Il trionfo del gregario: Vansummeren re della Roubaix

Ciclismo
Johan Vansummeren ha vinto la prima Roubaix della carriera (Getty)
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Il belga della Garmin-Cervelo centra a 30 anni la vittoria più importante della carriera, arrivando in solitario nel velodromo francese. Niente tris per Fabian Cancellara, giunto secondo. Gara sfortunata per Tom Boonen. Sesto Alessandro Ballan. LE FOTO

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Johan Vansummeren ha vinto a sorpresa la Parigi-Roubaix 2011. Il belga della Garmin-Cervelo, che ha sempre corso da gregario, ha preceduto di 19'' lo svizzero Fabian Cancellara (Leopard Trek) e l'olandese Maarten Tjallingi (Rabobank).

Vansummeren, in fuga con altri tre corridori, ha staccato tutti sul Carrefour de L'Arbre, correndo da solo gli ultimi 14 km e andando a tagliare il traguardo del velodromo di Roubaix in solitario. Inutile la rincorsa disperata negli ultimi 3 km di Fabian Cancellara, che ha fallito il tris dopo i successi del 2006 e del 2010. In carriera Vansummeren, professionista da nove anni, aveva vinto la classifica a punti del Tour of Britain nel 2006 e il Giro di Polonia nel 2007.

Sesto, a 36'', il primo degli italiani, Alessandro Ballan (BMC Racing). Caduta per Filippo Pozzato. Più indietro invece il belga Tom Boonen, già vincitore per tre volte della Regina delle Classiche, attardato a causa di una foratura e di una caduta. Domenica prossima è in programma l'Amstel Gold Race.

Matthew Goss alla Milano-Sanremo, Nick Nuyens al Giro delle Fiandre e Johan Vansummeren alla Parigi-Roubaix. Le grandi corse di inizio stagione premiano tutte e solo "seconde linee", se non dei Carneadi sicuramente degli outsider, e nemmeno la 109esima edizione della classicissima nell'Inferno del Nord, con i suoi ventisette settori di pavé per un totale di 51,5 sui complessivi 258 chilometri con partenza da Compiegne e tradizionale arrivo nel velodromo di Roubaix, sfugge a questa nuova regola.

A 30 anni suonati, Vansummeren, non certo un leader all'interno della Garmin-Cervelo, sfrutta l'occasione di una vita, scappa via ad un gruppetto di 14 battistrada su uno dei tratti a cinque stelle di pavé, il Carrefour de l'Arbre. Ai -14 dalla fine, il belga che fino ad oggi vantava solo due vittorie in carriera, una tappa e la classifica finale del Giro di Polonia 2007, fa esplodere la gamba in una progressione alla Cancellara e mantiene il piccolo gap da chi insegue sino al mitico velodromo, dove può esultare a braccia alzate. E' un piccolo miracolo, quello di Vansummeren, una promessa mai del tutto mantenuta del ciclismo belga, passato professionista a soli 22 anni con la Quick Step e costretto, sino ad oggi, a guardare sempre da lontano i big, tanto che mai era entrato nella top-ten delle gare del World Tour.

Se Vansummeren dunque accede di diritto al gotha delle due ruote, non si può non rimarcare come il suo successo sia anche merito della condotta suicida degli avversari di Fabian Cancellara. Quando infatti l'olimpionico svizzero della Leopard-Trek, campione in carica, provava a rientrare tra i primi sulle mattonelle del Mons en Pevel non trovava la collaborazione dell'iridato norvegese Thor Hushovd, compagno di squadra di Vansummeren, e dell'italiano Alessandro Ballan (Bmc), che sentiva il dovere di proteggere l'amico-collega Manuel Quinziato. Una scelta che alla fine non pagava: 'Spartacus' li richiamava all'ordine e,
non ottenendo risposta, si rialzava. Per poi ritentarci più in là, in un inseguimento che però si rivelava tardivo: l'elvetico chiudeva secondo, a 19" da Vansummeren, e davanti all'olandese Maarten Tjallingii (Rabobank), che andava così a completare il podio.

Persosi per strada l'altro favorito della vigilia, il belga Tom Boonen (Quick Step), finito a terra un paio di volte, il migliore degli italiani era come detto Ballan, sesto a 36" e autore comunque di una buona prova, nonostante la vigilia agitata per il coinvolgimento nell'inchiesta della Procura di Mantova sul doping.

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