Milano-Sanremo, Petacchi s'arrende: "Goss troppo forte"

Ciclismo
Un'altra delusione per gli italiani nella Milano-Sanremo, ha vinto un australiano: Goss (al centro, foto Getty)
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Per il quinto anno di fila nella Classicissima sono rimasti a bocca asciutta gli italiani, nonostante Scarponi ci abbia provato (accontentandosi del 6° posto) alle spalle di Ballan e Pozzato. Ale-Jet solo 12°. Ha vinto il velocista australiano. LE FOTO

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Un po' di pioggia, qualche caduta e un arrivo in volata: non poteva essere più incerta di così la Milano-Sanremo numero 102, che si è decisa solo negli ultimi 500 metri con il trionfo dell'australiano dalla Tasmania Matthew Goss, uno dei meno attesi, ma di sicuro fra i più veloci in circolazione. Bruciati nell'ultimo scatto Fabian Cancellara e Philippe Gilbert. E per il quinto anno di fila a sono rimasti a bocca asciutta gli italiani, nonostante Michele Scarponi ci abbia provato accontentandosi del 6° posto, alle spalle di Alessandro Ballan e Filippo Pozzato.

Insomma, da tempo la Classicissima di Primavera non regalava tante emozioni, ma ancora una volta è stata avara con i padroni di casa. Causa tosse e raffreddore, Alessandro Petacchi (12°) ha abdicato ben prima della volata: "Non è stata la solita corsa, forse in un arrivo in gruppo avrei avuto chance, ma contro Goss serviva essere al 110% e io non ero nemmeno al 100%".

I sogni di Giovanni Visconti si sono infranti invece per la pioggia che lo ha frenato in discesa e per una caduta nel gruppo che lo ha costretto agli straordinari sulle Manie. "Mi brucia - si rammarica il campione italiano - non aver avuto nemmeno la possibilità di giocarmela". Ci hanno provato subito e per 200 chilometri quattro fuggitivi, fra cui il giapponese Miyazawa, che alla partenza ha pianto per l'omaggio del gruppo e all'arrivo ha visto sventolare sul podio la sua bandiera, segno di vicinanza al suo Paese colpito dal terremoto.

Poteva sventolare anche un tricolore, ma Ballan, Pozzato, Nibali, e Scarponi hanno perso l'occasione, preziosa poiché il favorito della vigilia, Thor Hushovd, e il vincitore dello scorso anno, Oscar Freire, rallentati da cadute, a 100 chilometri dal traguardo erano già lontani dai primi. Eppure gli italiani hanno poco da rimproverarsi. Scarponi, ricevuto il via libera da Petacchi, ha fatto la sua corsa ed è stato protagonista di 10 spettacolari chilometri a cavallo della Cipressa, quando ha agganciato il gruppo dei primi. "Ho corso una bella Sanremo, ma mi sono spremuto sulla Cipressa", allarga le braccia Scarponi, che all'ultimo chilometro ha provato invano un allungo, così come Nibali.

"Di più non potevo fare", assicura Ballan, mentre Pozzato ha bruciato tutte le sue ultime energie per marcare Cancellara ed è rimasto tagliato fuori nell'ultima volata: che Goss praticamente ha dominato. "Sono superfelice" esulta il primo australiano a trionfare nella Classicissima di Primavera, che in Italia ha già trovato fortuna conquistando una tappa al Giro dello scorso anno: "Non me l'aspettavo, ma non potevo fare di meglio: ho vinto davanti a Gilbert e Cancellara, e dopo questa vittoria comincio a credere di poter fare grandi cose".

Goss, un passato nel ciclismo su pista e nel calcio australiano (quello con il pallone ovale, in cui si usano mani e piedi), si è confermato velocista irresistibile e promette scintille anche alle Fiandre e alla Robaix. "L'ultimo chilometro è stato molto difficile, ci sono stati tantissimi attacchi - racconta - sono rimasto coperto fino alla fine perché ero convinto di poter piazzare lo scatto decisivo".

Non senza delusione, gli sconfitti rendono onore. "La mia condizione era buona, ma ero da solo e Goss era molto veloce", dice Gilbert. Ci riproverà l'anno prossimo Cancellara, partito da Milano per conquistare il primo posto. "E' stata una delle mie migliori volate perché mi ha battuto solo Goss. Alla fine - allarga le braccia lo svizzero - non hanno funzionato le gambe, non ho il motore nella bici...".

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