec, che scatta dal 24 agosto scorso, quando è stato sospeso in forma precauzionale dall'Uci, gli impedirebbe di correre quest'anno il Giro, il Tour ma anche la Vuelta, che inizia il 20 agosto. SaxoBank ha confermato oggi pieno appoggio in Alberto Contador, quantomeno fino a che una sentenza definitiva, ha detto un portavoce della squadra, "non dica qualcosa di diverso". Il ciclista ora ha dieci giorni per fare ricorso. Poi la sanzione diventerà definitiva. Contador si è dichiarato "una vittima del sistema", un sistema che considera "ingiusto" e "obsoleto". Con voce carica di emozione, lo spagnolo ha detto che "oggi è un giorno davvero triste per me", e ha parlato di sei mesi "molto duri": "Ogni giorno dicevano qualcosa di molto brutto su di me, e il giorno dopo cose ancora peggiori".